NEL DISSOLVERSI DELL’AMORE E DELLA FAMIGLIA DI FRANCESCO TOTTI E ILARY BLASI, TUTTO IL NULLA DI UNA SOCIETA’ IMMENSAMENTE MATERIALISTA E “LIQUIDA”
Ilary Blasi e Francesco Totti sono riusciti a oscurare l’isterismo mediatico per la morte di Elisabetta II regina di Gran Bretagna e Irlanda del nord. Tira più l’ottavo re di Roma (ma non ci sono pure un sacco di imperatori, e non era re di Roma anche il figlio di Napoleone?).
Eppure un sottile nesso fra i tre vi è. Mi ha fatto impressione rivedere il filmato delle loro promesse matrimoniali: sono, erano, due di noi, sono stati come tutti gli altri. Uno show adeguato certo alla loro notorietà e alle loro capacità patrimoniali, tante bellissime parole, persino tirando in ballo nostro Signore Gesù Cristo con il quale il matrimonio diventa misticamente “ a tre”, come oggi molti preti si avventurano a suggerire. Un giuramento.
Quel giuramento già lessicalmente ridimensionato a “promesse matrimoniali”, tanto sempre più spesso non si mantengono né il giuramento né le promesse.
Invece, il mito di Elisabetta II è nato, e vivrà, perché una stanca, esausta novantaseienne è morta ancora legata a un giuramento che fece all’età di ventuno anni, e che iniziò a mettere in pratica cinque anni dopo. Massoneria e globalismo o no, se pochi giorni fa si fosse spenta una pensionata d’oro anzi di palladio (che oggi vale più dell’oro e molto più del platino), penso che meno britannici si metterebbero in fila già dalla notte per passare dinanzi a una bara coperta dal Royal Standard. Il “per sempre” proprio non va per gli uomini e donne contemporanei, a meno che non si tratti dei diamanti della pubblicità (sulla cui restituzione o no, disquisiranno forse i rispettivi legali).
La favola del “pupone” e della soubrettona (millantata inossidabilità a parte che potrebbe renderceli più simpatici nell’umana banalità) è scivolata nelle corna reciproche, e nella rissa da annoiati arricchiti romani da Olgiata o Aurelio, una “guerra dei Roses” appena nobilitata dalla notissima avvocatona matrimonialista che avrebbe suggerito a Totti il missile ipersonico della micidiale intervista rilasciata al giornalone tanto intellettualoide, ma che già ospitò il j’accuse di Veronica Lario contro il marito (Berlusconi, e l’intervista era quella delle “vergini da offrire al drago” o qualcosa del genere).
Lei ha rastrellato la collezione di Rolex con tanto di “scatola e garanzia” (l’immancabile corredo di qualunque tesaurizzazione del genere). Ma tra i Rolex vi erano pure dei modelli femminili, o no?….ma comunque, ben le sta la razzia di borsette griffate (autentiche, quelle di Gucci o Louis Vuitton o Prada da mille o duemila euro beninteso sempre con scatola e garanzia) che tra qualche anno si possono vendere anche a più del prezzo di acquisto.
E la parrucchiera sospetta sensale di amanti per signore che vogliano cambiare minestra, dove la mettiamo?
Sembra che la coppia abbia da spartirsi un patrimonio da complessivi 110 milioni di euro. Per quanto mi riguarda, nessuna invidia; sconcerto però, per i meccanismi di questa società malata, nel creare ricchezza, e su cosa dirigere la circolazione della moneta, sì.
Ecco cosa è una “libera società occidentale”.
A. Martino
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