BRIGITTE BARDOT SCATENATA CONTRO EMMANUEL MACRON: ” SEI SADICO VERSO UOMINI E ANIMALI, HAI RIDOTTO LA FRANCIA A UN BIDONE DELLA SPAZZATURA CHE TI FA DA TRONO”
Grande Brigitte Bardot. Non solo per il suo ruolo nel cinema, e per i sogni che ha regalato ad una generazione (quella dei figli della guerra, per intenderci) prima di decidere per il ritiro totale e inappellabile dalla scena cinematografica. Da allora ha voluto dedicarsi anima e corpo all’ animalismo, a volte cadendo in certi eccessi legati alla causa, quasi scontati.
In tutti questi anni, prova di carattere è stata l’esibire quasi con orgoglio i segni di una vecchiaia purtroppo impietosi: se c’è un testimonial al rovescio di botox, collagene e medicina estetica, credo che si chiami Brigitte Bardot.
La ottantottenne Brigitte Bardot odierna che ammiro è la donna che non sa cosa sia il “rispetto per le istituzioni”, anche quella somma, del regime massonico e turbocapitalistico di Parigi. Al presidente Macron non le ha davvero mandate a dire. Lo ha dipinto come un essere malvagio, crudele tanto verso gli uomini che verso gli animali: forse ha esagerato un tantino, ma che qualcuno esageri nei confronti di Macron e quindi di un capo bastone dell’eurocrazia tra i più manovrati dalla finanza mondialista mi rallegra maledettamente, mi si perdoni.
Ha detto su Twitter la Brigitte nazionale dei nostri cugini transalpini (che per me resta la Bardot, non Madame Macron): “Le sto urlando contro perché sono arrabbiata“.
A cinque anni dal loro incontro all’Eliseo, l’attrice afferma che “cinque anni dopo, La sgrido, perché sono arrabbiata per la Sua inerzia, la Sua codardia, il Suo disprezzo per i francesi e chi glielo restituisce ha ragione“.
Secondo lei, Macron avrebbe fatto della Francia “un bidone della spazzatura che ti serve da trono, e provi un piacere sadico nel far soffrire il tuo popolo, ma anche i più umili, i più vulnerabili e i più sottomessi: gli animali“.
Per quanto riguarda poi i cacciatori: “Il Suo patto con i cacciatori La mette in una posizione sospetta nei confronti dell’Unione Europea, che incolpa tutte le prerogative che concede loro.”
Lo accusa poi di “creare un nuovo mercato con il Giappone inviando mille cavalli all’anno, in aereo e vivi, in condizioni atroci per farne sushi“: un “proficuo sacrilegio” e una “macelleria abominevole e disgustosa“, un traffico ignobile di ”cavalli martirizzati mandati vivi in Giappone”.
Si sappia comunque che il sushi riguarda esclusivamente i pesci, e che ciò cui si riferisce la Bardot è una tecnica gastronomica (ben discutibile) di carne equina cruda, tagliate a strisce sottilissime.
Ricorda poi che la Francia è “il principale fornitore di bestiame vivo dell’Algeria“, dalle condizioni di trasporto e macellazione “atroci”. “Sono disgustata di rabbia e vergogna!”, esclama Bardot, denunciando la sorte di migliaia di esseri senzienti, bovini e ovini “condannati a vivere l’inferno durante i giorni di trasporto, per strada e in mare, prima di essere macellati in Paesi che non rispettano nessuna delle regole europee“.
A. Martino
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