L’ULTIMA LEZIONE DI GIORGIA
Chi la conosce bene dice che studia molto e noi, dopo il primo mese di Governo Meloni, ci sentiamo in dovere di confermare questa affermazione.
Lo abbiamo capito da come si muove, da come si veste, da come è stata capace di fare suo il programma ed il modus operandi, di coloro, per lo meno a parole, di cui è stata detrattrice.
In principio fu Giuseppe Conte che – facendo un piace, non da poco, a Trump, quale quello di mettersi a disposizione per far degradare l’affaire “russiagate” in un passaggio cruciale dello scontro politico tra i democratici e la Casa Bianca – scoprì l’uovo di Colobo, tanto che, da allora in poi, Conte sarà noto in tutto il mondo come “Giuseppi” e benché la Meloni abbia partecipato al congresso dei conservatori americani e Salvini sia stato una “Cheerleader” del Taicun, l’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump non ha occhi che per il “Gagà del Gargano”.
Così Giorgia ha imparato la prima lezione, e cioè che “Parigi val bene una messa!”.
D’altronde Giuseppi, con questa mossa, ha avuto il lasciapassare e tutti, per superficialità o per ordine di scuderia, hanno dimenticato che, non solo Arcuri è stato li dove è stato mentre lo Stato comprava le mascherine fallate a prezzo d’oro e qualche “scienziato” bandiva la gara per l’acquisto dei famigerati banchi a rotelle, ma soprattutto che, l’ex marito di Myrta Merlino, celo ha messo lì Conte, mica Babbo Natale!
Ed allora la Meloni, appena vinte le elezioni, ha sposato la causa di Biden ed è diventata più atlantista di Stoltemberg … hai visto mai???
Intanto c’è la carta Crosetto, così, per quanto detto sopra, “per non saper leggere e scrivere”, abbiamo pensato bene di rinnovare la Legge sulle forniture militari e civili all’Ucraina estendendola a tutto il 2023 e per non creare polemiche legate al bilancio, il nostro Ministro della Difesa, nel recente Consiglio europeo, ha annunciato ai propri colleghi che proporrà formalmente l`esclusione delle spese per gli investimenti della Difesa dal computo del deficit nell`ambito del Patto di stabilità.
Insomma, un iniziativa tesa proprio all’apertura del dialogo e della trattativa … non c’è che dire.
Ma, giacché stiamo parlando di bilancio, non possiamo non toccare anche la mancata abolizione del reddito cittadinanza, vero e proprio cavallo di battaglia di Fratelli d’Italia.
“Alla fine della fiera” il reddito proseguirà, tra male e bene, fino al mese di agosto del 2023, così, avrà pensato Giorgia, se per caso dovessi cadere in estate non mi sono inimicata eccessivamente i percettori del reddito, né, tanto meno, avrò deluso i miei elettori.
Ma come può cadere una leader così preparata senza un’opposizione parlamentare dura?
Semplice!
Solo se la piazza, come già è successo per le restrizioni legate al Covid, spontaneamente scenderà nuovamente a manifestare.
E la gente potrebbe veramente scendere in Piazza se, ad esempio, come preannunciato in Francia, e va detto che li hanno le centrali nucleari, anche qui la corrente dovesse essere razionata, oppure se, al di là dei proclami e delle buone intenzioni del Governo, le navi dovessero continuare a scaricare solo in Italia i profughi.
Certo, Giorgia sa che la forma è sostanza, ed è forse anche per questo che ha scelto di avere un immagine molto simile a quella della Merkel: pochi fronzoli, molto pragmatismo, toni distesi ma decisi, look poco appariscente.
Certo la forma sarà pure sostanza, ma non ha mai riempito i ventri vuoti, né riscaldato i poveri, così come non ha mai occupato i disoccupati, né reso giardino i deserti.
In altri termini, se non abbandoniamo l’Unione Europea, la NATO e l’Euro, che sono tutte e tre irriformabili e dannose, non cambierà mai nulla in meglio.
Questo Giorgia lo sa … e, se non lo sa, glielo dico io!
Lorenzo Valloreja
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