FAZIO-GATE
Fabio Fazio, classe 1964, dopo quaranta anni di costante presenza sulle reti del servizio pubblico, ha lasciato la RAI banalmente perché il suo contratto in scadenza non è stato rinnovato dal presidente uscente Fuortes.
Il neo presidente, Roberto Sergio, uomo di antica scuola democristiana e non certo noto come duro tagliatore di teste di destra, al suo primo giorno di guida della RAI non ha più trovato il conduttore di RAI3 fra i suoi dipendenti.
Difficile, anzi impossibile, comprendere perché dovrebbe essere lui il responsabile di questa scelta editoriale e, conseguentemente, come si possa definire “epurazione di destra” il fatto che Fazio abbia deciso di accettare un nuovo contratto da una altra emittente televisiva ma, francamente, questo a noi “cittadini semplici” poco rileva.
Quel che rileva, almeno secondo noi “cittadini semplici”, è che un contratto scaduto può essere anche non rinnovato. Fatto che succede spesso ai giovani italiani che lavorano con contratti a termine da trentamila euro lordi l’anno, non due milioni e quattrocento mila come Fazio. Contratto che la RAI firmò perché certamente meritati dal conduttore e coerenti con gli standard del settore televisivo ma, comunque, pagati attraverso il canone.
Con lui lascia la RAI anche Luciana Litizzetto che, con lui, conduceva la trasmissione di Rai3 “Che tempo che fa”.
Entrambi inizieranno una nuova avventura televisiva su Discovery.
Nel commentare la sua scelta di spostarsi alla Warner Bross Fazio ha dichiarato “d’altronde non tutti i protagonisti sono adatti per tutte le narrazioni. Me ne sono reso conto e quindi continuo a fare serenamente il mio lavoro altrove che è quello, che ho sempre fatto in questi 40 anni”.
Non so se il conduttore si è reso conto che lui stesso ha dichiarato che la sua stagione nel servizio pubblico è durata quaranta anni.
Periodo assai lungo che ha visto governi diversi e cambiamenti culturali ancora più diversi, praticamente un intero caleidoscopio di “stagioni”.
Io, “cittadino semplice” di discreta, pur se sempre ampliabile, cultura, spesso ho ritenuto faziosa e, comunque, di parte la trasmissione condotta da Fabio Fazio.
Qualcuno farà fatica a crederlo, ma proprio la sua faziosità filo Obama e amici di Obama rendeva per me interessante la trasmissione.
Attraverso essa ragionavo sui limiti della mia cultura cristiano liberale e mi confermavo, per differenza, nelle mie idee.
Di questo non posso che ringraziare il conduttore.
Al contrario risulta impossibile, almeno per me, non essere contento del fatto che anche la collega di Fazio, Luciana Litizzetto, abbia lasciato la RAI.
Abituato agli Alighiero Noschese ed ai Gigi Proietti ho veramente difficoltà ad annoverare la sua “forma artistica” come “comicità”.
Questa mia impossibilità sarà certamente annoverato dagli intellettuali come un mio limite culturale ma, dopo aver appreso che continuerà a lavorare ed a guadagnare lautamente ma coerentemente al comparto televisivo, sono lieto che il mio canone RAI non venga più utilizzato anche per remunerare detta “arte”.
Ferruccio De Bortoli, grande intellettuale ed opinionista, ha voluto salutare Fabio Fazio con queste parole “Lasciami dire che il fatto che te ne vai è una gravissima perdita per il servizio pubblico e un grande errore editoriale. Ma grazie e tanti auguri”.
Prendiamo atto della sua opinione da opinionista ma speriamo sia concesso anche a noi “cittadini semplici” notare che l’epurazione, perché Trumpiano, da FOX NEWS di Turker Carlson, commentatore televisivo seguito in tutto il mondo, non ha visto De Bortoli, e tanti altri, stracciarsi le vesti in difesa della libertà di opinione, ne definire quel licenziamento un “errore editoriale”?
Eppure la notizia del licenziamento del conduttore ha causato alla società madre della rete, la Fox Corp., controllata da Rupert Murdoch, una diminuzione della valutazione di mercato pari ad un miliardo di dollari in un solo giorno per, poi, continuare la caduta nei giorni a seguire.
Turker Carlson, però, è stato licenziato da Murdock, detto “lo squalo”, mica da un Fuortes qualsiasi e sembrerebbe che se sei un opinionista, o un intellettuale da salotto televisivo, preferisci occuparti d’altro.
Se, poi, ad essere epurato è un amico di quel cattivone di Trump è meglio, molto meglio, non occuparsene …. nel caso ti venisse la folla idea di “difenderlo” rischi di essere epurato anche tu.
Ignoto Uno
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