LA LATITANZA POLITICAMENTE CORRETTA DI BATTISTI, TERMINATA IN MODO POLITICAMENTE SCORRETTO.
Le Camere penali (cioè l’associazione degli avvocati penalisti), sindacati di sinistra delle forze dell’ordine, un fiume d’inchiostro dei giornaloni politicamente corretti, persino un cardinale, e chi più ne ha più ne metta : tutti addosso al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, reo di aver “spettacolarizzato” l’arresto del ben noto Cesare Battisti, particolarmente con un filmato immortalante l’atterraggio a Ciampino e il fotosegnalamento e acquisizione delle impronte digitali nella questura romana. Il tutto con sottofondo musicale, e il titolo “Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo”.
Pare che oltretutto, qualche agente la cui identità dovrebbe rimanere nascosta per motivi di sicurezza, sia stato indebitamente ripreso, e si sia pure coperto il volto con una sciarpa. E questo sicuramente dà alle opposizioni il destro per parlare di governo fatto di dilettanti allo sbaraglio, di incoscienti, e di apocalissi e disastri vari ed eventuali. In effetti, almeno questo sarebbe stato molto meglio evitare; anche se mi ha sempre suscitato una strana impressione vedere tutori dell’ordine e della legge, di qualunque stato del mondo e di qualunque corpo, nascondersi il volto come se i ruoli fossero invertiti. Ma questa è una impressione del tutto soggettiva : solo chi fa quel lavoro sa cosa significhi sfidare le forze del male e della criminalità, facendo i conti con possibilità di vendetta nella quotidianità da parte di organizzazioni potentissime in un certo senso più di uno stato, dato che non sono minimamente tenute al rispetto di regole o della stessa vita umana.
Membri togati del CSM hanno parlato di “idea primitiva di giustizia, indifferente al rispetto della dignità umana”, e ha scandalizzato l’auspicio di Matteo Salvini sostantivato nella popolare, secolare espressione del “marcire in galera”.
Qui non voglio fare l’avvocato d’ufficio di iniziative ed esternazioni che probabilmente hanno pecche formali e sostanziali, so bene che il diritto non è ideologia o stato d’animo, e che, se si hanno alte responsabilità politiche, sono raccomandabili freddezza e misura nei gesti e nelle iniziative e nelle parole tenendo ben distinte la sfera politico-propagandistica da quella istituzionale ; ma noi populisti che qualche pretesa intellettuale ce l’abbiamo, e che conosciamo bene “loro”, non siamo “fessi”, e il mea culpa lo blocchiamo qua.
Innanzitutto, ci si risparmi il capitoletto del Bignami sull’ Italia “culla del diritto e patria di Cesare Beccaria”. Non perché questo sia falso o perché non se ne debba essere orgogliosi, ma perché nella odierna quotidianità si ha a che fare piuttosto con un Paese del due pesi e due misure secondo convenienza politica (lo abbiamo affrontato parlando della protesta antisalviniana dei sindaci), e di inopinata durezza, come per il padre di una delle vittime di Rigopiano permessosi di portare un fiore nell’ area “sequestrata”.
L’epilogo del caso Battisti pesa enormemente sulla sinistra italiana e non solo italiana. Sono illuminanti in tal senso le parole del Presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano. Egli, con innegabile sincerità, ha ammesso di provare disagio perché a causa dell’estremismo di settori del governo Lula (solo qualche settore ? ) , Battisti sarebbe stato “lasciato alla destra”, nonostante le sue insistenze in un colloquio personale con Lula stesso, non so se in Italia o in Brasile .
In poche parole e in chiaro : non solo il peggior governo italiano possibile per l’ortodossia euroatlantista a Pensiero unico ha potuto vantare una operazione di oggettivo recupero di dignità nazionale, ma il governo brasiliano più a destra degli ultimi trenta anni, democraticamente eletto e democraticamente governante, può legittimamente vantare la propria coerenza nella promessa elettorale di cacciare dal Brasile tutti i soggetti stranieri ritenuti, tanto dalla propria Giustizia quanto da quella straniera, dei delinquenti pericolosi. E addirittura, come su L’Ortis già abbiamo messo in rilevo, i tanto deprecati e sbeffeggiati sovranisti e populisti, riescono a fare “squadra” internazionale : un vero disastro, per la Sinistra che proclama di non conosce frontiere (se non quelle dei propri paraocchi).
Ma perché tante remore da parte del Brasile rosso all’estradizione di Battisti, perché tanti tentativi della sinistra radical chic a narrarlo come vittima di persecuzione per i propri ideali, a lanciarlo addirittura come scrittore ? Semplice : per la sindrome da “ è un compagno che ha sbagliato”.
E’ “un compagno che ha sbagliato” come gli assassini delle foibe, come i terroristi delle Brigate rosse, come i massacratori della famiglia imperiale russa e di milioni di altri russi prima sotto Lenin e poi Stalin , e come tantissime altre vittime dell’ideologia marx-leninista in questa o quella variante.
Bisogna assolutamente impedire, con la forza della dialettica e della non sottomissione ideologica, che questa importante esperienza del cammino sovranista e populista venga demolita da disinformazione, manipolazione ideologica, e giochetti retorici del politicamente corretto.
A.Martino
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