GLI UCRAINI IN FILA FUORI DAGLI UFFICI POSTALI PER UN FRANCOBOLLO SULL’INCROCIATORE MOSKVA

Come giustamente fatto notare dalle Poste ucraine su Twitter, venerdì si è verificato un evento storico: per la prima volta, una fila enorme di persone desiderose di acquistare un qualcosa, non lo hanno fatto per un I phone, ma per…un francobollo.

Si tratta di un francobollo effigiante un soldato di Kiev sulla ormai ben nota Isola dei serpenti, facente il gesto del dito medio a una grande nave militare russa. La vignetta del valore postale si rifà al controverso episodio dei primissimi giorni della “operazione speciale” lanciata da Mosca, in cui una piccola guarnigione di soldati ucraini si sarebbe sprezzantemente rifiutata di arrendersi, andando così incontro a un sacrificio patriottico. Diversa è la ricostruzione dell’episodio da parte russa, ma non è il fatto storico in sé a interessarci qui. Piuttosto, innanzitutto, che la nave effigiata è l’incrociatore missilistico Moskva, perito nelle acque prospicienti l’area di Odessa assieme a sedici missili, e soprattutto a parte dell’equipaggio e al suo comandante. Onore ai caduti.

Il francobollo ucraino, insomma, celebrerebbe la vendetta contro l’odiata nave russa. Peccato però che almeno a quanto riportato dalla stampa main stream, ora dalle parti di Kiev si tremerebbe per la vendetta russa: evidenti contraddizioni dello spirito dei tempi, che pare aver dimenticato il vecchio adagio francese “ à la guerre comme à la guerre”. Probabilmente l’emissione era pianificata da molti giorni, sta di fatto che il raffiguramento della Moskva dinanzi allo spavaldo soldato ucraino ne ha fatto un oggetto ricercatissimo, forse una futura rarità filatelica che anche se stampata in molti esemplari ha incontrato una richiesta pazzesca.

Tutto ciò premesso, il francobollo (emesso in foglietto da sei) è una singolare e apprezzatissima testimonianza di propaganda patriottica a mezzo filatelico-postale: un genere artistico-politico e da collezione vecchio almeno quanto gli anni che ci separano dalla Prima Guerra mondiale.

Il modesto rettangolino di carta dalla storia relativamente recente, dopo i fasti novecenteschi, pareva, e ancora pare, destinato a scomparire soprattutto per il crollo delle lettere cartacee. E sempre più spesso i residui francobolli, ormai autoadesivi almeno in Italia e senza più filigrana antifalso, sono sostituiti da anonime timbrature dell’ufficio postale. Sui plichi e pacchi delle poste pubbliche, poi, sono ormai scomparsi.

Il conflitto russo-ucraino regala al valore cartaceo postale una insperata rinascita popolare dal valore storico-culturale.

A. Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *