GUERRA … A COSA SERVE?

In questi giorni particolarmente gravi per il mondo, l’Europa e la nostra amata Italia, credo sia oltremodo interessante provare a ragionare su cosa sia la guerra.

Dire che la guerra sia sempre sbagliata e che si debbano sempre trovare soluzioni per evitarla sfiora il livello della banalità.

Vi sono, infatti, 59 guerre monitorate da Armed conflict location & event data project (Acled) nel mondo in corso.

Atto che ci dimostra come gli esseri umani non siano in grado di trovare sempre soluzioni pacifiche.

Gli esseri umani difendono il proprio territorio, la propria famiglia, i propri beni e, assai spesso, cercano di appropriarsi delle cose degli altri esseri umani.

Questo, allorquando lo si attua a livello di stati, si chiama “atto di guerra”.

Guerra che non sempre è armata, la maggioranza delle volte prende forme diverse, per esempio economiche. In alcuni casi terroristiche. In altri si basa su più subdole forme di controllo, oggi per esempio sono spesso citati atti di cyber attacco da parte di huckers vicini ad uno Stato contro un altro.

Qualsiasi sia la modalità, in ogni caso, sempre di atti di guerra si tratta. Di prevaricazione sul altro. Di cambiamento violento dello status quo ante.

Gli esseri umani non ragionano in termini di pace ma di sopraffazione, ecco perché nel mondo vi sono tante guerre.

Lo facciamo tutti, nessuno escluso. Lo facciamo nel piccolo e nel grande. In famiglia, nel nostro condomino, guidando la nostra auto e, come Stato, nei confronti di altri Stati.

Quando accade che lo fanno gli “altri”, loro sono “cattivi”, “usurpatori”, “invasori”. Quando lo facciamo “noi”, noi ci stiamo occupando di “garantire la pace e la libertà degli altri”, perché “noi” siamo i “buoni”.

Ecco perché vi sono le guerre, è semplice, vi sono sempre dei “buoni” che vogliono insegnare a vivere a dei “cattivi”.

Pensiero ridicolo, ma che va molto di moda.

Bisogna, a questo punto, chiedersi se vi siano “guerre giuste” e “guerre sbagliate”.

Noi “cittadini semplici” ci fermiamo a ragionare, ci chiediamo il significato di “giusto”, di “sbagliato”. Ci chiediamo ancora di più “giusto per chi”? Per tutti? Per qualcuno? Chi è questo “qualcuno”? Siamo noi questo “qualcuno”?

Allora la nostra idea di “guerra giusta” può contrapporsi ad una idea diversa, di un altro “noi”, di “guerra giusta”.

Infatti, gli esseri umani fanno, da sempre, la guerra.

Guerra che non è ne giusta ne sbagliata.

È solo l’espressione di sopraffazione di uno su un altro. Sia che questa una guerra fra stati, sia che sia una guerra in una assemblea di condominio.

Diversi impatti, stessa mentalità. Sempre un “atto causa” a cui segue un “atto effetto”.

La mentalità del “male”. Non del “bene”. In fondo, però, che cosa è il “male” ed il “bene”. Il modello logico, per noi comuni mortali, cittadini semplici, si ripete all’infinito. Ed allora abbiamo normato anche il non normabile.

Abbiamo creato dei canoni per definire la “guerra corretta” da quella “illegale”. Come se fosse possibile dichiarare “giusta” e conseguentemente “legale” una guerra. Proviamo a comprendere.

Il Treccani ci insegna che la “guerra” è un “Conflitto aperto e dichiarato fra due o più stati, o in genere fra gruppi organizzati, etnici, sociali, religiosi, ecc., nella sua forma estrema e cruenta, quando cioè si sia fatto ricorso alle armi”

Nel diritto internazionale, infatti, è definita come una “situazione giuridica” in cui i “belligeranti” possono, entro limiti normati, usare la violenza contro lo Stato avversario.

Può pretendere, inoltre, che gli Stati non belligeranti rimangano “neutrali” ed “imparziali”.

I belligeranti possono attaccare e colpire sia il territorio che le persone e i beni dell’altro Stato. Una “guerra” può essere “Santa”, “preventiva”, addirittura “umanitaria” ma può essere anche “giusta”?

Può l’uomo essere ancora così involuto da necessitare la distruzione dell’altro per sentirsi “sicuro”? Parrebbe di sì.

La Carta delle Nazioni Unite e, coerentemente, l’art. 11 della Costituzione italiana definiscono la guerra un mezzo di risoluzione delle controversie internazionali o uno strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e ne ammettono l’uso esclusivamente come difesa nei confronti di aggressioni esterne.

La volontà di uno Stato di attaccare un’altro Stato va dichiarata attraverso un atto formale denominato “dichiarazione di guerra” attivando, conseguentemente, il diritto internazionale di guerra.

Essendo questa la base normativa  che ci permette di dichiarare “civile” l’atto più incivile che è, appunto, il sopraffare l’altro fino ad ucciderlo, distruggerlo, annichilirlo, desidero provare a comprendere quale possa essere una posizione “normativamente corretta” dello nostra amata Italia.

L’Italia allorquando le proprie Istituzioni dichiarano di “non essere in guerra con la Federazione Russa ma di essere schierati con l’Ucraina” è in una situazione di rispetto della Carta e della propria Costituzione?

La “non belligeranza” impone di essere “neutrali”. Inviare armi ad una sola parte contendente senza inviare uomini armati garantisce il rispetto della Costituzione? Delle norme che garantiscono il nostro stare insieme? Cosa sono le “armi difensive” in una guerra?

