CONTORSIONI DEL SISTEMA IN ODOR DI CENSURA

Le immagini di quell’insegnante calabrese di 33 anni che si è dato fuoco, davanti la Caserma dei Carabinieri di Rende (CS), hanno senz’altro scosso tutti coloro i quali, al netto della latitanza dei grandi mass media, hanno potute vederle o quanto meno appurare la notizia, dato che, di un fatto così grave, accaduto nella mattinata del 31 gennaio 2022, il grande pubblico ne è venuto a conoscenza solo il giorno dopo.

Ma la cosa che più ha scosso noi giornalisti de l’Ortis è stata la cortina fumogena che subito è sorta intorno a questa vicenda.

Infatti, a più di 24 ore da questo terribile gesto, pur essendo ancora viva la vittima, sono sconosciute non solo le sue generalità, ma anche le motivazioni che l’hanno indotta a questo gesto estremo.

Un turbinio di fatti – dettagli, motivazioni e smentite, si sono susseguiti in un valzer informativo – che sa tanto di insabbiamento in stile Prima Repubblica, facendo balenare immediatamente alla mente ricordi non certo piacevoli, ma veniamo ai dettagli:

  • Ore 10:00 del 31 Gennaio 2022: Davanti la Caserma dei Carabinieri di Rende (CS), un’insegnante calabrese di 33 anni, F.C. le sue iniziali, che sembra lavorare in Lombardia, parcheggia la sua auto, (alcuni riportano una Fiat 600, altri organi parlano di una 500, tutti concordano con il colore della carrozzeria, che sembra essere gialla) e scende dalla stessa impugnando, con una mano, una tanichetta di benzina da 20 litri;
  • Ore 10:05 del 31 Gennaio 2022: Aperta la tanichetta, l’insegnante si cosparge tutto il corpo con il liquido infiammabile e dopo aver citofonato ai Carabinieri si da fuoco con un accendino;
  • Ore 10:06 del 31 Gennaio 2022: I passanti terrorizzati assistono a questa macabra scena, tra questi ci sono due gommisti che hanno la propria attività proprio di fronte la caserma dell’Arma. Questi ultimi, resisi conto della gravità dell’accaduto, hanno imbracciato gli estintori che avevano in dotazione presso la propria officina e subito sono scesi in strada per tentare di spegnere le fiamme che avvolgevano il giovane insegnante. Lo stesso ha fatto il “piantone” della Caserma, il quale, preso l’estintore dei Carabinieri, è corso anch’egli in soccorso del trentatreenne;
  • Ore 10:20 del 31 Gennaio 2022:  Giunta l’ambulanza del 118, l’uomo, con gravissime ustioni sul corpo, è stato portato in codice rosso in ospedale;
  • Ore 11:00 del 31 Gennaio 2022: La pagina Facebook ufficiale della “UIL Scuola Monza Brianza” ha postato la seguente dichiarazione: “A quanto pare si tratterebbe di un Docente in servizio in Lombardia. Sembrerebbe che all’origine del gesto ci sia la sospensione del servizio per non aver effettuato la vaccinazione anti covid 19”. Dopo appena 2 ore dalla pubblicazione il post è stato rimosso dalla pagina facebook del sindacato ;
  • Ore 12:00 del 01 febbraio 2022: I giornali si affrettano a riportare quanto segue: “L’uomo si era sottoposto a due dosi di vaccino, la seconda nel mese di agosto. Per cui fino a metà febbraio aveva tempo per ricevere il booster con cui avrebbe potuto prolungare la validità della carta verde. Statisticamente, il percorso di prevenzione seguito dal giovane è perfettamente coerente con quello di altre migliaia di cittadini in tutta Italia.

Ma la cosa che ci fa più male è quanto abbiamo letto nella giornata di oggi, 02 febbraio 2022, dove si dice che: “Il trentatreenne, secondo quanto è stato riferito dai primi soccorritori, non avrebbe manifestato alcun segno di dolore né prima, né dopo aver compiuto il gesto. Dai primi accertamenti dei carabinieri, che hanno avviato le indagini sull’episodio, non risultano precedenti di tipo penale a carico dell’uomo, né militanze o appartenenze a gruppi di matrice ideologica estrema o altro. L’ipotesi tenuta in maggiore considerazione è quella di un gesto estremo maturato per motivi personali.” Allo stesso modo ci desta perplessità la dichiarazione del Sindaco di Rende, il quale, sui social, ha scritto che “la comunità è fortemente scossa da ciò che è accaduto stamane a Rende dinanzi alla caserma dei Carabinieri. Una tragedia, espressione di un disagio che va comunque rispettato col silenzio.” E non meno prurito ci stimola la dichiarazione della Capogruppo della Lega, alla Regione Calabria, Simona Loizzo, la quale confida che: “la giustizia sappia individuare e punire chi ignobilmente ha ripreso il giovane docente che si è dato fuoco … è ora (infatti) che ci sia anche una normativa più stringente che eviti di far diventare virali questi video con giuste e dure sanzioni”.

In altri termini, la sola ipotesi che questo insegnante possa aver compiuto l’insano gesto, perché magari non voleva sottoporsi alla III dose, è indicibile, non riproducibile, non documentabile e censurabile, peccato però, che solo poche settimane fa, una nostra personale conoscenza, Luigi Marilli, già Segretario Regionale per l’Abruzzo di Liberiamo l’Italia, morto a causa del Covid, è stato letteralmente dato in pasto alla Stampa Nazionale, senza nessun problema, per il solo motivo che poteva essere utile alla causa della narrativa ufficiale dell’attuale Governo.

Ricordiamo infatti che, Luigi – seppur persona degna e rispettabile, era un semplice, piccolo, attivista politico, che mai, prima della sua morte, aveva trovato spazio ed attenzione presso qualsiasi organo di stampa nazionale, eppure, dato che la sua dipartita poteva essere utile alla campagna vaccinale, nel momento più triste del suo percorso terreno, ha visto pubblicato su tutti i tabloid, a caratteri cubitali, non solo il suo nome insieme alla sua foto, ma anche le dichiarazioni di amici, dettagli personali, neanche fosse stato Giovanni Paolo II.

Bene … se il sistema vuole il silenzio, il silenzio avrà, tanto la verità prima o poi uscirà fuori e come al solito i fatti rimarranno, con il loro peso, come macigni nelle coscienze di ognuno di noi, mentre, le chiacchiere o meglio le menzogne, se le porteranno via il vento.

Lorenzo Valloreja

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