SAPETE CHE C’È? QUESTA VOLTA LA POLONIA HA RAGIONE!
Come già detto nei nostri precedenti articoli, il Sovranismo è ben lungi dall’essere scomparso e gli unici a far suonare ingiustificatamente le campane a morto sono sempre le solite sirene del sistema Euro/Atlantista che credevano – dopo il caos in Gran Bretagna per la carenza di autisti, le elezioni in Italia e Germania e con la paura di un ritorno alla pandemia – di aver intortato nuovamente l’opinione pubblica e fiaccato definitivamente i liberi spiriti dei popoli ma, come al solito, costoro hanno fatto i conti senza l’oste e così, per l’imponderabilità della storia può accadere ciò che non ti aspetti, e cioè, che uno Stato come la Polonia, grande beneficiario dei Fondi Europei, dalla sera alla mattina ti dica che la propria Carta Costituzionale è superiore ai Trattati Europei.
Ciò significa, in altri termini, che se una norma europea viola i dettami costituzionali della Polonia non è Varsavia che si deve adeguare alle norme europee ma, semmai, il contrario!
E qui apriti cielo in quel di Bruxelles …
Si torna nuovamente alle minacce, alla voce grossa … ma la Polonia ha fatto, per chi non lo sapesse, cosa buona e giusta!
Nei soliti ambienti radical chic ci si stupisce che la Polonia abbia atteso 17 anni per muovere simili critiche e quindi sembra, a costoro, ormai tardi, ma forse lor signori dimenticano che se a comandare in un posto c’è X, il quale è colluso e venduto agli stranieri e domani, alla guida dello stesso posto, salisse Y che non vuole né svendere, né sottomettere, il proprio Paese agli amici di X, allora le cose sarebbero certamente diverse al passato e così è stato e sarà per la Polonia.
Oggi alla guida del Paese di Papa Wojtyla ci sono un Presidente della Repubblica ed un Capo del Governo entrambi del PiS, un partito fortemente sovranista e cattolico conservatore, che non vogliono in alcun modo né la legalizzazione dell’aborto, né lo sdoganamento dei diritti LGBT.
Qualcuno potrebbe storcere il naso su simili scelte, ma noi de l’Ortis riteniamo che ogni popolo abbia diritto di autodeterminarsi come meglio crede e se la Polonia, che a memoria d’uomo, è forse lo stato più cattolico di tutto il vecchio continente, ha deciso di mantenere fede al proprio assetto sociale tradizionale né l’UE, né altro organismo internazionale ha diritto di sindacare o sanzionare simili scelte.
Infatti Varsavia non chiede ad Amsterdam di diventare come Cracovia ma, semmai, chiede a tutti di essere libera di vivere come meglio crede.
Ma il problema vero è che nell’UE non esiste la libertà, esiste semmai una “paralibertà”, o se preferite un senso di libertà mutuato dalla morale delle religioni e perciò ancora più stridente dato l’ateismo imperante dei burocrati di Bruxelles.
Tale assunto prevede, per l’appunto, che la vera libertà non si ha nel fare ciò che noi vogliamo ma nel fare liberamente ciò che Dio vuole per noi: “sia fatta non la mia ma la Tua volontà”, per l’appunto e nello specifico non essendoci nessun Dio in questo caso, la volontà non è quella del Sommo Fattore ma quella della Commissione Europea.
Fanno bene quindi, data la blasfemia in atto, a rivolgere un immensa pernacchia a questi burocrati …
L’Europa per i Polacchi, per gli Ungheresi, per i Bulgari, i Ciprioti e tanti altri popoli, altro non è che uno strumento diplomatico commerciale per ottenere dei benefici e vivere in pace con i propri vicini e a nostro modesto parere tale dovrebbe rimanere anche in futuro, ma per i vari Merkel, Macron, Draghi, Letta & Co. non è così!
A questi non gliene frega niente degli stati nazionali e men che meno dell’identità dell’Italia, della Polonia o della Spagna … questi vogliono sciogliere tutti gli stati nazionali europei per dar vita ad un grande mostro istituzionale che garantisca a loro ed ai loro affini sempre più potere e prebende … questa è l’unica verità!
Se non fosse così non spingerebbero come dei matti per far nascere delle macroregioni transnazionali come nel caso della “Marca Adriatica” che dovrebbe comprendere al proprio interno le Marche, l’Abruzzo, il Molise, il Montenegro, la Croazia.
Mischiare popoli e confini per cancellare le vecchie identità.
La stessa sorte dovrebbe toccare ai ribelli catalani che se dovessero separarsi dalla Spagna sarebbero accorpati alla Provenza, al Nizzardo, alla Liguria, alla Corsica ed alla Sardegna.
Ecco perché le riforme sulla Giustizia chieste dall’Europa all’Italia, anche da noi, non devono passare.
Con un piatto di lenticchie, il PNRR, ci si sta chiedendo di vendere la primogenitura.
Dunque, il muro chiesto dalla Polonia – dall’Austria, dalla Bulgaria, da Cipro, dalla Repubblica Ceca, dalla Danimarca, dall’Estonia, dalla Grecia, dall’Ungheria, dalla Lituania, dalla Lettonia, e dalla Slovacchia, per contrastare i migranti – per quanto importante non è che una scusa, c’è molto di più in gioco, oltre che la vita di milioni e milioni di schiavi che, con la scusa dell’accoglienza, vengono di fatto gettati per le strade del vecchio continente a morire di fame o ad essere manovalanza a bassissimo costo per sfruttatori e delinquenti, di varia risma.
Qui è in gioco l’identità dei popoli liberi e per quel che ci concerne, dell’Italia, perciò noi de l’Ortis, in questo frangente non possiamo che essere con i Polacchi
W l’Italia!
W le genti d’Italia!
W la Libertà!
ʍ l’Unione Europea!
ʍ l’Euro!
ʍ la NATO!
Lorenzo Valloreja
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