LA SAI L’ULTIMA?

Tra le barzellette più raccontate in Italia ci sono quelle che vedono come protagonisti gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri.

Una di queste barzellette ci narra di un carabiniere che, mentre sta passeggiando, vede un collega a capo chino che sta camminando avanti e indietro su una grande piazza. Incuriosito gli si avvicina e gli chiede cosa stia facendo e l’altro gli spiega che gli è caduto l’orologio e lo sta cercando. Di conseguenza il collega si offre di aiutarlo nella ricerca. Ma dopo un’estenuante ricerca e aver battuto palmo a palmo tutta la piazza il primo carabiniere chiede all’altro:”Ma esattamente dov’eri quando ti sei accorto che non avevi più l’orologio?”. “Ero nella via qui dietro!”. “E perchè lo stai cercando nella piazza?”. “Perchè qui c’è più luce!”.

Questa barzelletta mi è tornata alla mente allorquando ho appreso della cattura, dopo 30 anni di latitanza, del ricercato n.1 in Italia. Sto parlando ovviamente del noto boss mafioso Matteo Messina Denaro.

Questo arresto ha contribuito a dare lustro ad un governo opaco e in affanno ma ha anche suscitato molta ilarità da più parti per il tempismo e le modalità in cui è stato eseguito. Il web è stato letteralmente subissato da “meme” e commenti sarcastici riguardo l’accaduto. Ma in sintesi cosa è successo? È successo che un personaggio descritto dal mainstream come uno dei più sanguinari boss della Mafia sia stato cercato dagli 007 italiani in tutto il mondo, mentre invece il boss in questione pare non si sia mai allontanato dal suo paese di origine, ovvero Castelvetrano in provincia di Palermo.

Se questo ben poco rocambolesco arresto fosse stato eseguito almeno 5 o 10 anni fa sicuramente avrebbe suscitato più scalpore. Purtroppo per i media mainstream, che hanno ingigantito e amplificato questa cattura, gran parte della popolazione italiana è reduce da tre anni di delirio pandemico vaccinale. E di conseguenza è “vaccinata” (è proprio il caso di dirlo!) contro qualsiasi bufala scodellata dai politici italiani e veicolata dai sedicenti “Professionisti dell’informazione”.

Ora nessuno nega le enormi responsabilità di Matteo Messina Denaro però definire e celebrare come “vittoria dello Stato” l’arresto di un anziano malato oncologico, che non si è mai allontanato dalla propria dimora, mi sembra eccessivo.

Soprattutto perchè, come detto prima, gli italiani hanno imparato a loro spese la differenza che intercorre tra la realtà e un film scritto male e interpretato peggio. Proviamo a rivederlo questo film.

Vi ricordate di come nel Marzo del 2020 60 milioni di italiani si ritrovarono di punto in bianco agli arresti domiciliari segregati da uno Stato di Polizia?

Vi ricordate l’impressionante mole di uomini e mezzi utilizzata per stanare e colpire i cosiddetti “no vax” e tutti coloro che infrangevano i lockdown? Ebbene lo Stato è riuscito a fare strage di non vaccinati, non mascherati ed esercenti che non richiedevano il green pass. Sono riusciti a monitorare le cene e i pranzi di Natale degli italiani grazie ai delatori. Si sono avvalsi di elicotteri e droni per incastrare i “disobbedienti” italici ma per 30 anni non sono riusciti ad incastrare il noto boss. Quest’ultimo, tra l’altro, si è consegnato ai carabinieri, senza opporre resistenza, all’interno di una clinica privata che dista 8 min. di macchina dalla sede operativa dell’antimafia di Palermo.

Poi è indicativo, come è stato rimostrato sul web, la comparazione tra l’arresto dell’equivalente dell’Hannibal the Cannibal nostrano con l’arresto dell’innocente e mite Enzo Tortora ammanettato agli inizi degli anni ’80 (Per inciso una delle pagine più vergognose di sempre della magistratura italica!). Basta vedere le foto dei due eventi per prendere coscienza di come certe volte lo Stato si faccia forte con i deboli e debole con i forti. Infatti se si visiona il video del cosiddetto “arresto” del capo mafia (senza manette) sembra di vedere due infermieri vestiti da carabinieri che accompagnano l’anziano ospite di una RSA al pulmino della medesima. Poi è indicativo di come questo presunto arresto faccia il paio con l’altro arresto farsa di Greta Thurnberg in Germania. Stiamo parlando quindi di cinema. Specchietti per le allodole. 

Purtroppo è da quando i fratelli Lumiere hanno messo a punto la loro invenzione che l’Umanità intera si ritrova costantemente sotto l’influsso di immagini e simboli utilizzati dalle élite per controllare e asservire le masse. Pensiamoci bene. Per tantissimi uomini ciò che non compare in TV molto semplicemente non esiste e di contro ciò che viene detto o mostrato dai media è assolutamente inconfutabile. Possiamo prendere come esempi lo sbarco sulla Luna, l’attentato alle Twin Towers o Colin Powell che mostra le “evidenti prove” delle armi chimiche irachene. Tutti eventi ampiamente amplificati dai mezzi di comunicazione mondiali, quindi reali e ineccepibili. E se qualcuno osasse mettere in luce qualche contraddizione all’interno della narrazione mainstream sarebbe bollato immediatamente come un folle, un pazzo o, nel migliore dei casi, un complottista. Così è stato e così sarà sempre, finché gli uomini continueranno a cercare inutilmente la Verità sotto la luce dei riflettori mediatici. Come i carabinieri della barzelletta.

Alessio Paolo Morrone 

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