STRANE RIUNIONI SEGRETE

Alcuni giornali USA hanno riportato la notizia che alcuni ex funzionari del Ministero degli Esteri hanno tenuto riunioni segrete con i russi, circa la fine della guerra in Ucraina.

Secondo NBC News si tratterebbe di un incontro “diplomatico di alto livello”, definito, nel gergo apposito, come “Track Two”: una forma di impegno non ufficiale che coinvolge privati cittadini non attualmente al Governo.

L’incontro, nello specifico, sarebbe avvenuto, a New York, nel mese di aprile del corrente anno, tra il Ministro degli Esteri Russo, Sergey Lavrov e
Richard Haass, ex diplomatico e Presidente uscente del Council on Foreign Relations, l’esperto di Europa Charles Kupchan e l’esperto di Russia Thomas Graham, questi ultimi, entrambi ex funzionari della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato, sono ach’essi membri del Council on Foreign Relations.

Le discussioni hanno riguardato il mantenimento dei canali di comunicazione con la Russia aperti, ove possibile e per sondare se vi fossero dei margini per futuri negoziati riguardanti il cessate il fuoco e la successiva pace.

D’altronde, secondo gli stessi americani, il destino dei territori attualmente controllati dalla Russia e che l’Ucraina mai potrebbe essere in grado di liberare, è ormai segnato.

La ricerca dunque di una via di fuga diplomatica elusiva, che potrebbe essere sicuramente tollerabile per entrambe le parti, sembra ormai l’unica soluzione possibile.

Il rapporto afferma, inoltre, che l’Amministrazione Biden era a conoscenza dell’incontro segreto, ma ha aggiunto, anche, che non è stato condotto per volere del Presidente degli Stati Uniti.

Tutto ciò accade mentre gli impegni diplomatici formali e di alto livello, tra i Governi degli Stati Uniti e della Russia, sull’Ucraina, sono stati pochi e lontani tra loro.

Sembra che, da parte americana, vi fossero anche ex funzionari del Pentagono, tra cui Mary Beth Long, ex assistente Segretario alla Difesa degli Stati Uniti con una profonda esperienza sulle questioni della NATO.

Ora, durante un viaggio segreto a Kiev, a maggio, il Direttore della CIA, William Burns, è venuto a conoscenza della prospettiva che il Governo Ucraino voglia spingere Mosca nei colloqui di pace entro la fine dell’anno,

Ieri, il Presidente Biden ha incontrato in Lituania gli altri leader della NATO, che stanno segnalando come non siano ancora pronti ad ammettere l’Ucraina nell’alleanza.

L’avvicinarsi delle elezioni presidenziali statunitensi ha sollevato l’urgenza intorno alla fine della guerra, forse perché vi è la preoccupazione che i repubblicani ridurranno il sostegno all’Ucraina.

Sembra che Haass e Kupchan abbiano scritto un lungo articolo su Foreign Affairs, che è pubblicato dal Council on Foreign Relations, esponendo quello che hanno descritto come “un piano per passare dal campo di battaglia al tavolo dei negoziati”.

I due, hanno previsto che sarebbe emerso un probabile stallo dopo la controffensiva ucraina e hanno raccomandato che gli Stati Uniti inizino a gettare le basi per proporre un cessate il fuoco in cui sia la Russia che l’Ucraina ritirerebbero le forze dalla linea del fronte, “creando effettivamente una zona smilitarizzata”.

Secondo i due ex funzionari statunitensi, l’ONU o l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, potrebbero inviare osservatori per monitorare e far rispettare il cessate il fuoco.

Sembra che, nel tempo, i colloqui nel formato “Track Two” abbiano svolto un ruolo importante per la diplomazia statunitense, anche riguardo il controllo degli armamenti.

Nel 1994, ad esempio, l’ex presidente Jimmy Carter si recò a Pyongyang, in qualità di privato cittadino, per fermare il programma nucleare della Corea del Nord – un viaggio che ben presto causò un “grosso mal di testa” all’Amministrazione Clinton.

Tuttavia, nel contesto della guerra in Ucraina, l’idea che ex funzionari statunitensi si impegnino informalmente con i russi ha causato una divisione all’interno della comunità di diplomatici americani, studiosi di politica estera e professionisti della sicurezza nazionale.

Intanto, Bradley Bowman, ex ufficiale dell’esercito americano e assistente del Senato che studia questioni politico-militari presso la “Fondazione per la difesa delle democrazie” con sede a Washington, asserisce :”In questo momento quello che vogliamo davvero fare è isolare e fare pressione su Putin”.

Michael McFaul, che è stato Ambasciatore degli Stati Uniti in Russia durante la Presidenza Obama, ha detto che discutere soluzioni alla guerra senza ucraini al tavolo potrebbe minare l’esistenza stessa dell’Amministrazione Biden.

Matt Dimmick, ex direttore della Russia e dell’Europa orientale presso il Consiglio di sicurezza nazionale, ha affermato che anche discutere potenziali accordi con la Russia, senza che l’Ucraina prenda l’iniziativa, potrebbe, alla fine, minare la leva di Kiev.

Vedremo quali effetti e che commenti si avranno in Italia con queste notizie “diffuse” da alcuni quotidiani USA.

Ettore Lembo

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