SILENZIO, PARLA MONS.CARLO MARIA VIGANO’, VERO UOMO DI CHIESA (E TRUMPIANO DI FERRO). E FA A PEZZI TUTTA LA NARRAZIONE SANITARISTA.
All’ inizio del mese, avrebbe dovuto svolgersi un evento in streaming, consistente sostanzialmente in un forum di forte critica alle strategie antipandemiche (o presunte tali) che da ormai più di un anno accompagnano e condizionano pesantemente la nostra vita, cari amici de L’ Ortis, e quelle di una buona parte degli abitanti del Pianeta. La piattaforma che avrebbe dovuto ospitarlo lo ha impedito, ma è stato rilanciato una settimana più tardi.
Ospite di assoluto rilievo è stato l’ex nunzio in USA mons. Carlo Maria Viganò, personalità ben nota a chi sia minimamente addentrato nelle cose vaticane, nonché primario punto di riferimento del dissenso cattolico verso l’attuale indirizzo modernista e postcattolico. Si trova praticamente in esilio in America, presumibilmente ospite di una struttura abergogliana.
Nonostante il radicale negazionismo delle sue ultime posizioni sulle quali devo nutrire riserve per mera correttezza giornalistica, ma che nel profondo del cuore sento sincere pur propendendo piuttosto per l’ esistenza sì di un virus aggressivo ma con genesi da laboratorio su cui la politica mondialista ha montato una speculazione infernale, mi sono già pregiato di dare spazio alle sagge ed appassionate parole di questo uomo di Chiesa oltre che gran conoscitore del mondo di oggi e frequentatore di potenti, dallo straordinario coraggio e coerenza. Si veda ad esempio SAPETE COSA E’ IL “GRANDE RESET”? AVRA’ VIA LIBERA CON LA SCONFITTA DI DONALD TRUMP, E CE LO SPIEGA NELLA SUA LETTERA APERTA MONS.CARLO MARIA VIGANO’ RIFUGIATO NEGLI USA., mio articolo alla vigilia delle ultime, infauste, elezioni presidenziali negli States.
Prestiamo molta attenzione a questo passaggio del suo intervento, ringraziando Gloria TV di averlo, come di consueto, diffuso col massimo rilievo.
“………………….Immaginiamo
per un istante che uno di noi, per un caso fortuito, all’inizio dello scorso anno
si sia trovato a vivere isolato da tutto questo. Immaginiamo che abbia deciso
di ritirarsi in uno chalet di montagna per scrivere un libro, o di chiudersi in
un monastero per un periodo di meditazione e preghiera. Niente televisione,
niente giornali, niente social, niente notizie dell’ultim’ora sul cellulare.
Solo i ritmi della natura, il canto degli uccelli, il soffio del vento, lo
scroscio del torrente, il rintocco di una campana. Fino al momento in cui, dopo
più di un anno, questo fortunato amico conclude il suo periodo di isolamento e
torna nel mondo, credendo di trovarlo come lo ha lasciato.
Dinanzi a cosa si trova, questa persona rimasta
lontana mentre noi eravamo rinchiusi in casa per i lockdown imposti da quasi tutti i Governi del mondo?
Ebbene, il nostro amico scoprirà che mentre si
dedicava al suo romanzo o alla meditazione dei Padri della Chiesa il mondo è
letteralmente impazzito. Una sindrome influenzale, che dai dati ufficiali causa
lo stesso numero di decessi tra gli anziani e le persone debilitate di una
normale influenza stagionale, è stata usata come pretesto per seminare terrore
tra la popolazione, grazie alla complicità dei politici, dei media, dei medici,
delle forze dell’ordine. Si vedrà circondato da persone che indossano una mascherina
anche all’aperto, perché qualcuno ha detto che serve per impedire il contagio.
Quando, rientrato a casa, vorrà andare a fare la spesa verrà scacciato dal
negozio di alimentari perché non porta quella ridicola museruola, e non potrà
pranzare al ristorante senza essersi sottoposto ad un tampone che, fino
all’anno scorso, era indicato come inefficace per scopi diagnostici. Si sentirà
dire che questa «pandemia» ha causato milioni di morti, anche se nel 2020 in
tutti gli Stati del mondo i decessi sono stati praticamente gli stessi di
quelli degli anni precedenti. E che, per un virus influenzale notoriamente
mutante come qualsiasi virus Corona, le autorità mondiali hanno acquistato
dalle case farmaceutiche miliardi di dosi di vaccini dichiaratamente inutili,
visto che non garantiscono immunità ed anzi hanno gravi effetti collaterali,
che però nessuno vuole riconoscere.
Il nostro amico rimarrà sconcertato
nell’apprendere che, al primo insorgere dei contagi in una remota località
della Cina, anziché bloccare i voli e le comunicazioni con l’estero, c’era chi
gridava al razzismo e si preoccupava di testimoniare solidarietà andando a
mangiare involtini primavera al ristorante cinese, con uno stuolo di reporter e
fotografi al seguito. Apprenderà dai giornali che molti Stati, da più di un
decennio, avevano depotenziato la sanità pubblica, chiuso ospedali, lasciato il
piano pandemico non aggiornato. E non si capaciterà del fatto che siano state
vietate le cure efficaci e l’assistenza domiciliare, aspettando che i contagiati
peggiorassero per essere ricoverati nei reparti di terapia intensiva e fatti
morire con i ventilatori per la respirazione profonda. Rimarrà scandalizzato
quando gli diranno che i morti sono stati privati dell’autopsia e sottoposti a
cremazione senza funerali religiosi, come se chi li ha lasciati morire non
volesse lasciare tracce dei propri misfatti.
