L’OCCIDENTE E LA BARZELLETTA DEI “CARRI DI CARTONE”
I carri che l’occidente invierà in Ucraina non sono altro che armi di cartone, e ve lo posso garantire carte alla mano!
Lo so, gli italiani non amano la politica estera e spesso dimenticano gli avvenimenti passati, ma, a quanto pare, non sono gli unici.
Infatti, stando così le cose, anche gli alti comando NATO sembrano soffrire di amnesia: Gennaio 2017, Siria, la Turchia, Paese NATO, perse in quell’occasione, nei pressi di Al-Bab, una ventina di carri “Leopard” a causa dei “Kornet” russi.
Fu un vero e proprio choc per Ankara che, da quel momento in poi, dovette cambiare strategia in Siria se non voleva vedere decimato il proprio parco carri.
Riguardo poi l’M1 Abrams – che, secondo il Presidente statunitense, dovrebbe giungere a Kiev sul finire del mese di marzo 2023 – è senz’altro un buon carro ma pagherà lo scotto di essere nato principalmente per altri scenari operativi, specialmente desertici: troppo pesante per le pianure infangate dell’Ucraina e che qualora dovesse essere messo in campo si scontrerà certamente con il nuovissimo “T-14 Armata” nuovo super carro della Federazione Russa.
È da tenere in considerazione, infatti, il fatto che, fino ad ora, la Russia non abbia mai utilizzato armamenti moderni, ma si sia limitata ad adoperare solo “vecchi ferri” degli anni 70 ed 80 del secolo scorso.
D’altronde come ha intitolato il New York Times lo scorso mese di novembre: “Gli alleati occidentali guardano all’Ucraina come a un banco di prova per le armi”.
Ed a fare questa ammissione non è stato certo il “Dottor Stranamore” di turno ma il Vice Primo Ministro del Paese che unanimemente viene definito vittima, Mykhailo Fedorov, il quale con un candore agghiacciante ha detto che: “l’Ucraina è il miglior banco di prova possibile, perché abbiamo l’opportunità di testare tutte le idee in una battaglia vera e introdurre cambiamenti rivoluzionari nella tecnologia militare e nella guerra moderna”.
Come dargli torto?
In effetti è dalla fine della II Guerra Mondiale che gli armamenti di due grandi potenze non si affrontano più … e chi vincerà si aggiudicherà anche delle commesse miliardarie, in giro per il mondo, per garantire la sicurezza dei vari Stati che vorranno dotarsi di questi sistemi d’arma.
Perciò, altro che escalation militare, qui l’unica cosa che di certo andrà in malora sarà la credibilità politica della NATO in sede di trattative di pace.
Il conflitto sta per concludersi e, come da noi accennato tempo fa, la Russia, alla fine della fiera, otterrà tutto quello che aveva chiesto fin dall’inizio in maniera pacifica e questo accadrà perché l’Ucraina ha già praticamente svuotato di ogni arma il proprio arsenale militare mentre, i Paesi UE, non sono da meno.
Lorenzo Valloreja
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