La Costituzione prevede “ l’uso (della guerra) esclusivamente come difesa nei confronti di aggressioni esterne”.

L’Italia è, inoltre, membro della NATO, alleanza difensiva degli Stati membri. In quanto tale deve rispettarne le Statuto e fornire mutua difesa fra gli Stati membri.

L’Ucraina, però, non è un membro della NATO.

Vorrebbe esserlo, qualcuno ritiene che sia opportuno che lo sia, ma oggi non lo è.

Il governo ed i media si spendono in cavilli giuridici, di azzeccagarbugli memoria, per definire l’Italia come Stato non belligerante.

Ne siamo tutti felici credo, certamente lo sono io. Ma questa affermazione può essere ritenuta vera?

Mi sono chiesto se la “guerra” può essere “giusta”. Cosa vuol dire “giusta”? In funzione di quale logica è “giusta”? Chi lo decide ho scritto. Domande solo apparentemente semplici.

Il presidente Putin dichiara che la sua azione non è una guerra ma una “Operazione Speciale”

Il presidente Biden dichiara Putin un assassino e va a difendere il popolo ucraino.

L’Europa tutta dichiara l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito Russo un atto di guerra, non dichiara la guerra ma compie atti che, guardandoli dall’esterno, tutto sembrano meno che “neutrali”. Conseguentemente potrebbero sembrare un atto di guerra.

Sempre cavilli, ma la gente muore, le città vengono distrutte (qualcuno le ricostruirà e ci guadagnerà, questa è un altra faccia della guerra).

Cavilli utili a chi ritiene di essere “immortale”. Cavilli inutili, anzi dannosi, per chi sa di essere “mortale”. Noi “cittadini semplici” sappiamo di esserlo e, molto francamente, ci stiamo un po’ stufando di fiumi di chiacchiere con cui ci inondano per “convincerci” che quanto sta avvenendo è colpa di un “cattivo” alle cui azioni “noi buoni” stiamo reagendo per il “bene”.

Chissà perché noi “reagiamo” sempre. Potremmo “agire”, “prevenire”, “ascoltare”, “mediare” qualche volta.

Potremmo rappresentarci come “portatori di nostri interessi” e non come i “buoni che salvano il mondo”.

A noi “cittadini semplici” interessa vivere in pace con tutti. Magari “pace armata” ma nel benessere e nel rispetto di ogni idea di sistema sociale.

Vorremmo mantenere la “nostra pace” e non “esportarla” a casa degli altri pretendendo che gli “altri” non esportino la loro “idea di pace” e di “modello economico” a casa nostra.

Noi “cittadini semplici” vorremmo che i cosiddetti “grandi del mondo”, con spirito altruistico, lavorassero per trovare un nuovo equilibrio mondiale, non “globale”.

Noi “cittadini semplici” vorremmo tornare a vedere i nostri figli vivere nella vita di noi mortali e non in quella di un “metàverso” che, alla fine, noi chiamiamo “finzione”.

Illustri “grandi della terra” trovate un “tavolo”, a Yalta magari è ancora apparecchiato, e ridateci la voglia di essere felici.

Felici nella nostra semplicità di tutti i giorni. Felici nel vedere che i nostri figli possono costruirsi liberamente il loro futuro, pensare ad una famiglia, comprarsi una casa ove vivere la propria vita, lavorare e, se lo vogliono e hanno saputo essere meritevoli di successo, anche economico, comprarsi una barca, una fuoriserie, un viaggio in giro in un mondo libero di muoversi. Senza eccessi di regole che ci chiudono in casa.

Se poi, o voi “grandi della terra, trovate ancora del tempo per noi “cittadini semplici” potreste passare per Reykjavik e firmare un nuovo patto contro il proliferare degli armamenti.

Noi “cittadini semplici”, infatti, preferiremmo che i nostri soldi fossero usati per il nostro benessere e non per la nostra distruzione e, per poterlo fare, questa volta si, servono regole condivise e patti rispettati da tutti. Per esempio creando stati cuscinetto fra chi potrebbe percepire l’altro come “nemico”.

Infine, agli opinionisti italici, smettete di parlare di libertà, insegnare cosa sia la libertà, impedendo agli altri di esprimere “liberamente” un pensiero diverso dal vostro.

Noi “cittadini semplici”, senza certezze paradigmatiche e di una parte, vorremmo poter ascoltare e ragionare autonomamente e ci divertiamo (in realtà assai poco) allorquando qualcuno, magari con un accento folcloristico per chi vive fra noi da così tanti anni, punta il dito verso un altro essere umano dichiarandolo “persona che fa propaganda per il nemico” ma si dimentica di dire quali siano i suoi “amici” che ne conducono il pensiero.

Purtroppo nel mondo di oggi, noi “cittadini semplici” lo abbiamo ben compreso, vale un vecchio detto popolare italiano. Quello che recita “il più pulito ha la …..”.

Non pensate, o voi grandi della terra e voi portatori del pensiero unico, che noi “cittadini semplici” siamo fessi. Distratti si, fessi no. E la “paura di quello che abbiamo davanti” potrebbe portarci a parlare insieme fra di noi.

Da “cittadini semplici” ma interessati, molto, a rimanere “uomini liberi”. Liberi per davvero. Ricordate che il Manzoni, a scuola, almeno sui banchi di scuola, lo abbiamo letto allorquando scriveva “tra queste deplorabili guerricciole con sé e con gli altri, aveva varcata la puerizia”.

Ehhh …… parole sante.

Ignoto Uno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *