BORRELL: “IN UCRAINA NON È IL MOMENTO DELLA DIPLOMAZIA, MA DELLE ARMI”
Le parole dette dell’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri lasciano poco alla fantasia e se fossero state pronunciate da un comune cittadino di sicuro sarebbero state giudicate come criminali e di chiara istigazione alla violenza.
Infatti Josep Borrell affermando, in quel di Firenze, che: “In Ucraina non è il momento della diplomazia, ma delle armi” ha gelato gli intervenuti a Palazzo Vecchio per l’evento ‘The State of Union’, organizzato dall’Istituto Universitario Europeo, e subito ha aggiunto: “I piani di pace sono eccellenti … però ci vuole qualcuno che ne vuole parlare .. in Ucraina non è il momento di conversazioni diplomatiche sulla pace. È il momento di sostenere militarmente la guerra”.
Affermazioni che mortificano la tanta decantata diplomazia utilizzata, forse a senso unico, per imporre le proprie ragioni e “cancellare”, con la violenza, il “PROPRIO” nemico.
E’ questa la spirale sempre più cruenta in cui l’Europa e’ stata trascinata dai vari membri di una Commissione non eletta dal popolo ma da interessi economici e che rischia di condurre i popoli europei, che invece non vogliono la guerra, in un conflitto dalle gravissime conseguenze umanitarie.
Cosa provi Borrell, poco importa, quando afferma : “Mi sento un diplomatico ma anche una specie di ministro della Difesa perché passo una parte importante del mio tempo a parlare di armi, di munizioni. Mai avrei pensato che avrei passato così tanto tempo a parlare di quanti colpi di artiglieria possiamo fornire agli ucraini”.
Certo e’ che l’Europa avrebbe dovuto avere il compito di mediare, non di schierarsi.
Ettore Lembo
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