DALLA POLEMICA SULL’SMS PER LA SOSPENSIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA, AL DIBATTITO SE I PERCETTORI DEL REDDITO FOSSERO PIÙ O MENO POLTRONARI, NESSUNO SI È INTERROGATO DOVE SIA FINITA LA DESTRA SOCIALE

Certo il pesce di solito inizia a puzzare sempre dalla testa, ma a questo punto la puzza si è fatta veramente nauseabonda e l’azione più naturale – per il cittadino comune, disgustato da tanto tanfo – sarebbe solo quella di praticare un “Aventino Generale e Selvaggio”.

D’altronde, se uno osserva le Politiche del Lavoro del nostro Paese, come può non affermare che “ammazza, ammazza, so tutti una razza”?

In principio fu il Movimento 5 Stelle che fece un provvedimento fuori dalla grazia di Dio: “il Reddito di Cittadinanza”. Una misura momentanea che – pur non avendo abolito la povertà come era nelle dichiarazioni di chi lo ha concepito – ha innegabilmente coinvolto grandi risorse dello Stato causando:

  • Non pochi danni:
    • All’erario, per l’aumento del debito pubblico;
    • Alle imprese oneste per la caduta vertiginosa del numero di coloro i quali erano disponibili a lavorare nelle mansioni richieste (mancano infatti camerieri, lavapiatti, braccianti, ecc. ecc.)
    • Ai cittadini onesti che si sono visti accreditare poco più di una mancetta umiliante.   
  • E benefici solo:
    • Ai cittadini disonesti che simulando il fatto:
      •  Di vivere soli, in alcuni casi, hanno potuto prendere all’interno dello stesso nucleo famigliare anche più Redditi di Cittadinanza;
      • Di vivere in Italia si sono visti accreditare il “Reddito” presso il loro Paese d’origine (estero);
      • Di essere disoccupati hanno lavorato in nero cumulando il Reddito alla seconda attività “illecita”.
    • Alle imprese disoneste che hanno potuto usufruire di una più amplia platea di lavoratori disponibili a lavorare in nero;
    • Ai Navigator, una categoria del genere umano che avrebbe dovuto trovare lavoro agli altri abitanti del pianeta terra ma che in realtà, l’unica cosa che hanno trovato, è stata una busta paga di 1800 euro, netti, al mese, per loro stessi.

Poi arrivò il Governo della Meloni che, come da programma, si era data la mission di abolire il famoso “Reddito di Cittadinanza”, come se quello fosse il peccato originale della nostra Repubblica.

E così, la volitiva Giorgia, come preannunciato, dal 1 agosto 2023, con un sms, ha sospeso il “Reddito”.

Giusto?

Forse si … ma, in un Paese sempre più spaccato come l’Italia, dove la gente si divide tra chi si alza la mattina e non sa dove sbattere la testa al muro per riportare il risultato quotidiano, il che equivale a dire il pane quotidiano e chi, invece, non sa a che Santo votarsi per mangiare, perché – a casa sua, cioè nel raggio di 150 km – di lavoro, per vivere dignitosamente, non ce n’è … ed è questo, caro signor Presidente, il vero peccato originale della nostra Repubblica, la quale, tanto pomposamente, all’art.1 della Carta Costituzionale recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.

Il lavoro per vivere decentemente – cioè remunerato quanto basta per affrontare le esigenze del costo della vita reale – in Italia, al momento, è terribilmente latitante.

E questo non per un puro accidente, ma perché è stata l’Europa ad imporcelo.

L’Italia è una Nazione di 300mila km², che si estende in lunghezza per 1300 km circa, dove vi abitano 58 milioni di individui, cioè, dove, solo il 34% di essi vive nelle grandi città, i restanti 38 milioni di cittadini vivono in provincia, lontano, dalle grandi opportunità di lavoro e, dove, piaccia o non piaccia, non tutti possono trasferirsi al Nord.

Quindi, premesso il fatto che il Reddito di Cittadinanza era nato veramente male, una volta sospeso questo provvedimento vi sembra normale che un Governo retto dal maggior partito di maggioranza che una volta si identificava con la “Destra- Sociale” oggi si possa limitare a lanciare, la “MIA, una misura per l’inclusione attiva, che detta ancora più semplicemente altro non è che un Reddito di Cittadinanza con dei paletti più ferrei, della serie che:

  • La soglia ISEE si ulteriormente abbassata dai 9.360€ per il RdC ai 7.200 Euro per la MIA;
  • Il valore del patrimonio immobiliare relativo alla casa di abitazione non deve superare i 150mila Euro ai fini IMU (vincolo assolutamente non presente nel RdC);
  • Per perdere il beneficio basterà il rifiuto della prima offerta di lavoro congrua (nel Reddito di Cittadinanza la decadenza scattava dopo il secondo rifiuto), cioè un’offerta di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato, anche in somministrazione, non inferiore a 3 mesi entro 80 km dal luogo di residenza. Una volta decaduti la domanda di Mia potrà essere ripresentata solo dopo uno stop di almeno 18 mesi.

