PICCOLO VIAGGIO TRA LE CONTRADDIZIONI E INCOERENZE DEL SISTEMA.3)GLI STUCCHEVOLI BATTIBECCHI COL GOVERNO FRANCESE CHE METTONO IL BRONCIO PER QUARANTOTTO ORE.
Sembra che nei rapporti franco-italiani davvero non vi sia pace: provocazioni, sfuriate, esternazioni più o meno gratuite e sicuramente evitabili.
Leit motiv: da un lato l’arroganza francese e repubblicana (cioè predicatoria), dall’altro le lamentazioni nostrane della serie “ fatevi i fatti vostri, a casa nostra comandiamo noi”
L’ultima esternazione è quella del ministro dell’Interno Gérard Darmanin che ha affermato il 4 maggio dai microfoni di Radio Montecarlo: “Madame Meloni, il governo di estrema destra scelto dagli amici della signora (Marine) Le Pen, non riesce a risolvere i problemi migratori sui quali è stata eletta in Italia, un paese che sta vivendo una gravissima crisi migratoria”.
Esternazione la quale (udite udite) ha provocato l’ira del ministro degli Esteri italiano (Antonio Tajani) il quale ha annullato il programmato incontro con l’omologo francese. Darmanin e il governo francese, ovviamente, hanno già più o meno rimangiato la affermazione: al regime turbomassonico di Parigi, con una protesta di piazza un giorno sì e l’altro no, non conviene inimicarsi sponde amiche e acquiescenti come quelle italiane. Non dubito che fra qualche giorno tutto rientrerà: siamo tutti figli della Dea Europa, no?
Però l’uscita di Darmanin, riguardo l’abbastanza stupida e assurda affermazione su un governo italiano come una marionetta di Marine Le Pen, un risultato lo ha ottenuto: un significativo botta e risposta fra Tajani e la Lega. Infatti, ha affermato costui ai margini della convention milanese di Forza Italia: “Forza Italia è il centro del governo e della politica italiana. Nessun estremismo, non abbiamo niente a che fare con la signora Marine Le Pen…. io non sono stato eletto con i suoi voti, noi siamo stati eletti con i voti dei moderati e dei conservatori e non con i suoi. Giorgia Meloni è la presidente dei conservatori europei e la Le Pen non sta con i conservatori, è fuori contesto. Noi non abbiamo nulla a che fare con lei, siamo popolari“. Popolari ma non populisti, certo: il solito sofisma dell’establishment berlusconiano preso pari pari da Mediaset e Publitalia. A questo punto, un po’ imprevedibilmente, arriva la replica al titolare della Farnesina dai rappresentanti del Carroccio a Strasburgo Marco Zanni e Marco Campomenosi. “Noi siamo orgogliosamente amici e alleati di Marine Le Pen e Jordan Bardella, che oggi rappresentano il primo partito di Francia e, soprattutto, non insultano l’Italia, il suo governo ed i suoi cittadini“.
Comunque sia, sia Tajani che i leghisti hanno ben poco da indignarsi e da disquisire sull’esistenza o meno di lepenismo nel governo italiano: traggano se vogliono le conclusioni logiche e denuncino il trattato del Quirinale (si vedano L’ALBERO SI RICONOSCE DAL FRUTTO … ECCO I PRIMI EFFETTI DEL “TRATTATO DEL QUIRINALE” del 30.1.2022 e COME UN COLPO DI CANNONE 22PT: “IL PARLAMENTO NON RATIFICHI IL TRATTATO DEL QUIRINALE!” del 30.11.2021. Ma le conclusioni, state sicuri, non le trarranno e non denunceranno quel trattato utile solo agi interessi francesi, che un Di Maio buono per tutte le stagioni firmò come ministro degli esteri praticamente esautorato.
A. Martino
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