VENTIDUE ANNI FA LE TORRI GEMELLE VENIVANO ABBATTUTE DALLA MANO OMICIDA DI 10 KAMIKAZE ED A SEGUITO DI CIÒ L’AFGHANISTAN VENNE OCCUPATO DAGLI OCCIDENTALI. EPPURE, ANCORA OGGI, LO SCONTRO TRA OCCIDENTE ED UNA CERTA PARTE DEL MONDO È ANCORA VIVO E ATTUALE.

Esattamente 22 anni fa, le “Torri Gemelle” cadevano rovinosamente in quel di Manhattan, per mano di 10 attentatori kamikaze appartenenti ad al-Qa’ida, i quali fecero schiantare 2 aerei di linea, con i propri passeggeri a bordo, contro le torri Nord e Sud del World Trade Center.

A perdere la vita, in quel tragico attentato, furono ben 2603 persone, anime innocenti che nulla avevano fatto per meritare questo, ma oltre alla scomparsa di tutti questi esseri umani, il danno più grande fu che, il mondo, da quel momento in poi, non sarebbe mai più tornato come prima.

Infatti immediatamente dopo questo terribile antenato, negli Stati Uniti e non solo, furono promulgati una serie di provvedimenti che miravano ad una riduzione della libertà personale in favore della sicurezza Nazionale e dei singoli, oltre al fatto di procedere, in via preventiva, ad una serie di campagne militari per debellare il terrorismo ma che, alla fine, più che risolvere il problema, hanno contribuito a creare l’instabilità nella quale attualmente viviamo.

Ora, per meglio riflettere su quegli eventi che, rispetto ai nostri giovani, risultano essere del tutto lontani e sconosciuti, noi de l’Ortis vogliamo proporvi, in esclusiva nazionale, un documento che difficilmente reperirete in rete: il discorso integrale del 07 ottobre 2001 dell’Emiro Generale di Al-Qaida, Osama bin Laden.

Questi, prima avendo negato la propria responsabilità negli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre, negli stessi istanti in cui iniziavano i bombardamenti della coalizione internazionale sui cieli di Kabul, così si pronunciò in un video trasmesso da al-Jazīrah:

“Grazie a Dio, colui che Dio guida non perderà mai.

E credo che ci sia un solo Dio e dichiaro di credere che non ci sia alcun profeta al di fuori di Maometto.

Questa è l’America e ad uno dei suoi migliori edifici, Dio ha mandato uno dei suoi attacchi più duri.

E questa è l’America riempita di terrore dal nord al sud, dall’est all’ovest, grazie a Dio.

E quello che l’America sta subendo oggi è una piccola parte di quello che abbiamo subito per decenni.

La nostra Nazione, dai primi anni 80, sta assaggiando questa umiliazione.

I nostri figli vengono uccisi e nessuno risponde alle nostre grida.

E quando Dio ha guidato alcuni musulmani per essere al fronte e a distruggere l’America con grande devastazione, Dio li ha innalzati.

E quando quelle persone hanno difeso e vendicato quello che i loro fratelli e le loro sorelle hanno sofferto in Palestina e in Libano, tutto il mondo si è messo a gridare.

E poi ci sono i civili, bambini innocenti che vengono uccisi ogni giorno in Iraq senza alcuna colpa, e non sentiamo mai nessuno piangere per questo.

Non sentiamo mai nessun fatwah levarsi da parte dei sacerdoti del Governo.

Eppure ogni giorno vediamo i carri armati israeliani andare a Jenin, Ramallah, Beit, Jalla e altre terre dell’islam.

E no, non sentiamo mai qualcuno obiettare per questo.

Quindi quando le spade sono arrivate in America, dopo otto anni, solo allora tutto il mondo si è messo a piangere a causa di quei criminali che l’hanno attaccata.

Questo è il minimo che potremmo dire su di loro: Sono persone che hanno aiutato la mano dell’assassinio contro la vittima, quindi, Dio gli ha dato indietro quello che si meritavano.

Io vi dico che i colpevoli sono ben identificati: ovvero partendo dal capo degli infedeli, Bush, ogni musulmano dopo di ciò, e dopo gli ufficiali americani.

Ora sono venuti qui, contro di noi, con tanto di uomini ed equipaggiamento e hanno incoraggiato anche altri Paesi neutrali, che si dichiarano musulmani, a venirci contro.

Allora combattiamo saldi nella nostra religione.

Sono venuti qui per combattere l’islam dicendo di combattere il terrorismo, ma in Giappone, centinaia di migliaia di persone, non sono state forse uccise in maniera terroristica?

Non era quello un crimine di guerra?

Così come non è un crimine ciò che hanno fatto in Iraq?

Per questi crimini costoro furono attaccati nella mia Nairobi, e Dar es Salaam, ed essi attaccarono l’Afghanistan ed il Sudan.

Io dico che questi eventi hanno diviso il mondo in due campi: il campo della fede e quello dell’infedeltà.

Quindi ogni musulmano dovrà supportare la sua religione.

E ora il vento di cambiamento è esploso ormai, è arrivato nella penisola Arabica.

Ed all’America e ai suoi cittadini dico questo: Giuro sul grande Dio che né l’America né quelli che la abitano si sentiranno al sicuro a meno che noi non ci sentiremo sicuri nella nostra terra, in Palestina”.

Ora, al di là di come ognuno di noi possa pensarla, fa di certo impressione notare come le questioni sollevate dall’Emiro del terrore, seppur farneticanti, a 22 anni esatti da quei tragici eventi, siano ancora oggi pregnanti e ahimè, chissà per quanto tempo ancora lo saranno.

Solo la storia futura potrà rivelarcelo.

Lorenzo Valloreja

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