LA LUNA, DA MUSA ISPIRATRICE DEI POETI, DIVENTERÀ LA PIÙ GRANDE MINIERA DI TERRE RARE DELL’UNIVERSO

Se l’uomo sia sbarcato o meno, sulla luna, la sera del 20 luglio 1969,  oggi è un tema fortemente dibattuto a causa dell’insistenza dei cosiddetti “complottasti lunari”, i quali, osservando alcuni dettagli riscontrabili nelle foto diffuse a seguito dell’allunaggio, ritengono che la NASA abbia inscenato lo sbarco sul nostro unico satellite naturale per chiudere la partita, nella corsa allo spazio, a favore degli USA, in quanto, questi ultimi, è bene ricordarlo, all’epoca, erano stati fortemente surclassati dall’Unione Sovietica a causa del primo volo nello spazio di un essere umano, Jurij Gagarin, effettuato dal cosmonauta russo nel 1961 e conclusosi con successo. Ù

Ora – a prescindere dal fatto che nel 2026 l’uomo possa mettere il proprio piede sulla Luna per la I volta o per la VII – ciò che è veramente importante è che gli Stati Uniti pianteranno questa volta la propria bandiera non per puro spirito filantropico o, come dichiarò Neil Armstrong, per compiere “un grande passo per l’umanità” ma per assicurare a Washington ed ai propri sodali, l’accesso a immense miniere di “terre rare”.

È di questi giorni infatti la notizia che la Cina, dal 01 agosto 2023, ridurrà le esportazioni di Gallio e Germanio: due importanti elementi per l’industria strategica, molto rari sul pianeta Terra, dai quali si ricavano dei metalli essenziali per la realizzazione degli smartphone e dei satelliti, nonché nelle fibre ottiche.

È da precisare che, in questa occasione, il Governo di Pechino non ha solo annunciato l’imminente riduzione delle esportazioni di entrambi i metalli ma anche quella dei loro composti chimici.

Perciò, gli esportatori dovranno richiedere e ricevere un’apposita licenza al Ministero del Commercio, che dovrà essere costantemente aggiornato non solo delle operazioni commerciali svolte, ma anche dei dati di tutti gli acquirenti esteri.

Ufficialmente, secondo i cinesi, questa manovra è finalizzata alla protezione della propria “Sicurezza Nazionale”.

Di fatto, è una risposta alle restrizioni che l’America aveva annunciato già nell’ottobre del 2022, per tagliare le esportazioni di semiconduttori chiave, e evitare che l’Esercito Popolare di Liberazione potesse superare la supremazia militare degli Stati Uniti utilizzando proprio tecnologia americana.

Una decisione,questa, cui si sono accodati vari Paesi Europei, tra cui, in particolare, i Paesi Bassi, che il 30 giugno hanno imposto restrizioni all’esportazione di macchinari necessari alla fabbricazione di chip.

Ma la Cina, in questa partita, se può permettersi di fare la voce grossa è solo perché produce tra il 60 e l’83% del Germanio disponibile e tra l’80 e il 94% del Gallio esistente al mondo.

Di tutto ciò, chiaramente, è al corrente anche al Pentagono ed è proprio dai vertici militari USA che sono venute le principali spinte affinché l’uomo vada sulla Luna nel 2026.

Infatti, le teorie sulla formazione della Luna e gli impatti dei meteoriti, suggeriscono una maggiore densità di terre rare rispetto alle quantità presenti sulla Terra, soprattutto in prossimità dei crateri lunari.

La NASA, a tal riguardo, avrebbe intenzione in primis di osservare l’intera superficie lunare per  individuare le regioni a maggior concentrazione di terre rare e solo successivamente organizzare lo sbarco degli astronauti.

Secondo i militari statunitensi, poi, l’esistenza stessa di una miniera lunare potrebbe essere determinante per produrre un cambiamento significativo degli attuali equilibri e rapporti di forza nel settore specifico, con importanti ripercussioni nell’ambito delle prospettive di indirizzo politico.

Sta di fatto che gli americani, attualmente, puntano come dei “caterpillar” verso il Polo Sud del nostro satellite naturale.

Intanto la Cina non sta a guardare e anche lei, si sta preparando per sbarcare nello stesso periodo sulla Luna.

Vedremo!

Lorenzo Valloreja

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