L’ALBERO SI GIUDICHERA’ DAI FRUTTI
Come è noto ormai a tutti il Partito Democratico, lontano discendente del Partito Comunista Italiano, non possiede più il benché minimo legame con il partito che fu di Gramsci, Togliatti e Berlinguer. L’ex PCI, per ironia della sorte, è a tutt’oggi il braccio armato di quella casta padronale tanto avversata in passato. È la longa manus delle élite globaliste in Italia. In poche parole ciò che viene deciso dai Poteri Forti oltreoceano viene recepito ed eseguito pedissequamente dal PD.
Ma essendo il PD uno strumento delle élite è logico che sarà votato e sostenuto solo da una ristretta cerchia di persone. Lo dimostra il fatto che tutte le volte che questo partito si presenta alle elezioni subisce sempre delle sonore batoste. Poiché viene votato solo nelle ZTL delle grandi città. Questo spiega perché il Partito Democratico può conquistare il potere solo grazie a intrighi di Palazzo e “inciuci” vari.
E come volevasi dimostrare anche alle ultime elezioni politiche il PD non ha certo fatto un figurone. Ed in seguito a quest’ultima sconfitta elettorale il segretario Enrico Letta ha deciso di lasciare la guida del partito.
Tra i vari potenziali successori di Letta è saltata agli onori della cronaca una giovane signorina di nome Elly Schlein.
Quest’ultima è un perfetto distillato di radicalismo chic. Non possiede l’abbronzatura e lo stivale inzaccherato di Soumahoro (che ormai ci siamo giocati) ma in compenso, al contrario di Enrico Letta che è maschio e verosimilmente etero, la Schlein è donna e in più dichiaratamente bisessuale. Inoltre è nata nella chicchissima Lugano, in Svizzera, dalla prof. Maria Paola Viviani e da Melvin Schlein, politologo e accademico statunitense. La nostra Elly ha studiato e vissuto in ambienti prestigiosi (ça vas sans dire…) e, dulcis in fundo, è pure ebrea aschenazita da parte di padre. Quindi a proposito del futuro segretario del PD ritengo che, come si suol dire, l’albero si giudicherà dai frutti. Ma anche dal naso.
Alessio Paolo Morrone
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