BISOGNA SAPER PERDERE PER CONTINUARE A LOTTARE CON LE IDEE. D’ALTRONDE, LA FOSSA DELLA NOSTRA LIBERTA’ L’ABBIAMO SCAVATA GIA’ SOTTO IL GRAN LEGULEIO.
Cari lettrici e lettori de L’Ortis. Qualche considerazione assolutamente sincera, e qualche esperienza personale che credo possa tornare utile a tutti. Dopo di che, sarei seriamente tentato di dissociare totalmente la mia firma da qualunque altra considerazione su COVID e dintorni, lasciando l’onere al direttore e agli altri colleghi di testata.
Mi occuperò se necessario, anche di cinema di Lucio Fulci e di Quentin Tarantino o di storia di Roma, ma con questa dannata pandemia, basta, non ce la faccio più. Dopo non so se cinquanta o cento articoli oggettivamente e freddamente inutili (hanno cambiato qualcosa?), ritengo di aver dato abbastanza alla tematica.
Qualcuno di voi mi ha pure redarguito: ma quale pandemia ecc. ecc….Allora forse, con qualcuno, non ci siamo mai capiti almeno per quanto mi riguarda. Infatti:1) c’è un virus che circola e che ammazza più o meno in tutto il mondo, che l’OMS ha qualificato come tale;2) da questa innegabile problematica sanitaria una regia mondialista, che vi si preparava già dal 2010 (mio PANDEMIA, LOCKDOWN? I ROCKFELLER CI AVEVANO AVVISATI NEL 2010. del 13.4.20) ha messo su una colossale distopia che unita ad altre accelerazioni quali l’ omosessualizzazione e lo smantellamento degli stati indipendenti europei, sta semplicemente rivoltando il mondo, e gli esseri umani, come un calzino. Spero di essere stato sintetico e chiaro.
Finora tutto sta procedendo speditamente forse persino in anticipo sulla tabella di marcia; le resistenze sono minime, le manifestazioni di piazza o i cortei (almeno in Italia, altrove il discorso è un po’ diverso) hanno solo creato scocciature ai vertici locali delle polizie che le contengono con estrema facilità. Il Corriere della sera, sulla scia di una espressione di Romano Prodi, la settimana scorsa ha amplificato il concetto di “minoranze lunatiche”: amareggiante e irritante quanto si vuole, ma a modo suo efficacissimo. Insomma: vi sono ancora questi pazzoidi di no vax, “negazionisti” e via dicendo, ma se ne occuperanno dopo nel Nuovo Ordine. Per il momento, le priorità non sono di ordine (ri)educativo.
Oggi la vaccinazione, domani un bel corso di “riabilitazione sociale”. Oggi si pende dalle labbra dei virologi, domani forse da quelle dei sociologi e psicologi che ti spiegheranno le “ragioni del proprio disagio”. Psicologia, sociologia, “scienze umane”..; ma attenzione, non filosofia che tra le sue branche comprende la Logica che può appunto portare nell’ alveo della “minoranza lunatica”. Mi chiedo a questo punto, che ruolo abbiano più una scuola come il Liceo classico o certe facoltà umanistiche, in un mondo che confonde le certezze scientifiche (vere o presunte tali) con la propaganda delle aziende farmaceutiche.
La Chiesa cattolica come madre spirituale e matrice antropologica, è finita temo una volta per tutte. Al suo vertice vi è una specie di papa che predica contro sovranisti, capitalisti e…cattolici salvo poi essere ossessionato dal non contraddire il Pensiero Unico, e dalle questioni di soldi del Vaticano. Un ibrido fra Soros e il Dalai Lama. La lezione della chiusura delle chiese nella quaresima e Pasqua 2020 con relativa eliminazione dell’Acqua Santa è stata sufficiente ed emblematica: la Chiesa fa ciò che lo stato permette che faccia, con buona pace di concordato, costituzione e scartoffie varie.
Chi scrive, si vaccinerà molto probabilmente: è solo questione di tempo (ho stabilito una “soglia di resa” molto alta, d’altronde il grosso della mia vita l’ho grazie a Dio passato da sano e libero; cosa dovrebbero allora dire i pochi bambini italiani che ancora nascono? Non me la sento di arrischiare il mio lavoro in una grandissima azienda privata e terminare qui la mia socialità limitandola esclusivamente allo scrivere su questo giornale, a cinquantasette anni mi pare prematuro.
Credo che abbiano vinto loro, ed è incredibile il loro assurdo sofisma: il green pass non sarebbe una limitazione di libertà, ma servirebbe anzi ad esercitare sfrenate libertà quali due orette al cinema o in palestra o bersi un caffè a un tavolino interno. E’ come se Mefistofele dicesse al dottor Faust: ma quale patto col diavolo, ma quale ricatto, ma quale vendita dell’anima, è solo un modo come un altro per arrivare a felicità e conoscenza e ricchezza.
La Costituzione non serve più a nulla, per favore tenete a mente questa mia provocazione: è solo scartoffie di altri tempi da tirare dal cassetto qualora dovesse servire al Pensiero Unico (stravolta e falsata). Ma non è gusto del dileggio o provocare per gusto di farlo: dinanzi a un ragionamento del genere avvalorato ai più alti livelli istituzionali, un essere pensante che cos’ altro dovrebbe pensare? Ma che colpa ne ho, se “i miei genitori mi hanno fatto studiare”?
L’ Italia è da ora, una repubblica fondata sulla Sanità e la Salute: del corpo, ovviamente. Peccato però che tutti gli italiani siano comunque esseri mortali. Dinanzi alla non immortalità, mi auguro che qualcuno sia ancora sfiorato da istintivi dubbi, e non riesca a far quadrare il tutto.
Sul posto di lavoro, ho deciso di non fare più il misterioso (la chiamano privacy, ma per le cose serie non si applica) sul mio stato, ad oggi, di non vaccinato. Un collega mi ha quasi tolto il saluto ed ha precipitosamente indossato la mascherina, un altro con molta più affabilità e serenità cerca di convincermi ed ha apertamente, lucidamente, ammesso l’irrilevanza di ogni libertà dinanzi al rischio del contagio.
Il Gran Leguleio ha fatto bene il suo lavoro: è bastato il primo show a regia di Rocco Casalino all’ inizio del marzo 2020 per distruggere a un popolo la dignità residua. Tutto chiuso, compreso dove ancora si era a zero contagi: follia totale. E gli è andata bene, zero reazioni: è già lì, che gli italiani si sono scavati la fossa con la loro paura e sindrome da Stoccolma. Come si può pensare che chi ha accettato, spesso con entusiasmo, la distruzione della propria attività economica, ora si rifiuti di farsi fare una “innocua quanto provvidenziale” punturina?
Ma evidentemente, questo popolo era già abbastanza europeizzato, omologato e castrato: un processo che inizia da lontano, da una disastrosa sconfitta militare e dalla finis Italiae. Chi ha orecchie per intendere intenda, un ciclo storico iniziato nel 1943 si chiude.
La speranza del riscatto viene solo dall’ ammissione della vergogna collettiva e dell’inutilità della Repubblica, e dalla riconquista di un futuro per i nostri figli individuando in Europa ed euro e in NATO le radici più profonde dell’ utopia (inversa e negatrice) che sola può darci le ragioni della speranza. Sarò pure “lunatico” ma dalle idee molto chiare; e sarò pure pessimista, ma non rassegnato e per nulla sottomesso, punturina a parte.
A. Martino
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