Mentre ONU ed EU festeggiano il giorno dedicato alla libertà di stampa con proclami ed appelli fini a sé stessi, in America, dopo le feroci censure subite, l’ex Presidente Donal Trump passa al contrattacco ed AGISCE.

Il pericoloso pensiero unico imposto, trova finalmente un autorevole contraltare porgendo una soluzione, a chi non vuol saperne di allinearsi al quel pensiero di totale sottomissione.

Ho appreso in diretta questa notte dell’apertura di questa piattaforma, mentre ero in una conferenza con Italo americani in collegamento in USA.

Notizia che è stata accolta immediatamente e positivamente da milioni di probabili utenti.

Uno scontro, con tutte le sue contrapposizioni e rivendicazioni che evidenzia come la libertà di pensiero e di espressione sia veramente una utopia,  e da un certo periodo di tempo, demandato a soggetti privati, come i Social, che dietro strani organi statali, colpiscono chi è in disaccordo con il pensiero ed il volere dei governativi. 

L’Italia ne è un esempio sempre più evidente. 

Cancellare l’identità personale di troppi utenti, che esprimono le proprie convinzioni diverse da quelle che i governi impongono, è di assoluta gravità. 

A vario titolo, la censura agisce in maniera sempre più pesante, e ultimamente lo hanno sperimentato chi non è allineato al sistema sanitario imposto. 

Trump quindi ha posto in essere un’azione di contrasto, accolta negli USA, ma che sicuramente sarà fortemente criticata ed offuscata in Italia.

Sembra infatti arresasi incondizionatamente all’invasore che sembra abbia pure messo i suoi fedeli a far finta di guidarla, per di più cancellando ogni opposizione.

L’obbligo dei vaccini, l’obbligo del distanziamento, le mascherine e ora il passaporto vaccinale, in aggiunta ad un indebitamento studiato, voluto e razionalizzato per distruggerli, e l’esempio tangibile su cui bisogna riflettere. 

La dimostrazione è  che si fa festa e si scende in piazza per una squadra che vince lo scudetto e si tace quando si perde la dignità e la libertà. 

Lasciate ogni speranza o voi che entrate. 

Ettore Lembo