LA SISSI TELEVISIVA DELLLA RETE TEDESCA RTL E’ MISTIFICAZIONE STORICA PURA, DEGNA DELLA GERMANIA EUROPEISTA DI URSULA VON DER LEYEN E DI ANGELA MERKEL
Annunciata dai media main stream come “evento televisivo” dell’anno 2021, la serie Sissi, martedì 28 alla sua prima puntata su Canale 5, mi ha davvero lasciato senza fiato.
Nel senso della profonda sporcizia morale, mistificazione storica, fantasiosità morbosamente gratuite che a ogni passo permeano questo costosissimo prodotto per il piccolo schermo. Costosissimo prodotto tedesco, che non poteva non essere tedesco, o magari austriaco, dato il livore iconoclasta verso questi personaggi assolutamente iconici, se non ormai mitologici, e comunque simbolici del tramonto dell’Idea Imperiale e monarchica nella Mitteleuropa e nel continente europeo in genere. Germania o Austria, infatti, non sono ormai che Europa: cioè il Nulla, in identità e valori. E la loro ansia di prestazione nel dare prova di europeismo, passa anche attraverso questa immondizia patinata a sfondo ottocentesco prodotta da RTL.
Francesco Giuseppe feroce tiranno che scende personalmente sulle piazze d’Ungheria con i suoi pretoriani, non senza prendersi letteralmente sputi in faccia; la promessa sposa che si reca in un bordello frequentato dall’ imperiale fidanzato per consigliarsi sulla futura vita sessuale con una prostituta (che poi sceglierà nientemeno che come dama di compagnia). Ah, dimenticavo: questa dama di compagnia introdurrà a corte, il giorno del matrimonio, falli finti. Si profilano intuibilmente, inevitabili risvolti saffici e filiazioni extraconiugali.
Minori incongruenze, pur sempre frutto o di disprezzo ideologico verso istituzioni centrali per un millennio nella storia europea, o di straordinaria mistificazione ignorante, si ravvisano a iosa in questa prima puntata: basti pensare che dal vescovo officiante il matrimonio, Francesco Giuseppe è nominato come “imperatore d’Austria” in una occasione tanto solenne, laddove dovette attribuirgli una sfilza di altri titoli regali come re d’ Ungheria, re di Boemia ecc.
La logica di educazione delle masse è comunque fin troppo chiara: vedete che passato oscuro, che protagonisti laidi lo impersonano ai massimi livelli storici e istituzionali? Mano male che c’ è l’Europa, cioè il migliore dei mondi possibili.
La trilogia degli anni Cinquanta diretta da Ernst Marischka che lanciò una stupenda Romy Schneider (e dall’incredibile successo mondiale) era una favola mielosa e romantica, però pulita, non sconsigliabile ai minori e non irrispettosa, anzi scopertamente nostalgica.
Ma sono passati ormai quasi tre quarti di secolo: Pensiero Unico, repubblicanesimo ed europeismo dogmatici si fanno beffe di una montagna di letteratura mitteleuropea e del mito asburgico. La principessa Sissi dà l’addio al nubilato dandosi piacere nella sua cameretta, e Tinto Brass prende il posto di Claudio Magris. Si sarebbe potuto almeno avere pietà per dei personaggi la cui corona fu più di spine che d’oro, e per una donna intimamente estranea al Potere, cui non fu risparmiata una morte crudele per mano di uno stupido anarchico desideroso semplicemente di uccidere “qualcuno importante”.
A. Martino
Bellissimo e autentico ritratto di una televisione decadente e assoggettata a disvalori imperanti come gender, appiattimento culturale e pensiero unico.