DOPO TANTO CALDO ESTREMO, BENVENUTA LA NEVE SULLA MARMOLADA

Sulle nostre montagne a tale altezza, quindi sulle parti più alte delle Alpi, o magari sul Gran Sasso, non è affatto improbabile che una robusta perturbazione da fronte freddo, faccia fare una capatina alla neve anche nel mese di agosto.

Che sia avvenuto però oggi (sabato 5 agosto, per chi scrive) dopo un periodo quasi ininterrotto di caldo estremo, specie nel mese di luglio, un po’ sorprende, un po’ diciamolo pure, rincuora. A sei gradi sotto lo zero, sulla cima della Marmolada (3343 metri s.l.m.), neve anche abbondante: come dimostra un video immesso in rete dal gestore del rifugio Punta la Peina.

Come già scritto, è innegabile la tendenza a un globale surriscaldamento (i ghiacciai si riducono come anche i ghiacci dei due Poli, e a casa mia non ho mai visto, senza aria condizionata, il termometro a trentadue gradi). Non me la sento quindi, di fare spallucce dicendo che “ ci sono sempre state punte di caldo fino a quaranta gradi”. Certo, però non per dieci o quindici giorni consecutivi.

Detto questo, però, non è che la neve sulla Marmolada sia dovuta a un boom della vendita di auto elettriche, o che so, a un nuovo comune che aderisca alla raccolta differenziata. Ma semplicemente, alla ritirata dello sgradito anticiclone africano “Caronte” che ha passato il testimone a una fresca circolazione depressionaria (o ciclone, con terminologia più sensazionalistica) “Circe”: stravaganti denominazioni giornalistiche più che meteorologiche, laddove se ho capito bene, i nomi maschili indicano le botte di caldo e quelli femminili le botte di freddo; anche se per quanto mi riguarda, francamente, una bella donna come Circe, pericolosità a parte, mi accalora piuttosto.

Ironie a parte, godiamoci questa aria condizionata naturale in barba ai profeti apocalittici; e almeno per qualche giorno, spegniamo quella artificiale e i ventilatori risparmiando qualche euro sulla bolletta elettrica.

A. Martino

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