MARTA FASCINA. OVVERO, L’IRRESISTIBILE ASCESA ECONOMICA E POLITICA DELL’ ULTIMA FAVORITA ALLA CORTE DEL VECCHIO BERLUSCONI

La sua repentina e incontrastabile ascesa ai cieli dei più ricchi e potenti d’Italia ci rende doveroso parlare di Marta Fascina, seconda compagna e “vedova simbolica” di Silvio Berlusconi dopo le sue due mogli e la precedente compagna (nell’ordine, Carla dall’Oglio, Veronica Lario, Francesca Pascale).

Marta Fascina nacque a Melito di Porto Salvo (RC) nel 1990, ma ben presto la famiglia si trasferì a Portici (NA). Laurea in Lettere e Filosofia. Si affaccia al giornalismo tra Il Giornale e il servizio stampa del Milan (ambiente rigorosamente mediaset-berlusconiano, insomma). Alle elezioni comunali di Portici nel 2013 si candida, abbastanza naturalmente, con Popolo delle Libertà, ma avendo riportato solo 58 voti di preferenza, non viene eletta. Nello stesso 2013 passa alla risorta Forza Italia.

Ben più fortuna elettorale incontrerà nel 2018, quando (scalzando un piazzamento di candidatura blindato, sembra, di Nunzia de Girolamo in Campania grazie all’interessamento di Silvio Berlusconi) verrà eletta deputato. Commenta un ras forzista di Portici: “ Portici avrà il suo deputato, una ventottenne che Forza Italia ha blindato in ben due listini al proporzionale, come se fosse un big nazionale, dall’alto delle sue 58 preferenze raccolte alle comunali del 2013 con il Popolo della Libertà”.

Facile ironia a parte, nel 2022 la ormai onorevole Fascina fu riconfermata, candidata più o meno blindata in mezza Italia: Campania, Lombardia, Sicilia. In Camera dei deputati riveste il ruolo di segretaria di una commissione Difesa.

La sua ascesa in Forza Italia è assoluta, e partecipa a diversi vertici accanto al magnate ormai suo “compagno”  dal 2020 (anche se il termine dovrebbe essere indigesto a cotanto anticomunista). Nel 2022, si uniscono in matrimonio “simbolico” poi divenuto di moda: vi sono tutte le parvenze del matrimonio abito bianco e gateau de mariage inclusi, ma il valore legale è nullo non costituendosi nemmeno una unione civile; Nulla consumistico indubbiamente corrispondente a spirito del tempo (che spirito non ne ha).

E’ comunque apparsa ai funerali di Silvio Berlusconi vedova affranta e inconsolabile. Anche se il Corrierone non dà per certa l’esistenza di un testamento, secondo altre fonti come Milano e Finanza, a Marta Fascina dovrebbero andare cento milioni di euro, una proprietà immobiliare e l’usufrutto di Villa San Martino ad Arcore. E’ da tener presente che pare Francesca Pascale, ex compagna di Berlusconi, abbia venduto una super villa elargitale dal tycoon a “liquidazione” per alcune decine di milioni di euro.

Cosa volete che vi dica? Senza alcun malanimo veramente come verso chi vinca al super Enalotto, buon pro faccia a tutti (e tutte). Ne emerge però un quadro di una Italia da basso impero, o nella più benigna delle interpretazioni, da signoria rinascimentale (i Medici o gli Sforza o i Borgia piuttosto che gli aragonesi della Corona napoletana) in cui i meriti e il valore personale è bene che vi siano ma è ancora più importante il favore del signore di turno verso questo o quel fido e questa o quella favorita. E per la retorica berlusconide tanto basata sulla meritocrazia e sull’ Italia del “fare”, è una contraddizione grande quanto la reggia di Arcore.

Ma tanto, questa è solo “invidia di populisti”, o no?

A. Martino

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