L’ONU SI SVEGLIA … MA NON DEL TUTTO!
Dal momento che il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha chiesto, in una conferenza stampa a Tokyo, di sospendere ogni operazione militare “suicida” verso le centrali nucleari, le Nazioni Unite sembrano svegliarsi da uno stato di torpore ormai catatonico.
Le centrali oggetto dell’attacco, chiaramente, erano quelle di di Zaporizhia, in Ucraina, e il motivo di tale richiesta è da ritrovarsi nella volontà dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) di potervi accedere, aggiungendo: “Qualsiasi attacco alle centrali nucleari è un’impresa suicida“.
Uno stop più che condivisibile ma che non indica affatto gli Ucraini quali responsabili di questi ultimi attacchi.
Anzi il tacere il fatto che la centrale è saldamente in mano ai Russi induce a credere che siano proprio questi ultima a colpirla favorendo così la propaganda Ucraina attraverso l’equivoco.
Sull’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, nel sud dell’Ucraina, c’è stato uno scambio di accuse tra Mosca e Kiev.
E’ la seconda volta che accade in pochi giorni.
Secondo l’amministrazione della città di Enerhodar, in mano ai russi, citata dall’agenzia di stampa russa Interfax, è stato l’esercito ucraino a lanciare un missile contro Zaporizhzhya, ma, l’autorità nucleare ucraina Enerhoatom, ha invece accusato i russi di aver colpito il sito nucleare.
Appare molto strano che oggi – con i potenti mezzi a disposizione, utilizzati anche per individuare, ed uccidere, singole persone in territori lontani attraverso i satelliti – non si riesca a stabilire con precisione la responsabilità di chi colpisce una centrale nucleare.
La cosa infatti appare un po’ sospetta e fa pensare che forse non si voglia dire la verità, probabilmente scomoda, specialmente dopo il report di Amnesty International.
Sembra proprio che qualcuno stia cercando, ad ogni costo, l’incidente nucleare.
Ci sembra, in altri termini, che qualcuno voglia provocare un disastro mondiale, scaricando, su altri, le responsabilità.
Ciò lo si evince anche da quello che sta accadendo in Asia, tra la Cina e Taiwan, dopo la scellerata e quanto mai inopportuna, visita del Presidente della Camera dei Rappresentanti USA, la Democratica, Nancy Pelosi.
Visita condannata dalla Cina, specialmente a seguito delle divergenze internazionali degli ultimi anni, tra Pechino e Washington, ma che la sprezzante ed arrogante, Presidente ha voluto imporre innescando le reazioni, tra l’altro annunciate, della Cina.
Così dopo quattro giorni, la Cina allunga le esercitazioni a ridosso di Taiwan.
Provocazioni, arroganza e istigazioni che – i rappresentanti DEM, cui fa capo il Presidente USA Biden – hanno già causato, in Europa, la guerra tra Ucraina e Russia, e che se non si è ancora trasformata in guerra mondiale, come invece avrebbe voluto il Pentagono, forse lo si deve al fatto che ad oggi, l’Ucraina non fa parte né della NATO né dell’Europa, anche se si spinge per inglobarla, mentre gli stati Europei, legati all’amministrazione americana in carica, forniscono armi e soldi a Kiev, allontanando, sempre più, ogni possibile mediazione, assecondando così il volere di Biden, anche contro gli interessi di propri popoli.
Nostro malgrado, anche il Governo Italiano continua ad andare in questa direzione.
Aprire un’ altro scenario nel Pacifico, sembrerebbe dunque l’obiettivo dell’amministrazione Biden, chissà che non lo faccia, forse, per nascondere il dissesto economico interno?
Intanto Blinken, Segretario di Stato degli USA, si è recato in Sudafrica per contrastare l’influenza della Russia in quell’area.
Un tour che lo porterà anche nella Repubblica Democratica del Congo e in Ruanda.
Si apriranno nuovi scenari incandescenti?
Ettore Lembo
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