Ma il fatto che questa nostra Italia vada, ogni giorno di più, deindustrializzandosi, proprio non interessa a nessuno???

Mattei, al quale hanno intitolato un Piano per l’Africa, come minimo si starà rivoltando nella tomba. Proprio lui che per evitare lo spopolamento delle zone depresse del nostro Paese:

  • Creò la SIV (Società Italiana Vetro), producendo i vetri in Abruzzo, nel vastese;
  • Rilevò il “Pignone” ribattezzandolo “Nuovo Pignone” e salvando migliaia di posti di lavoro in Toscana;
  • Puntò sull’estrazione mineraria in Trinacria che, come avrebbe detto nel suo ultimo comizio, avrebbe riscattato dalla miseria, dall’emigrazione, dall’umiliazione straniera, la Sicilia e in particolare la Provincia di Enna, in quanto l’ENI avrebbe assorbito: “tutti coloro che potrete darmi, tutti, e sarà necessario che tornino molti di quelli che sono andati all’estero perché a Gagliano avremo bisogno anche di loro”.

Ma ad essere sinceri, durante la Prima Repubblica, a puntare sulle zone depresse, non fu solo Mattei, ma la stragrande maggioranza degli imprenditori e della classe politica nazionale.

Oggi si dice che il Nord Italia sia favorito, rispetto al depresso sud, perché più vicino alle grandi vie di transito verso il ricco mercato mitteleuropeo, peccato però che, poi, alla fine della fiera, la stragrande maggioranza dei prodotti che usiamo quotidianamente non arrivano più dalla Germania, ma dalla lontana Cina, e questa, proprio dietro l’angolo, non è.

Poi, se Pechino esporta e noi no, è semplicemente da addebitarsi al fatto che noi abbiamo abdicato a produrre quasi tutto: dall’acciaio alle macchine a combustione, dalla chimica alla farmaceutica, passando per l’agricoltura e l’ittica; in nome del nuovo Dio Ecologico e sostenibile.

Se poi a questo aggiungiamo:

  • Una burocrazia asfissiante;
  • La superfetazione dell’apparato normativo;
  • La perdita della leva monetaria;
  • Le sanzioni che ci impediscono di comprare le materie prime la dove sono più convenienti;

La cosa diventa veramente insostenibile e l’unica cosa che ci permette ancora di essere sul mercato è quello di mantenere i salari, non solo bassi, ma, addirittura da fame!

Ecco perché, in realtà, la gente si rifiuta di accettare un impiego qualsiasi: perché alcune mansioni sono realmente sottopagate.

Poi, come se non bastasse, a questo bel quadro, anche l’attuale Esecutivo, come quelli che lo hanno preceduto, ci ha messo del suo.

Infatti, se Conte ha favorito i Navigator, la Meloni, in ossequio all’Europa ed al PNRR, ha scelto di seguire il Programma “GOL” (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), che ha previsto di innestare i CPI (Centro per l’Impiego) con le agenzie interinali.

Queste ultime, accreditate dal Ministero, vengono proposte dagli operatori del CPI all’utente in cerca di lavoro.

Il cittadino, infatti, per usufruire della NASPI (assegno di disoccupazione), è tenuto a formarsi nel mentre non trova un nuovo impiego.

In altri termini, se si è insegnanti, e la piazza richiede pizzaioli, si dovrà necessariamente lasciare la scuola per imbracciare il grembiule di panificatore e fin qui non vi sarebbe niente di male se non fosse che – come ai tempi in cui ero ragazzo, e dove vi era una gran richiesta di ragionieri e geometri, tutti studiarono da ragioniere o geometra, salvo poi scoprire che – una volta fatta tutti la stessa scelta, nessuno di noi ha mai esercitato quella professione per carenza di posti.

Gli unici a guadagnarci furono le cartolibrerie e le elicopisterie.

Allo stesso modo, oggi, a guadagnarci saranno solo le agenzie interinali che si vedranno riconosciute un contributo dallo Stato pari al numero di utenti che sceglieranno di formarsi liberamente in quella data agenzia piuttosto che in un’altra.

Agenzie Interinali che, sempre per dirla in maniera molto semplice, non sono state altro, fino all’altro ieri, che le concorrenti naturali dei Centri per l’Impiego.

In altri termini è un altro pezzo dello Stato che se ne va bellamente perché è stata l’UE a chiedercelo-

Poi, come direbbe Totò: “dice che uno si butta a sinistra!”.

Destra Sociale dove sei???

Lorenzo Valloreja     

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