NUNZIA ALESSANDRA SCHILIRO’ ESPULSA DALLA POLIZIA DI STATO
Tanto tuonò che piovve. La vicequestore Nunzia Alessandra Schilirò è stata radiata dalla polizia, dopo uno stillicidio di sospensioni e ricorsi, praticamente ad ogni esternazione pubblica della funzionaria della polizia di stato. Ella stessa ne ha dato notizia su Facebook, con toni molto amareggiati.
«I condannati per il G8 di Genova sono in servizio e in certi casi sono anche stati promossi. Sono stata licenziata per le mie dichiarazioni sul palco della manifestazione del 25 settembre 2021 e per le mie successive dichiarazioni. Dopo un anno di sospensione con sette procedimenti disciplinari, al quinto sono stata destituita. Licenziata per aver esercitato il diritto sulla libertà di espressione garantito dall’articolo 21 della Costituzione espressione garantito dall’articolo 21 della Costituzione».
Alla dott.ssa Schlirò tutta la nostra solidarietà per un provvedimento di gravità difficilmente comprensibile, tanto in assoluto quanto relativamente al contestato. Siamo certi che non si arrenderà, e impugnerà nel foro competente, e con successo, tale provvedimento. Siamo nel campo, sostanzialmente, dei delitti di opinione: cosa alquanto strana per una democrazia che si dice così attenta ai “diritti”. La si metta come si vuole, pare e piace, ma alla “reproba” peraltro dall’eccellente stato di servizio si imputano, come nella canzone di Mina, “parole parole parole”. Punto e basta. Non certo maltrattamenti di arrestati o coinvolgimenti in strane cadute dalla finestra; insomma, più che abuso di ufficio o peggio, abuso di …favella.
La dott.ssa Schilirò (Nandra per gli amici) era stata candidata per Italexit alle elezioni politiche di qualche giorno fa, e pur non essendo purtroppo entrata in parlamento come tutti gli altri candidati della formazione guidata dall’ex senatore Paragone, nella sua regione di candidatura (le Marche) Italexit ha ottenuto un risultato davvero vicino al fatidico 3 %. Se eletta, non si sarebbe arrivati a tanto? E se si fosse candidata, anche senza essere eletta, in un partito ideologicamente e particolarmente vicino alle forze dell’ordine quale la Lega o Fratelli d’Italia oltretutto con ogni probabilità al governo futuro?
Domande alquanto oziose che sicuramente non potranno avere una risposta, ma una cosa è sicura. Se in Russia qualche pubblico funzionario dovesse essere bruscamente licenziato per qualche affermazione non ortodossa (non nel senso religioso) sulla guerra in Ucraina, vuoi vedere che avrebbero il coraggio di gridare alla “repressione dittatoriale”?
A. Martino
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