FORSE È IL GOVERNO CHE, CON LA VIOLENZA VERBALE CONTRO LA POPOLAZIONE, ISTIGA ALLA RIVOLTA?
La violenza va condannata certamente, ma tanti si chiedono se questa violenza fisica, quella che è avvenuta nelle strade di Roma per opera di alcuni facinorosi, non sia stata alimentata da un governo che oramai agisce e impone ciò che vuole, scavalcando ogni diritto costituzionale?
Essere l’unico “paese” al mondo ad adottare una autorizzazione che obbliga di fatto i cittadini ad una sperimentazione farmacologica, richiama forse proprio il peggio di un periodo storico che gli stessi governanti dicono di condannare pur utilizzandone i mezzi.
È da settimane che ogni sabato vengono organizzate pacifiche proteste, rimaste inascoltate, anzi le risposte che governanti, ministri, politici, tecnocrati sanitari, e comunicatori hanno dato, utilizzando troppo spesso, violenze verbali mai ascoltate prima, certamente hanno contribuito non poco a inasprire gli animi.
Se poi a questo aggiungiamo forme di “repressioni” visibili solo in paesi dove la democrazia è bandita, che si arrivasse a certi scontri, era forse più che prevedibile.
Ripetiamo, la violenza va condannata, senza se e senza ma, ma anche chi ha la responsabilità di governare dovrebbe evitare ogni forma di provocazione.
Le parole del Premier, di qualche ministro, e di troppi politici, facilmente rilevabili su tutti i social, ma spesso anche in virgolettato nelle note di agenzia, devono fare riflettere.
Deve anche fare riflettere la posizione dei sindacati che hanno da tempo abbandonato alcuni loro tesserati, lasciandoli alla mercé di un governo che da tempo tende a creare fortissime discriminazioni e vessazioni tra i lavoratori, oltre che tra i cittadini e gli studenti.
Forse per questo il duro attacco al sindacato?
Discriminazioni che continuiamo ad ascoltare nei commenti a caldo di tutti tra i vari rappresentanti politici, anche dopo gli incresciosi fatti avvenuti a Roma, e sembra anche in altre parti d’Italia.
Non sono fascisti, o squadristi, i “facinorosi” che hanno provocato scontri e cercato di occupare il noto sindacati, ma gente esasperata magari guidata da qualche rappresentante di fazioni opposte di estrema destra e sinistra, anche se fa più comodo “marchiarli” come squadristi e fascisti.Si, perché se una cosa ha saputo fare questo governo, SENZA OPPOSIZIONE, è quello di avere unito le estreme faziosità della destra e della sinistra, oramai prive di riferimenti, non essendoci più alcuna opposizione e per di più non essendoci nemmeno i sindacati, oramai allineati al volere dei governanti.
Ma se da un lato si sono dovuti registrare questi scontri, dall’altro bisogna evidenziare come centinaia di migliaia di persone CIVILI e PACIFICHE hanno manifestato ORDINATAMENTE.
Piazza del Popolo a Roma, era stracolma di gente, arrivata spontaneamente grazie al continuo tam tam sui social.Gente che ha superato migliaia di difficoltà, compresi i numerosi blocchi, alle periferie di Roma (relata refero) voluto da…
Chissà chi, per evitare chi è partito da fuori Roma di giungere nella piazza, anche se poi son giunte con ritardo.
Manifestazioni pacifiche sentite e volute con determinazione contro le imposizioni, fortemente discutibili, di uno strano governo non più riconosciuto dal popolo, per di più senza opposizione ed incontrare tra i manifestanti la completa rappresentazione sociale di uno stato, imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi, impiegati, pensionati, studenti, militari, e così via, non è certo un caso, ma dimostrazione che vi è uno stato di “disagio” generale e molto forte.
Attenzione però, perché la limitazione imposta dal passaporto vaccinale, è solo l’aspetto più evidente di una serie di disagi che si stanno sempre più evidenziando e crescendo nel “paese”, disagi a cui bisogna aggiungere i vertiginosi aumenti di tutte le materie prime, benzina, acqua, luce e gas, oltre la continua perdita di posti di lavoro e perdita di potere economico.
Un gravissimo allarme che potrebbe portare a breve il paese verso una rivolta civile ben più grave delle scaramucce cui abbiamo assistito, e per di più autonome e spontanee, senza alcun controllo con riferimenti con cui poter interloquire.
Ettore Lembo
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