PER GLI EUROPEISTI NOSTRANI, IN UN SILENZIO QUASI ASSORDANTE, LUNEDI’ NOTTE, IN QUEL DI FRANCIA, SI E’ CONSUMATA UNA DEBACLE …

Per questo primo turno delle presidenziale francesi, nessuna emittente italiana ha tenuto uno speciale sulle elezioni, e questo è un buon segno per noi sovranisti, dato che, negli altri anni, è stato sempre fatto in grande pompa magna.

C’è chi, tra i principali organi d’informazione, si è precipitato nello scrivere che Macron è riuscito a mantenere a debita distanza la Le Pen, come se, quel microscopico 1,2%, che separa Emmanuel da mademoiselle Marine, fosse l’ampiezza dell’Oceano Pacifico, un metodo forse per tenere ancora tranquilla l’opinione pubblica e non creare incrinature nella politica della fermezza dell’occidente contro Putin.

Ma, a ben vedere i numeri usciti dalle urne, è del tutto evidente che la realtà è completamente diversa:

Più del 60% degli elettori francesi ha espresso un voto a favore dei partiti antisistema, siano essi tanto di estrema destra quanto di estrema sinistra.

In altri termini, al di là degli inviti che potranno fare i singoli candidati presidenti perdenti a votare o non votare, quel dato Presidente, i loro elettori, al secondo turno, voteranno basandosi sulle motivazioni che li hanno indotti a compiere le scelte del primo turno.

Quindi se è certo che Macron potrà contare sul voto dei socialisti, dei verdi e dei liberali, è altrettanto chiaro che non potrà intercettare neanche un voto, non dico degli elettori di Zemmour (che sicuramente voteranno in massa per la Le Pen) ma neanche quelli di Mélenchon, cioè dei sovranisti di sinistra de “La France insoumise”, ergo, per Macron, tra due settimane, dovrebbe materializzarsi il “Game Over”.

Ma la cosa più importante per noi è che, con un simile scenario, l’Unione Europea dovrebbe subire finalmente un duro colpo al processo di integrazione.

Ciò comporterebbe, con l’uscita ormai prossima della Danimarca e della Svezia dall’Unione, forse anche un lento ed inesorabile scioglimento della stessa a favore degli Stati Nazionali.

Ed è in virtù di questo scenario che il nostro Paese dovrà per forza di cose dotarsi di un vero e proprio partito politico apertamente Anti Europeo (si badi bene, non scettico, ma apertamente contrario ad ogni forma di Unione Europea) e Contrario alla NATO.

Attendiamo perciò con fiducia il responso del 24 Aprile.   

Lorenzo Valloreja

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