UN ALTRO GUARDIANO DEL CANCELLO?
È noto che nel corso dei decenni svariati scienziati abbiano studiato e messo a punto centinaia di vaccini, utilizzati per sconfiggere le malattie più disparate. C’è il vaccino contro la poliomielite, contro la meningite, contro la malaria, contro il vaiolo, contro la tubercolosi, contro la varicella etc. etc.
Però nonostante questa enorme quantità di vaccini è da almeno due anni che nel linguaggio comune quando si menziona un vaccino senza precisarne la sua funzione si sottintende il vaccino anti covid-19. Che infatti è diventato il Vaccino per antonomasia.
Ugualmente, da quando Gutenberg realizzò la sua invenzione, nel mondo sono stati stampati un’infinità di libri ma da un po di tempo in Italia quando si parla di “libro” si intende un solo libro. Ovvero l’opera editoriale del gen.Roberto Vannacci dal titolo “Il Mondo Al Contrario”.
Alzi la mano chi non ne ha mai sentito parlare in questi giorni.
Quindi vediamo perché questo libro è sulla bocca di tutti.
Prima di tutto una precisazione. Chi scrive non ha letto il libro. Mi sono limitato a leggerne qualche stralcio, alcune recensioni e sentire interviste rilasciate dall’autore. E posso ritenere di essere quasi totalmente in sintonia con il pensiero dell’alto ufficiale. Anche perché risulta che il libro sia infarcito di ovvietà. Come dire che chi nasce col pisello è maschio, senza pisello è femmina, l’acqua bagna, il sole asciuga, l’erba è verde e il cielo è azzurro. Ma paradossalmente proprio per queste ovvietà Vannacci è stato massacrato d dai pasdaran del politically correct e dai talebani liberal progressisti. E infatti già dal titolo del libro si capisce come il generale in questione abbia voluto stigmatizzare tutte quelle grottesche ideologie che vorrebbero imporci un mondo totalmente scollato dalla realtà. Dove il male diventa bene e viceversa. Un mondo al contrario, appunto. Quindi, come detto prima, in fin dei conti la principale colpa di Roberto Vannacci è quella di essere una persona di buon senso e impermeabile alle ideologie.
Però bisognerà vedere fino a quando il generale riuscirà a resistere alla sovraesposizione mediatica. Infatti come tutti sappiamo l’Italia è un paese composto da tifoserie e di conseguenza il noto militare è diventato uno spartiacque tra chi lo considera un salvatore della Patria e chi un povero mentecatto fascista.
Va da sé che Vannacci è diventato quasi immediatamente una succulenta preda per svariati partiti e movimenti politici in cerca di una nuova verginità.
E qui veniamo al succo del discorso.
Tutti conoscono l’epopea politica di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 Stelle. Il noto comico genovese verso la fine degli anni anni ’80 smise di fare la sua abituale e innoqua satira nazionalpopolare per dedicarsi ad una comicità più aggressiva e impegnata. Iniziò a menare fendenti a destra e a manca contro l’establishment politico e finanziario italiano. Senza esclusione di colpi. E per questo iniziò a riempire le piazze e i palazzetti dello sport di tutta Italia poiché gli italiani vedevano in lui il megafono di un intero popolo arrabbiato e frustrato che però non aveva voce in capitolo. Da qui a fondare un partito il passo fu breve. E il M5S, cavalcando lo scontento diffuso degli elettori, riuscì da solo a raccogliere il 32% dei voti alle elezioni politiche del 2018.
Sappiamo tutti come è andata a finire. In totale spregio delle promesse pre elettorali il partito di Grillo ha disatteso (a parte il Reddito di Cittadinanza) tutti i punti del suo programma politico. Nessuno escluso. Il partito del “Vaffa” si rivelò un cagnolino sbavante e scodinzolante ai piedi di UE e NATO. Inoltre ha portato in parlamento degli individui a dir poco inadeguati se non dei veri e propri inetti. Come se non bastasse il M5S si ritrovò a governare con il sempre odiato e vituperato PD come se niente fosse. E questi ripetuti tradimenti hanno fatto montare negli elettori grillini un disappunto che col tempo si è trasformato in vero e proprio odio nei confronti della classe dirigente che essi stessi avevano portato in parlamento.
In poche parole gran parte degli italiani si ritrovarono cornuti e mazziati, come si suol dire.
Inutile dire che il Movimento 5 Stelle è ormai un partito ai minimi storici.
Quindi vediamo di come Beppe Grillo & Co. si siano auto annichiliti nel panorama politico italiano.
Poi ci furono le elezioni politiche del 2022.
Se il PD era invotabile e il M5S veniva visto come un coacervo di Giuda chi avrebbero potuto votare gli italiani disillusi? Ovviamente Fratelli d’Italia capitanati da Giorgia Meloni. Il motivo è molto semplice. FdI era l’unico partito rimasto all’opposizione e come si sa stando all’opposizione si può dire ciò che si vuole. Il programma politico della Meloni era obbiettivamente convincente e accattivante e soddisfava le aspettative di gran parte degli italiani.
Purtroppo, anche in questo caso, sappiamo tutti come è andata a finire. Appena appoggiate le terga sugli scranni parlamentari Giorgia Meloni & Co. hanno preso il loro stesso programma politico e ne hanno fatto carta igienica. Anch’essi totalmente appiattiti ai desiderata delle sopramenzionate entità sovranazionali UE e NATO.
Quindi in pratica una situazione uguale, se non peggiore, a quella del M5S.
E come è stato per Beppe Grillo, così anche nel caso di Giorgia Meloni, da più parti si è parlato di gatekeeper, una parola inglese che significa letteralmente “guardiano del cancello”. Cosa significa ciò? Si intende, in modo figurato, un individuo che impedisce alle pecore di scappare all’ovile. Più precisamente il gatekeeper è una persona che, attirando i consensi di altri individui scontenti e arrabbiati, li dirotta in luoghi innocui affinché i detentori del Potere possano dormire sonni tranquilli.
Se ci pensiamo bene è esattamente ciò che hanno portato avanti Grillo e Meloni. Ovvero intercettare lo scontento e la frustrazione della maggioranza degli italiani per poi condurli verso un binario morto. In modalità status quo. Grandi aspettative ma poi non è cambiato nulla. O, per meglio dire, il cambiamento si è visto. Ma in peggio, purtroppo…
E riguardo a ciò negli ambienti del cosiddetto dissenso ha iniziato ad aleggiare un dilemma. In pratica ci si è chiesto dove i padroni dell’Italia possano andare a pescare l’ennesimo gatekeeper, partendo dal presupposto che ormai M5S e FdI sono “bruciati” politicamente e quindi non più spendibili agli occhi delle masse.
Duole dirlo ma ad oggi il gen.Vannacci possiede tutti i requisiti di un potenziale guardiano del cancello. É un uomo deciso e risoluto (non potrebbe essere altrimenti!), ha carisma, possiede un’ottima proprietà di parola (tre volte laureato), dice cose condivisibili, é molto popolare dentro e fuori le caserme e c’è già tantissima gente che sarebbe pronta a votarlo a occhi chiusi. E, come detto prima, vi sono già svariati politicanti che stanno tirando il generale per la giacchetta o, per meglio dire, per l’uniforme.
Sarà il tempo a dirci quali azioni intraprenderà in futuro Roberto Vannacci. Per quanto mi riguarda posso solo dire che il sottoscritto è una persona che odia avere torto ma in questo preciso contesto spero vivamente di sbagliarmi.
Alessio Paolo Morrone
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