DIVIDI ET IMPERA
Nonostante il pensiero unico imposto cerchi di dominare il volere popolare, in tanti negano e contrastano il “no pass, no drink“.
Frasi contestate ed esercizi commerciali presi di mira da chi non vuole il passaporto.
Giudizi negativi scritti su appositi siti, terrore di tutti i commercianti.
Inizia così una guerra che politicanti “abusivi” sanitari “terroristi” hanno acceso in barba ad ogni forma di democrazia?
Una guerra ideologica, camuffata da guerra sanitaria, perché accesa da personale sanitario?
Motivi economici per favorire poche aziende farmaceutiche?
Politicanti e sanitari pagati direttamente o occultamennte da quelli che sono definite le grandi associazioni medico sanitarie internazionali che sfruttano la “paura salutistica” per imporre, anche per legge i loro farmaci, per di più sperimentandoli sulla popolazione?
Questo è ciò che a furor di popolo si dice, anche se chi lo dice viene marchiato, discriminato e bollato.
E ad avvalorare la tesi sempre un maggior numero di cittadini che manifestano contro quella che oramai viene appunto definita “dittatura sanitaria”.
Dittatura che sembra essere rafforzata da Imposizioni di leggi, volute da governi imposti, dove non esiste più nemmeno una opposizione.
Dittatura che sembra aggiunga, alle imposizioni sanitarie, anche Imposizioni legali, fiscali, economiche e sociali, contrarie alle logiche del buon senso, della costituzione, e dei più elementari diritti.
Per non parlare di una immigrazione favorita, che con le scusanti di una falsa accoglienza umanitaria, ha aperto le porte dei confini anche alle malavite organizzate di altre nazioni, diventando raccoglitore internazionale di derelitti e disperati, che per sopravvivere devono vendersi alle varie organizzazioni malavitose.
Così, medici, infermieri, magistrati, commercianti, impiegati e via dicendo, nelle piazze contro una “guerra sanitaria” che sembra nascondere altro.
Una guerra apparentemente pacifica, dove dalle imposizioni, nascono continui fronti pacifici, ma sempre più numerosi per contrastare, anche se forse qualche politicante, assecondato da qualche sanitario, sta sempre più accendendo gli animi contro di essi.
Forse aumenta la conflittualità quando in maniera ipocrita si esprime solidarietà da un lato e si discrimina dall’altro?
Come sembra essere accaduto a Palermo?
Situazione calma si, ma in fermento?
Sabato vi è stata in tutta Italia una nuova ondata di protesta, di chi non sembra abbia voglia di cedere la propria dignità.
Ettore Lembo
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