AL DI LÀ DELLE BELLE PAROLE C’È CHI LAVORA PER DISFARE LA “TELA DELLA PACE”

Si è tenuta ieri, in occasione della Festa Nazionale della Federazione Russa che, dal 1992, si celebra ogni anno il 12 giugno, la tavola rotonda organizzata dall’Associazione degli Italiani Amici della Russia e avente per oggetto la questione dell’”Incontro Putin/Biden – prospettive di dialogo tra due superpotenze nel III millennio.

Tale manifestazione – che ha visto un centinaio di partecipanti tra amministratori locali, iscritti e semplici simpatizzanti dell’organizzazione filorussa, nell’attesa che tutta l’Italia diventi zona bianca – si è svolta in modalità webinar.

Nel corso della tavola rotonda ha colpito, con il senno di poi, la relazione del Presidente dell’Associazione degli Italiani Amici della Russia, il dott. Lorenzo Valloreja, il quale ha affermato: << Le considerazioni del Presidente Putin di poche ore fa, rispetto al suo omologo americano rilasciate alla Nbc, non fanno altro che confermare quanto da noi intuito da tempo e cioè di come siano scadenti le attuali relazioni bilaterali USA – Federazione Russa. Tuttavia è giocoforza obbligo dei protagonisti principali e di tutto il consesso mondiale, tentare il dialogo. La Pace è un bene troppo prezioso per essere coltivata da un individuo solo. Essa è un atto corale che chiama ogni singolo abitante di questo pianeta alla propria responsabilità ed azioni come la nostra, per quanto siano piccole, sono pur sempre determinanti, ecco perché oggi più che mai è essenziale creare un coordinamento tra tutte le organizzazioni filorusse italiane per avere una voce comune su certe questioni. D’altronde allo stesso modo, le provocazioni, da qualsiasi parte esse possano provenire, possono essere determinanti, in senso negativo, per il disfacimento della “tela della pace”. Questa sera, ad esempio, si giocherà, a San Pietroburgo,  l’incontro di calcio Russia – Belgio, speriamo che in tale occasione, come spesso accade nello sport e come è accaduto ultimamente durante l’Incontro Ungheria – Irlanda, a Budapest, non vi siano provocazioni di sorta. Ma già il fatto che, nel 2021, si tenga un G7 senza la presenza di due grandi potenze come la Federazione Russa e la Cina la dice lunga su come, taluni ambienti, cerchino più la rottura che il dialogo >>.

A. Martino

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