L’ UBBIDIENTE MACEDONIA CAMBIA NOME

È ormai approvato dal parlamento macedone che l’ex paese che componeva la federazione jugoslava ci accinge a cambiare il proprio nome in Repubblica della Macedonia del Nord. Tale modifica è stata approvata dai componenti del parlamento di Skopje (seppur per pochissimo).

Ad opporsi a tale scempio sono stati tutta quella parte della popolazione che giorni fa boicottarono il referendum proposto dal governo e i movimenti più nazionalisti del piccolo stato balcanico. Il problema a mio avviso non sussisterebbe se fosse la repubblica macedone di propria volontà a scegliere di modificare il proprio nome o la propria bandiera, ma il grave è che a spingere il piccolo paese balcanico a tale senza sono tutte le pressioni esterne alla nazione.

Oggi il paese è spaccato tra chi sostiene l’approvazione del nuovo nome e chi giustamente boicotta tale scelta e vorrebbe (giustamente) continuare a conservare il proprio nome ovvero:” Repubblica di Macedonia”.

A mostrare tale desiderio è la maggior parte della nazione, tanto che il referendum proposto dal governo agli elettori macedoni non raggiunse il quorum prestabilito. Infatti, ad avere la meglio sono stati coloro che si sono uniti al motto: ” io boicotto “. Il piccolo paese balcanico sta modificando per il rotto delle cuffie la propria carta d’ identità per avvicinarsi sempre più alla UE. L’ obbiettivo della neonata Macedonia è quello di non essere respinta la propria candidatura all’interno della UE per il veto di qualche paese membro. Chi non conosce l’origine del problema si chiederà di sicuro cosa centra il nome del paese per un eventuale adesione nella comunità europea? Qualcuno potrà pensare che forse alla UE non piace il nome “Macedonia” e di conseguenza tale situazione ha tenuto sempre distante il paese dal resto della Comunità Europea, e dunque con una piccola modifica identitaria l’ex paese jugoslavo sarà più simpatico e di conseguenza sarebbe accolto dall’intera comunità europea senza problemi. Bene, niente di più sbagliato cari lettori. Seppur piccola, la Macedonia è stata sempre terra multiculturale, dove macedoni, bulgari, albanesi, serbi e altri hanno sempre convissuto in pace, serenità e rispetto le proprie culture e tradizioni. Piccoli escalation e incomprensioni si sono avute solo qualche anno fa tra il governo e la comunità albanofona, screzi nati e gestiti anche dalla presenza di alcuni esponenti albanesi provenienti dal UCK e da qualche ultranazionalista del governo centrale.

Il vero scandalo e oscenità a mio avviso sta nel fatto che un gruppo di politici macedoni con appoggio di un piccolo partito albanofono stanno modificando il nome della nazione contro il resto del paese per avvicinarsi e aderire a una Unione sempre più fraginosa, egoista e divisa. Inoltre, a costringerla a tali modifiche è stata sempre la vicina Grecia (oggi disastrata per il suo comportamento economico sciagurato e inaffidabile).

L’antica terra dei miti classici ha sempre visto di non buon occhio l’indipendenza nel 1991 della Macedonia, tanto da rendere difficile la vita ad essa e costringendola a cambiare prima del nome anche la bandiera. Tale situazione nasce dal fatto che la Repubblica di Macedonia confina con una regione della Grecia che si chiama anch’essa Macedonia, questo ha da sempre preoccupato il paese ellenico in quanto, essendo confinanti, si temeva che la neonata Macedonia potesse chiedere delle rivendicazioni territoriali, specie con la crisi degli ultimi anni.

Oggi dunque abbiamo al timone della Macedonia dei capitani che stanno facendo il gioco della vicina Grecia, e che per interessi del tutto personali la stanno suicidando nel tentativo di farla entrare nella UE.

A quanto pare ai politici macedoni non è bastato aver visto in prima fila il film “Grecia Stuprata”, forse, per il futuro, anch’essa vuole essere protagonista di un film simile?

Fabrizio Petrucci

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