DRAGHI SI, DRAGHI NO, OVVERO LE PANTOMIME DI UNA POLITICA ORAMAI BOLLITA CHE NESSUN CITTADINO SOPPORTA PIU’
Draghi sapeva – e sa come noi, che abbiamo infatti taciuto in queste ore, increduli come siamo per il suicidio di una maggioranza che, dalle urne, non avrebbe ottenuto nulla se non lacrime e sangue – che le pantomime di Conte non sarebbero mai arrivate a segno, ma tanto è bastato per infastidirlo, o meglio, come hanno affermato i giornali di regime, scocciarlo …
E si perché chi, è cresciuto a pane burro e marmellata, è stato allievo Federico Caffè (come egli stesso ama definirsi, salvo poi, come la stragrande maggioranza di questi allievi, praticare nel quotidiano tutto il contrario di quello che il compianto professore teorizzava) ed ha rivestito importanti incarichi pubblici non per elezione ma per nomina, mal sopporta le liturgie della democrazia parlamentare.
Il dibattito in aula?
Una inutile perdita di tempo …
Il Question Time?
Puro folclore!
Una mozione di sfiducia?
Un vero affronto!
E ciò che dico è talmente vero che, in taluni talkshow apertamente filogovernativi, i giornalisti si dannano l’anima ad interrogarsi su come sia possibile e responsabile, aprire una crisi di Governo proprio in questo momento storico, con la Guerra in Ucraina ancora in atto, l’inflazione alle stelle e la crisi energetica che incombe …
“Ma come?” … abbiamo sentito dire: “Draghi è il leader europeo più carismatico in circolazione tant’è che ha dettato lui la linea in tutti i tavoli dove si è seduto ed ora lo rimandiamo a casa?”
A parte che vorrei conoscere il pusher di questo tizio, perché è evidente che gli da “roba” buona … altrimenti come si fa a dire tutta una serie di c…..e, una dietro l’altra, così in libertà???
Ma stiamo scherzando???
Draghi ha dettato la linea???
Ma allora Putin si sta sbagliando … non deve parlare con Biden per ottenere la resa dell’Ucraina, deve interloquire con Super Mario o diversamente, attaccare l’Italia, visto che, stando a questa narrazione, è Roma l’artefice della resistenza di Kiev, no Washington, né tantomeno Londra …
Ma ci rendiamo conto di che professionisti dell’informazione abbiamo?
E li pagano pure … Complimenti!
Ma tanto è dovuto al potente di turno che non è abituato ai no …
Aveva dunque ragione il Presidente Cossiga quando definì Draghi un “Un vile affarista, liquidatore dell’industria pubblica italiana”?
Ai posteri l’ardua sentenza!
Sta di fatto, però, che l’unica cosa vera di tutta questa pantomima per tentare di raccattare un po’ di consenso all’interno del proprio bacino elettorale barricadiero è il fatto che l’Ex Presidente della BCE è ormai bollito …
Ai voglia i “giornalai di regime” a tesserne le lodi, il popolo ha già emesso la propria sentenza, e qualora Super Mario volesse sottoporsi ad un test elettorale sono convinto che la debacle sarebbe più che garantita.
Forse Medvedev ha giocato troppo d’anticipo accostando la foto del Premier italiano a quella di Johnson ma, sta di fatto che, il sistema, è in crisi, questa è la verità … astensione docet … e quando la maggioranza silenziosa rimurgina non è mai un buon segno per chi comanda.
In definitiva, o le cose cambieranno subito da se, attraverso un responso elettorale serio, o cambieranno dal basso in altro modo.
Il cittdino è stufo di sentirsi dire: Bisogna stare attenti allo spread, ai mercati, alla comunità internazionale …
Ma come???
La Russia che ha un economia molto più piccola della nostra riesce a resistere a tutte queste sanzioni, ad una guerra e va per la propria strada e noi non cambiamo mai in nome di questi fantomatici mercati?
Ma cos’è una presa in giro?
Ma la Spagna cos’ha di diverso dall’Italia per cui si può permettere il lusso di non far pagare i mezzi pubblici a nessuno vista la crisi energetica?
Allora è evidente che qui qualcuno mente!
Draghi se ne va?
Meglio tardi che mai …
Draghi resta in sella?
Ebbene l’Ortis continuerà a fare di tutto affinché se ne vada il prima possibile …
Lorenzo Valloreja
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