Potete immaginare quanto l’assurdità di tutto
questo, per una persona che non è stata bombardata quotidianamente dalle
notizie terroristiche dei media, suoni incomprensibile. E come sia
incomprensibile la passività e la rassegnata obbedienza delle masse ai diktat
delle autorità civili e religiose. Perché il nostro amico scoprirà che anche in
chiesa le cose sono cambiate: non c’è più la pila dell’acqua benedetta, gli
inginocchiatoi sono scomparsi per far posto a sedie distanziate con cartelli
che indicano dove ci si può sedere, quante persone possono entrare, e che la
Comunione dev’essere ricevuta nella mano per ragioni igieniche. Apprenderà che
non solo i parroci e i Vescovi si sono adeguati alla follia collettiva, ma vi
hanno dato un contributo personale, giungendo in certi casi a imporre tamponi e
vaccini per chi vuole assistere alle funzioni. Gli mostreranno il famoso video
di Bergoglio da solo in piazza San Pietro, o l’intervista in cui sponsorizza i
vaccini come un «dovere morale», anche se sono prodotti con materiale fetale
proveniente da aborti. E gli diranno che la Congregazione per la Dottrina della
Fede si è premurata di dichiarare moralmente leciti quei vaccini.
Quando parlerà con gli amici che non sente da più
di un anno, il nostro amico verrà a sapere che è stato loro vietato di uscire,
di incontrarsi per le feste, di celebrare la Pasqua e il Natale, di andare a
Messa, di confessarsi, di ricevere i Sacramenti; che lo Stato ha imposto lockdown e coprifuoco, chiudendo negozi e ristoranti,
musei e palestre, scuole e biblioteche. Tutto chiuso, per il terrore di un
virus influenzale che poteva esser curato – che può essere curato – con terapie che l’OMS e gli
altri «esperti» hanno proibito, ordinando la «vigile attesa». E se chiederà
perché nessuno abbia protestato, si sentirà dire che le manifestazioni di
dissenso sono state parimenti vietate e represse dalla polizia a colpi di
manganello. Gli diranno che in alcuni Stati sono stati costruiti centri di
detenzione per chi non vuole sottoporsi alla vaccinazione, mentre si è cercato
di rendere obbligatoria una app che consente il tracciamento dei movimenti
dei cittadini e oggi si teorizza l’uso di un microchip sottocutaneo che
rileverebbe la positività al virus o di un passaporto vaccinale, grazie al
quale sarebbe possibile viaggiare in aereo o andare al ristorante.
E tutto questo è stato possibile grazie al
silenzio dei magistrati, mentre anonimi comitati scientifici spadroneggiavano
con protocolli assurdi e inefficaci. Milioni di persone confinate agli arresti
domiciliari avrebbero dovuto ridurre il numero dei contagi, mentre in realtà i
Paesi in cui il lockdown non è stato imposto hanno avuto meno morti.
Milioni di persone costrette a non lavorare, ridotte in miseria da decisioni
illegittime e incostituzionali, hanno obbedito aspettando ridicole elemosine
promesse mille volte e mai arrivate. Milioni, miliardi di persone hanno subito
le decisioni di pochi «filantropi», che sono riusciti ad imporre i vaccini
prodotti da case farmaceutiche di cui essi sono i principali azionisti, con
l’approvazione di organi di controllo che essi finanziano per la maggior parte.
Nessun conflitto di interessi, nessun crimine contro l’umanità, nessuna
violazione delle libertà naturali e dei diritti fondamentali dei cittadini.
Tutto è filato liscio, come in un film distopico.
Ebbene, quello che il nostro amico si trova
dinanzi è il fantastico mondo voluto dal Great Reset, dai fautori del Nuovo
Ordine Mondiale, dagli adepti della setta globalista. Un mondo transumano, in
cui gli algoritmi partoriti da menti malate, diaboliche, decidono se si può
uscire di casa, quali cure devono essere somministrate, quali attività possono
aprire, quali persone hanno il diritto di lavorare. E mentre eravamo
imprigionati senza sbarre nelle nostre case, credendo ai farneticanti annunci
della televisione e dei social, col favore delle tenebre c’era chi installava ovunque
i ripetitori del 5G, per rendere possibile quella svolta tecnologica che
dovrebbe connettere tutti e tutto, dal frullatore all’iPad, dall’auto elettrica
alle lezioni a distanza. Con l’obbligo perpetuo di mantenere il «distanziamento
sociale» e di esser vaccinati ogni sei mesi, ben che vada, in nome di una
pandemia di cui non si vedono i danni se non nella narrazione mediatica e nella
sciagurata gestione da parte dei politici e dei medici di regime………………….”
.
A. Martino
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