BRAVO ELTON JOHN, CHE HA ANCORA CORAGGIO DI CANTARE “MERRY CHRISTMAS”. MA ABBIAMO ANCHE IL BABBO NATALE GAY DELLE POSTE NORVEGESI, E QUELLO IN TUTU’ SUL CARILLON A MODENA.

Punto a favore del povero Santo Natale sull’arena mediatica globale: sir Elton John e Ed Sheeran realizzano, e ne lanciano un bel videoclip, un brano semplicemente intitolato Merry Christmas. La canzone “d’occasione” come il panettone o il pandoro non mi sembra tale da scalare la hit parade mondiale, e se lo farà è solo per la congiunzione del nome di un mostro sacro della pop music con quello di un beniamino dei giovani. Però, che di questi tempi si canti “Felice Natale”, non è affatto da sottovalutare: eh sì, siamo purtroppo arrivati a questo.

Grazie quindi all’anziano eccentrico baronetto: che se lo sia potuto permettere perché siamo in terra di Brexit?

Tra Norvegia e Italia, invece, sembra che si faccia di tutto per arruolare Santa Claus o Babbo Natale che dire si voglia, nelle policrome fila dell’Arcobaleno. In Norvegia (decisamente dalle parti della Lapponia sua patria), la cosa dovrebbe decisamente pesargli. Le poste locali hanno diffuso un video, divenuto virale, in cui il vecchio panciuto dalla barba bianca, attraverso gli anni, tra il 24 e il 25 dicembre, conosce sempre meglio un certo Harry (malinconico padre di famiglia, parrebbe) fino a che non chiede un permesso di assenza lavorativa per stare più tempo con l’amico nella magica notte. Che si occupino un po’ le poste, di recapitare tutti quei benedetti regali. Permesso accordato, e romantica notte di Natale con bacio e dichiarazione d’amore finale da parte di Harry.

Il cortometraggio di cinque minuti scarsi è dedicato da Posten (le poste pubbliche norvegesi) al fausto e glorioso cinquantenario della depenalizzazione dell’omosessualità nella terra dei fiordi e dei virili (una volta) vichinghi..

Meno esplicito è il gigantesco Babbo Natale in tutù su un carillon (installazione di Lorenzo Lunati) collocato a Modena, sulla centrale Piazza XX settembre. Tra le mani congiunte nel leggiadro movimento della tecnica classica della danza, tiene un tenerissimo cuore rosso come l’Amore (che ovviamente è per tutti bla bla bla, sì sappiamo tutto, siete già passati…). Peccato che l’effetto sul pupazzone del pingue vecchietto sia l’apoteosi del kitsch. Scusate, ma allora perché sarebbero di “cattivo gusto” solo le case di zingari e camorristi? Dalle foto, inoltre, pare che si sia brutalmente depilato le ascelle.

I lettori giudichino il senso di tanto accanimento iconoclastico e transumanista, ormai per quanto mi riguarda credo di aver detto tutto e di più in materia: a questo punto, è chiaro che certe tematiche sono una vera e propria ossessione monomaniacale e chiodo fisso degli establishments “liberali e occidentali”. La ripetitività, l’apparente fantasia creativa che in realtà finisce solo per declinare sempre lo stesso sostantivo, era assodata da anni. Quello che però fa sempre più capolino, in questo 2021, è l’assenza del senso del ridicolo e della misura.

A. Martino

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