COME UN COLPO DI CANNONE 19PT: “DRAGHI INFALLIBILE COME UN DIO? PER FORTUNA CHE I PORTUALI DI TRIESTE RIPORTANO TUTTO ALLA REALTÀ”

Ciò che è successo a Roma, dopo la partecipatissima manifestazione di Piazza del Popolo (100 mila persone), cioè con l’assalto alla sede della CGIL da una parte e il tentativo di raggiungere Palazzo Chigi dall’altro, è immensamente grave non solo per le violenze commesse a danno della polizia e di sedi istituzionali, quanto per il fatto, ancor più significativo che, come al solito, nessun personaggio delle Istituzioni si sia chiesto come mai ciò sia accaduto.

E, si badi bene che, quanto è successo, è avvenuto non tanto grazie alla esigua presenza di un gruppetto di scalmanati come i militanti di Forza Nuova quanto per la partecipazione di un numero più corposo di pacifici cittadini, i quali, di colpo, si sono trasformati, da Dottor Jekyll, in Mr. Hyde.

Dunque cosa ha indotto questa metamorfosi?

Noi una risposta ce l’abbiamo: la diffidenza crescente ed il malcontento, verso tutte le articolazioni del sistema istituzionale, dai partiti politici ai sindacati.

D’altronde se così non fosse non si capirebbe il perché un italiano su due non si è recato alle urne alle ultime amministrative, così come non si spiegherebbe il calo delle iscrizioni ai sindacati.

Nel primo caso i partiti tutti pagano una mancanza di coerenza verso i propri elettori: partiti e movimenti che ieri si sono presentati agli elettori critici verso l’Europa oggi hanno sconfessato tutto e appoggiano candidamente il Governo Draghi; nel secondo caso i cittadini si aspettavano molto di più dai sindacati sulla lotta per: non far delocalizzare le aziende; evitare le morte sui posti lavoro, garantire i tamponi gratis per tutti.

È incredibile come, coloro i quali comprendono che, a cause dei cambiamenti climatici e dello sfruttamento del terzo mondo, i flussi migratori da quelle terre sfortunate siano inevitabili, non capiscano, allo stesso modo, che da un popolo vilipeso, specie se è il proprio, ci si può attendere di tutto, anche il ritorno al terrorismo. E questo lo diciamo non per istigazione alla violenza o per speranza affinché ciò accada, ma perché è scientificamente, socialmente e culturalmente comprovato che ciò potrà accadere se le istituzioni democratiche anziché confrontarsi con il popolo continueranno a rinchiudersi nel Palazzo e da lì, in solitaria, governare.

La Storia, diceva Gianbattista Vico, è fatta di corsi e ricorsi e l’assalto ad un sindacato lo si è avuto già in passato, nel lontano dicembre 2012 ad esempio, quando a rompere e sfasciare, questa volta la sede della CISL in quel di Ancona,  furono i centri sociali di sinistra i quali non gradirono il comportamento del sindacato in questione su una vertenza regionale.

In altri termini, quando il popolo è deluso ed incazzato, bisogna fare molta attenzione e ciò significa ricucire e non dividere o ghettizzare, come nel caso di ciò che è successo a Roma, dove, a causa di una violenza perpetrata da alcuni si vuole scatenare una caccia alle streghe, o meglio ai fascisti.

E questo lo dico non perché lo scrivente abbia fatto parte, in gioventù, del Movimento Sociale Italiano ma semplicemente perché i cosiddetti fascisti, cioè, quelli che non farebbero mai male ad una mosca, cittadini incensurati e lavoratori, ma che magari, a casa, hanno un calendario del Duce, o che ricordano con benevolenza la bonifica delle Paludi Pontine, piuttosto che la costruzione di scuole e città, sono milioni e non poche centinaia di migliaia come vorrebbero farvi credere e, udite, udite … magari non votano neanche Forza Nuova o CasaPound, ma, in passato hanno votato Forza Italia, la Lega, Fratelli d’Italia, i 5Stelle, si anche i 5Stelle perché questi italiani sono ovunque!

Ebbene, oggi, con questa caccia alle streghe, vogliamo ampliare ancora di più la quota del non voto?

Vogliamo veramente regalare tutta questa fetta di popolazione all’extraparlamentarismo?

Ascoltando la questa settimana la trasmissione “Non è l’Arena” mi verrebbe proprio da dire di si tanto è l’asservimento culturale verso l’attuale governo da considerare ormai il Presidente del Consiglio alla pari del Dio degli Ebrei dell’Antico Testamento, una figura per la quale bisogna avere timore reverenziale, innominabile e irrappresentabile tanto è perfetta ed eterea.

Infatti, intervistato da Giletti, Marco Liccione, leader dei movimento Variante Torinese, ha affermato che i manifestanti di Piazza del Popolo volevano essere ascoltati da Draghi. A questo punto l’ospite viene redarguito dal presentatore con la seguente frase: “Ma scusi, lei pensa che in quel momento Mario Draghi potesse chiamare lei o Castellino? Ma com’è possibile? Tornate coi piedi per terra, c’è un limite! Siamo alla follia … Ma siete da TSO, lo capite?

Ora, premesso che Draghi certamente non è tenuto a confrontarsi con un singolo cittadino, ma se quel singolo cittadino rappresenta 100 mila persone che da mesi, ogni fine settimana, manifestano un disagio, il Presidente del Consiglio è tenuto ad ascoltarli, e se non lui direttamente, quantomeno un suo delegato … è così difficile da capire?

Cosa c’è di così strano? Siamo o non siamo in Democrazia?

Ed ancora, per quanto Mario Draghi sia autorevole, fin quando sarà Capo del Governo egli sarà, di fatto, un semplice servo del popolo … perché, fino a prova contraria è il popolo che è sovrano e non viceversa!

Questo dice la Costituzione, altro che caccia ai fascisti …

Ma, a quanto pare, anche in una mente così preparata ed elastica come quella di Giletti, il pensiero unico sembra aver eletto dimora ed è per questo che agli occhi di questo giornalista il Presidente Draghi sembra inarrivabile …

Però, alla fine della fiera, per fortuna che ci sono sempre le variabili della storia che portano scompiglio sul tavolo dei potenti.

Così, a sorpresa, i portuali di Trieste, che sono da elogiare per la loro lotta ferma e pacifica, saranno quelli che molto probabilmente faranno piegare le ginocchia a questa dittatura sanitaria e smaschereranno la vera finalità del tanto odiato Green Pass.

L’Italia che non si arrende, libera e sovrana, è ancora una volta in piedi e lo sarà non solo a Trieste ma in tutta Italia come a Pescara, dove, il “Fronte del Dissenso Abruzzo” manifesterà la propria contrarietà al Green Pass nella mattinata di sabato 16 ottobre 2021 con una manifestazione statica a Piazza Salotto, imbracciando, da un lato le bandiere italiane e, dall’altro, calzando al braccio la fascia a lutto per la democrazia.

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