ATTO COMPIUTO
Come nell’8 settembre del 1943 radio Algeri trasmise alle 17,30 (18,30 per l’Italia) in lingua Inglese il proclama di Armistizio, ma che sarebbe meglio chiamare in altro modo, ma firmato il 3 settembre da Badoglio, così il 27 aprile in tarda serata il Senato approva ciò che nella mattinata era stato approvato alla Camera e che segnerà la fine dell’Italia e degli Italiani?
Due fatti che sembrano avere analogie?
Il primo che ci portò 2/3 anni di guerra civile mai dichiarata e mai sopita?
Per poi confluire nel trattato di Parigi, nel luglio del 1947, dove chi ha ascoltato le parole di chi c’era, e la grave pesantezza di chi in loco dovette firmare quel trattato e in particolare ciò che era stato riservato per noi Italiani, capirebbe cosa ci è stato riservato?
Ma forse per capire la gravità di ciò che questo parlamento ha imposto, in maniera indescrivibile e senza opposizione alcuna, accettando il fumo che la carne bruciata, putrida e marcia produce, bisognerebbe chiedersi: che fine hanno fatto tutte le nostre aziende di trasformazione e produzione, magari un tempo di proprietà di grandi famiglie Italiane che hanno elevato la nostra Nazione al massimo gradino di una virtuale scala di eccellenza?
Nomi che toccano tutti i campi produttivi: BUITONI, COSTA, CIRIO, FERRARI, FLORIO, LAMBORGHINI, MASERATI, OLIVETTI, ZANUSSI, e tantissimi altri?
Forse si sono impazziti tutti insieme?
Chi è perché qualcuno ha permesso questo scempio?
Dove erano e dove sono chi ha permesso che l’industria produttiva italiana, che dava lavoro, ricchezza e dignità, venisse sembrata, svenduta e delocalizzata?
Si è trasformato il lavoro in sovvenzione togliendo ogni dignità a chi produce e creando la sottomissione con i contributi?
Non mi sembra che sia stato approvato ciò che porterebbe lavoro, fisico e produttivo, ma finanziamenti atti a generare altri licenziamenti, in nome di virtuali e burocratiche formazioni disinformanti che allontanano sempre più l’essere umano dalla sua realtà. Forse si continua ciò che altri hanno deciso per far si che noi Italiani diventiamo ciò che loro vogliono?
O che forse già lo siamo e non c’è ne accorgiamo?
Ettore Lembo
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