IN ITALIA VIGE UNA DEMOCRAZIA “ALL’ITALIANA”.
Una strana democrazia vige in Italia, già anomala essendo priva di opposizione, al punto che basta un semplice Consiglio dei Ministri e le norme, vengono modificate anche ad personam … tanto poi il Parlamento… non essendoci opposizione, approverà … indiscutibilmente ciò che è stato voluto.
Così è accaduto anche per nominare il sostituto del Generale Enzo Vecciarelli a Capo di Stato Maggiore della difesa, con l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
Ammiraglio a quattro Stelle, che non avrebbe potuto ricoprire l’incarico per raggiunti limiti di età.
Brillante carriera ma con l’ombra di una polemica di cui poco si parla e che il Governo ha ritenuto non considerare e forse nemmeno approfondire e discutere, l’aver negato i rischi dell’uranio impoverito, esponendo di fatto i nostri militari, anche dopo le dichiarazioni di due ufficiali dell’Esercito, diventate oggetto di indagini.
Ufficiali che sostengono che anche quando erano abbondantemente noti i rischi a cui andavano incontro i militari impegnati nelle missioni internazionali di pace, i vertici della Difesa, Cavo Dragone in testa, hanno lasciato le truppe esposte al pericolosissimo materiale causa di tumori.
Sembrerebbe addirittura che negli uffici della Procura Militare di Roma vi sia un esposto del Generale dei Corpi Speciali dell’Esercito, Roberto Vannacci, già comandante dei Para’ della Folgore.
Una vicenda che deve fare riflettere, se contestualizzata su tutto ciò che sta accadendo in questa “strana” legislatura, e che sembra essere lontana da ogni forma democrazia.
Bastano infatti delle decisioni “personali” o di una forza politica, per di più non riconosciuta dalla maggioranza dei cittadini, per modificare le regole o imporle.
Questo ultimissimo caso, venuto poco alla ribalta a causa della distrazione di massa imposta solo in Italia dal ” GREEN PASS”, si va ad aggiungere a tanti altri interventi, spesso occultati, ma che sono stati imposti dal Consiglio dei Ministri.
Provvedimenti poi approvati, con voto di fiducia forse per evitare ogni confronto, da un Governo privo di opposizione.
Tralasciando le disquisizioni evidenziate da altri quotidiani di cui riportiamo i link per chi desidera approfondire sulla vicenda, promuoviamo la notizia per evidenziare come si è giunti a modificare delle norme, a torto o ragione, senza nemmeno interpellare il parlamento, che mai come oggi è in totale “condivisione” con il governo, a uso e consumo di qualche probabile interesse.
Chissà come verrà modificato il significato di democrazia sul dizionario futuro che potrà essere utilizzato dai nostri pronipoti…
Ettore Lembo
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