ECONOMIA: IN EUROPA E’ TEMPESTA PERFETTA E IN ITALIA?
L’economia europea ha una tempesta all’orizzonte.
La spinge il taglio della fornitura di gas russo.
L’esecutivo di Bruxelles, che aveva già abbassato a maggio la sua stima di crescita del Pil al 2,7% sia per l’area dell’Euro che per l’Ue, ha alzato la sua stima di inflazione rispettivamente al 6,1% e al 6,8%.
“Il fattore cruciale per uno scenario avverso è la fornitura di energia“, ha spiegato il Commissario Europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.
La guerra tra Russia ed Ucraina ha spinto al rialzo i prezzi dell’energia e delle materie prime, portando l’inflazione nell’eurozona all’8,6% a giugno e abbassando le prospettive di crescita.
Le misure fiscali, si sottolinea nel comunicato concordato dai ministri, “dovrebbero puntare ad alleviare i problemi di approvvigionamento che frenano le nostre economie“.
Alla luce di ciò, in Germania, il sindacato tedesco dell’industria siderurgica ed elettronica, IG Metall, chiederà un aumento dello stipendio dell’8%, e cioè la più alta rivendicazione dal 2008.
I lavoratori hanno bisogno di essere sostenuti anche in vista delle bollette che, nel 2022, saranno ancora più salate.
In Italia, il prezzo dell’energia elettrica sale ancora: in un mese costi quasi raddoppiati, e, salvo qualche “mancetta”, i lavoratori non hanno visto nulla.
Da lunedì 4 a domenica 10 luglio il prezzo dell’ energia elettrica si è attestato a 395,28 euro/MWh.
Nei sette giorni precedenti era a 362,05 euro, mentre, rispetto al mese precedente, il valore si è quasi raddoppiato (era a 206,27 euro nella settimana 6-12 giugno).
Ma proprio perché siamo nel bel mezzo della tempesta economica perfetta, e la causa viene attribuita alla guerra Russo Ucraina, ecco che : “L’Ue intensifica il suo sostegno finanziario all’Ucraina. I Ministri infatti hanno appena approvato un prestito di 1 miliardo di euro“. Così ha scritto su twitter il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
Da evidenziare che il miliardo di assistenza macrofinanziaria aggiuntiva all’Ucraina, approvato dal consiglio Ue, si aggiunge agli 1,2 miliardi già erogati all’inizio di quest’anno, portando il sostegno macro-finanziario totale dell’Ue a Kiev, dall’inizio della guerra, a 2,2 miliardi di euro, e per di più si prevede un ulteriore aumento nei prossimi mesi.
Quale sia la logica che sostiene incondizionatamente una guerra, allontanando o bruciando ogni possibilità di dialogo tra le parti, se lo chiedono tutti i cittadini semplici che non riescono a capire perché si finanzia con soldi ed armi, una guerra che portatrice di disastri e dissesti, voluti da uno sparuto numero di politici ed economisti forse non rappresentativi degli interessi dei propri popoli, ma di entità economiche-bancarie.
Così non devono destare scalpore le ovvie dichiarazioni che arrivano da Mosca.
Il Cremilino accusa l’Occidente facendo calare il gelo sulla ripresa dei colloqui: “Si è sull’orlo di uno scontro aperto tra potenze nucleari” dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che continua, “dopo aver provocato un’escalation della crisi ucraina e scatenato un violento confronto ibrido con la Russia, Washington e i suoi alleati stanno pericolosamente barcollando sull’orlo di uno scontro militare aperto con il nostro Paese, il che significa un conflitto armato diretto tra potenze nucleari. Chiaramente, tale scontro rischierebbe di provocare un’escalation nucleare” e, conclude rispondendo a chi gli chiede se ci fossero in corso trattative, “No, al momento non ci sono discussioni in corso“.
Intanto, in Italia, il Governo, pur essendo impegnato in prima linea ad alimentare la guerra Russo Ucraina, con tutte le conseguenze del caso, assiste alle scorribande di un Parlamento oramai insignificante e privo di ogni identità, che cerca di fare le pre-prove per un prossimo Governo, sia se dovesse uscire una delle forze che formano l’Esecutivo, sia in caso di votazioni, a causa della eventuale caduta di Draghi, sia in caso di elezioni per fine legislatura, inventando così nuovi centri, a destra ed a sinistra, per non cambiare nulla e rimanere sempre gli stessi politicanti.
Significative le parole proferite dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, il quale, all’Assemblea di Confagricoltura, rispondendo a una domanda del moderatore, Nicola Porro, ha dichiarato: “Penso che sarò Ministro stasera, ma anche domani e dopodomani … Penso che il dibattito politico … in questo momento sia un teatrino, lo chiamerei così”.
Parole pronunciate prima del confronto con i sindacati a Palazzo Chigi.
Confronto durato circa un’ora e mezza, tra il Premier Mario Draghi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, sui temi del lavoro e del welfare.
Presenti anche quattro ministri, il titolare del Lavoro, Andrea Orlando (Pd), quello dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti (Lega), della P.A., Renato Brunetta (FI) e delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli (M5s).
Dell’esito di questo incontro ne parleremo probabilmente in seguito.
Del resto, osservando le prime pagine di tanti quotidiani degli ultimi giorni, sembra che gli Italiani siano interessati al reddito di cittadinanza per poter andare alle partite, ad i concerti come quelli di Vasco e Maneskin, vivere la movida, ed andare al mare con 418 milioni di presenze e 31 miliardi di fatturato, come nel 2019 insomma.
Da segnalare, poi, il grande ritorno delle vaccinazioni, e la pubblicazione dei contagiati da Covid in 24 ore.
Ieri ben 37.756 contagiati, 127 morti e Speranza che dice: “Al via quarta dose per over 60 e fragili”.
Ma gli Italiani sembrano essere veramente interessati a questi futili avvenimenti? Oppure … ritorna il “terrorismo pandemico”?
Chissà se è proprio il caso di dire “povera Italia”?
Ettore Lembo
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