“NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO”

Sta per uscire nelle sale il film “Corpus Christi“, film che rappresenta Gesù Cristo ed i suoi discepoli come degli omosessuali.

Onestamente sono certo che la rappresentazione di questa “cosa”, mi scuserete se non riesco proprio a definirla opera d’arte, veda definirsi il reato di “vilipendio contro la religione Cattolica”.

L’Art. 402 del nostro ordinamento penale tratta il “Vilipendio della religione dello Stato” e recita “Chiunque pubblicamente vilipende la religione dello Stato è punito con la reclusione fino a un anno”.

Ebbene, certo della centralità della laicità dello Stato, vedo nel goffo, direi anche squallido, tentativo di utilizzare la figura di Gesù Cristo e degli apostoli per far passare un messaggio “gender” o, quantomeno, per far parlare di sè, un chiaro esempio di vilipendio.

Lontano da provar invidia per i metodi, assai convincenti, di alcuni estremismi islamici che hanno addirittura insanguinato le nostre strade d’Europa dopo essersi ritenuti offesi da vignette satiriche contro l’Islam, da cittadino semplice auspico che le Istituzioni della nostra amata Italia sappiano difendere la nostra cultura e le nostre tradizioni.

In fondo prima di scoprire il marketing delle differenze sessuali vivevamo bene ed ognuno riusciva ad essere se stesso nel suo privato anche senza sentire la necessità di fare “outing” che, poi, in fondo, a noi cittadini semplici interessa il giusto sapere con chi un altro vuole accoppiarsi.

“Non nominare il nome di Dio invano” recita il comandamento.

Sia che uno sia credente, sia che non lo sia, sarebbe gradito lasciare Gesù Cristo fuori da queste piccole cose terrene ed altrettanto gradito vedere politica e magistratura difendere le nostre tradizioni.

Ignoto Uno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *