TESTATO CON SUCCESSO IL MISSILE IPERSONICO RUSSO ZIRKON. COLPITO A VELOCITA’ RECORD BERSAGLIO MARINO A 1000 CHILOMETRI

Mentre i media main stream si accaniscono a “confortare “ le opinioni pubbliche non molto belliciste a causa dell’ insoddisfacente andamento del fronte in Donbass, rassicurando sul sempre più massiccio invio di ami dall’America dem di Biden all’Ucraina di Zelensky, la Russia ha svolto (annunciandolo sabato tramite Ministero della difesa) un test abbastanza definitivo del nuovo missile ipersonico “Zirkon” o “Tsirkon”. Lo ha fatto lanciando da una nave al largo del Mare di Barents (a pochi kilometri dal confine finnico) una testata del suddetto, non saprei se già prodotta in serie, che ha colpito l’obiettivo a mille km verso nord nel Mar Bianco (Polo Nord, in pratica: e poi si dice lo scioglimento dei ghiacci artici….).

“…Secondo i sistemi di monitoraggio e registrazione dal vivo, un missile da crociera ipersonico Tsirkon ha colpito con successo un obiettivo marittimo situato a circa 1.000 chilometri di distanza. Il volo del missile ipersonico ha rispettato i parametri stabiliti….”.

Zirkon, più tecnicamente e precisamente noto come 3M-22 Zircon o 3M-22 Tsirkon, è un missile tipo Cruise ipersonico “ specialista” nella neutralizzazione (o distruzione, se vogliamo essere crudi) di unità navali.

Può comunque “lavorare” su obiettivi anche terrestri a non meno di 1.000 km di distanza. E può viaggiare a velocità vicine a Mach 9 e ad altitudini comprese fra i 30 e i 40 km, a particolari condizioni fisiche, e di attrito e di rarefazione di ossigeno.

Ci sono stati altri precedenti tests. Il primo nel 2020, se non sbaglio dalla stessa fregata e di sicuro sempre nel Barents, quando ci si “accontentò” di sbriciolare un pezzo di monti Urali ma a 500 km di distanza. Un altro nel 2021, da un sottomarino K-560 Severodvink classe Yasen.

Zirkon è un missile assai particolare e micidiale, data, come già accennato, la sua straordinaria velocità, tale da non consentire, tra rilevamento localizzante, contromisura missilistica e tempi di tentato contatto, qualunque difesa attiva. In modo dannatamente ovvio, può caricare una ogiva nucleare.

Zirkon non è affatto l’unico ordigno ipersonico di Mosca: basti pensare al Sarmat, o al Kinzahl (già usato in Ucraina, anche se con contestazione dell’annuncio da parte dei servizi segreti USA). Le performances  di quest’ultimo non sono affatto trascurabili, anzi reggono benissimo il confronto col nuovo venuto della famiglia ipersonica dell’ Aquila bicipite: lanciabile da un caccia o da un bombardiere, ha  velocità dieci volte superiore a quella del suono (Mach 10) ed un raggio d’azione di 2mila chilometri.

Naturalmente, anche gli americani hanno dovuto reggere la sfida del supersonico, e attraverso qualche difficoltà hanno realizzato la sperimentazione di HAWC (Hipersonic Air-Breathing Weapon Concept).  

La Cina si “accontenta” invece del suo “Lunga marcia”, che in realtà la accorcia e come, anche se solo (si fa per dire) di cinque volte la velocità del suono, a Mach 5.

Nella enfasi giornalistica, si è addirittura arrivato a scrivere di “alcuni secondi” necessari allo Zirkon per il suo esito letale a mille kilometri di distanza: palesemente assurdo, roba da Mach 100 o non so quanto (ovviamente impossibile almeno per le presenti generazioni). E’ vero, come detto, che il missile raggiunge a trentamila metri di altezza una spinta pazzesca, dato che sfrutta le particolari condizioni fisico-atmosferiche. Ma da come si vede nello stesso filmato dimostrativo, Zirkon impiega secondi sì, ma per iniziare a impostare la parabola ascendente.

Le “superarmi di Putin” non comprendono al momento la trasmissione del pensiero, e Harry Potter non lavora per il Cremlino. Sono però sufficienti a impensierire il main stream fino alla sovravalutazione, contraddittoria con l’affermato svuotamento degli arsenali russi.

A. Martino

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