COME UN COLPO DI CANNONE 9PT: “L’ITALIA DEVE ESSERE RICOSTRUITA E CON ESSA LE ISTITUZIONI, IVI COMPRESA QUELLA DEL CAPO DELLO STATO”
È inutile che ci prendiamo in giro, l’Italia, del 2021, non è più il Paese del 1946.
La Costituzione Italiana, diventata nulla più che un feticcio per chi ci governa, è continuamente tirata per i lembi per coprire le più disparate imposizioni europeiste e globaliste.
Ma voi, cari lettori, credete veramente che i partigiani e perché no, anche i fascisti, sarebbero mai morti, avrebbero mai combattuto a costo della loro vita, sapendo che, dopo qualche anno, il loro sangue non sarebbe servito a ridare l’onore, l’autonomia e la libertà, all’Italia ed al popolo italiano, ma a disciogliere la nostra Patria in un organizzazione plutocratica e demagogica, qual’è quella Europea?
I segni ci sono tutti e solo i ciechi non vogliono vederli.
Si pensi infatti, che di fatto, si è provveduto a stravolgere ad arte, nell’arco di 75 anni, i seguenti articoli della Costituzione Italiana:
- 13 – che regolava la libertà personale, sia per ciò che concerne gli spostamenti, così come per ciò che riguarda la libertà, di visita e frequentazione di persone, di attività, imprenditoriale, culturale, ricreativa e associativa e che oggi ci è del tutto preclusa grazie ai famigerati DPCM;
- 21 – che normava il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione e che oggi sembra letteralmente un miraggio dopo il caso Gervasoni;
- 29 – che riconosceva i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio e che oggi, grazie al DDL ZAN e con esso tutto ciò che mira a scombinare l’interpretazione autentica dei padri costituenti in merito alla famiglia e la sessualità, sembra completamente anacronistico. Ma voi, cari lettori, credete veramente che la Costituente del 46, composta prevalentemente da democristiani, conservatori liberali e comunisti, potesse mai immaginare un’Italia arcobaleno? Se questa è la vostra idea allora avete proprio preso un granchio! A tal riguardo voglio citare un esempio tra tutti: il grande Pierpaolo Pasolini, sinceramente comunista ma ancor più schiettamente omosessuale, il quale -giusto trent’anni dopo la promulgazione della Costituzione, proprio a causa di questa sua sessualità – passò dei grossi guai con il PCI che, letteralmente, lo emarginò, e questo perché i comunisti dell’epoca guardavano all’omosessualità come ad un sintomo della decadenza borghese;
- 47 – che incoraggiava e tutelava il risparmio in tutte le sue forme e che oggi, invece, viene completamente messo a tacere in nome del consumismo, del capitalismo più sfrenato e dell’inquietante digitalizzazione della moneta con relativa “lotta al contante”;
- 78 – che regolava lo Stato di Guerra e con esso la gestione del potere, condizione, di cui, grazie all’attuale pandemia, è stata fatta abuso, spacciando questa emergenza sanitaria, unitamente alle relative paure delle masse, per un vero e proprio “Stato di Guerra”. Da ciò la narrazione a tamburo battente ed a reti unificate del “siamo in guerra”. Questo linguaggio, usato per narrare l’emergenza, non è assolutamente casuale: coprifuoco, battaglia, ultima spallata, trincea, vaccino quale arma, fake news e notizie che devono essere diramate solo da professionisti riconosciuti dalle istituzioni.
Per semplicità e per non tediarvi ulteriormente, l’elenco lo concludiamo qui, ma se volessimo continuare ci sarebbe da scrivere per intere giornate.
A tal riguardo basti solo ricordare che, le Leggi Costituzionali emanate per cambiare le carte in tavola, dal 1947 ad oggi, sono state ben 44.
Ergo, la Repubblica di chi l’aveva, prima sognata, poi progettata ed infine realizzata, è stata fatta fallire miseramente anche grazie alla modifica dell’articolo 81 che, nella sua nuova versione, ha imposto agli italiani, a partire dal 2014, il famoso e controverso “Pareggio di Bilancio”.
Ha dunque più senso affidarsi a queste istituzioni? A mio modesto parere no!
Ciò pone, con molta franchezza, il tema di una revisione totale dei nostri assetti istituzionali che non può riguardare solo il Potere Esecutivo, ma deve comprendere anche il Potere Legislativo e quello Giudiziario senza mai tralasciare la figura del Capo dello Stato che va, come le altre istituzioni, completamente rivista.
La misura poi della narrazione attualmente asservita alla mistificazione della realtà, da una parte, ed alla conservazione dello status quo, dall’altra, ci è plasticamente data da tre eventi svoltisi a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro:
- 2 maggio 2021 con i festeggiamenti per il 19° Scudetto conquistato dall’Inter, dove, al fischio finale di Sassuolo –Atalanta, 30 mila tifosi si sono riversati per le strade di Milano in barba ai divieti di assembramento e di obbligo di mascherina. Molte sono state, al riguardo, le polemiche sollevate in ambito parlamentare e giornalistico;
- 8 maggio 2021 con la manifestazione pro DDL Zan tenuta, sempre a Milano, ma questa volta dalle organizzazioni LGBT, dal mondo dello spettacolo e della politica, che si sono radunati in quasi 10 mila sotto l’Arco della Pace, anche in questo caso fregandosene del divieto di assembramento, ma con l’unica differenza che nessun giornale che contasse ha sollevato la polemica, né a tal riguardo vi sono state delle interrogazioni in Parlamento;
- 9 maggio 2021 con la Parata del Giorno della Vittoria tenuta, come ogni anno, a Mosca lunga la Piazza Rossa. Nello specifico erano assiepati sugli spalti e nelle tribune, ed inquadrati tra i ranghi, più di 50 mila individui. Tenendo presente che la vulgata internazionale afferma che in Russia si è vaccinato solo il 2% della popolazione come può essere che lì il virus non attacchi i cittadini?
Qualcosa indubbiamente non ridà, io la risposta la so e credo anche voi … perciò dobbiamo lavorare sodo per cambiare questo stato di cose.
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