DOPO TRE GIORNI, DALLA MORTE DEL PRESIDENTE NAPOLITANO, A SCOMPARIRE È STATO MATTEO MESSINA DENARO: CASO O VOLONTÀ DI DIO?
È forse un caso che l’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, pur essendo stato in gioventù un fervido fascista (GUF di Napoli), diventasse, in poco tempo, Ministro degli Esteri del “Governo Ombra” del Partito Comunista Italiano?
È ancora un caso che Napolitano, pur non essendo all’oscuro, come ebbe a dichiarare l’ex Presidente del Consiglio Bettino Craxi in Tribunale, dinnanzi a Di Pietro, dei legami che all’epoca intercorrevano tra il PCI e il KGB, sia in materia di finanziamento illecito al partito che di spionaggio, sia poi diventato un fervido atlantista, ammirato dal più machiavellico tra i Segretari di Stato che gli USA abbiano mai avuto, Henry Kissinger?
È stato forse un caso che Matteo Messina Denaro, il latitante mafioso più ricercato al mondo, uomo vicinissimo a Totò Riina e quindi conoscitore dei segreti della trattativa Stato-mafia, sia stato arrestato solo 8 mesi fa, dopo 30 anni di latitanza indisturbata nella sua Sicilia, a Palermo, presso “La Maddalena”, clinica privata e centro di riferimento per i malati oncologici dell’isola, in quanto, questi, era in stato terminale?
È un caso che le intercettazioni telefoniche registrate dalla Procura di Palermo riguardanti i colloqui intercorsi tra Nicola Mancino (ex Ministro dell’Interno accusato di falsa testimonianza nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia) e l’ex Presidente della Repubblica Napolitano, siano state poi distrutte su richiesta di quest’ultimo benché i p.m. di Palermo le avessero giudicate irrilevanti?
E infine è un caso che Matteo Messina Denaro sia morto a l’Aquila alle 01:57 del 25 settembre 2023, cioè esattamente 54 ore e 12 minuti dopo la scomparsa del Presidente Emerito Giorgio Napolitano?
“Il Divo Giulio” avrebbe senz’altro detto che: “il caso non esiste … esiste solo la volontà di Dio”, ed io voglio essere dello stesso avviso, poiché, l’unica certezza in tutta questa storia è che entrambi ora sono al cospetto del Creatore, il quale, nella sua infinità bontà, è l’unico a conoscere la verità del cuore dell’uomo e attraverso questa verità li giudicherà per le loro opere e omissioni.
Infatti, a questo mondo, gli uomini passano, e, ciò che restano, sono solo le nostre opere.
Lorenzo Valloreja
Lascia un commento