IL COMUNE DI PESCARA TENTA UN APPOGGIO ALLE DONNE INCINTE IN DIFFICOLTA’ ECONOMICHE, E PD E GRILLINI INSORGONO IN NOME DELLA SACRALITA’ DELL’ ABORTO. IL PUZZO DI MORTE (DEL SINGOLO E DI UN POPOLO) CHE LA SINISTRA MONDIALISTA EMANA.
Santa Pasqua di Resurrezione, Rinascita, Vita….: sì, tutto stupendo….ma l’ Italia è non è ormai una terra per bambini. E meno ancora per neonati.
Tutto ciò è solo parole e retorica a sfondo religioso (o di quanto ne rimane). E questo lo scrive chi ha la presunzione di proclamarsi cattolico (non postcattolico, il che è cosa alquanto diversa). Ma da ora in poi, voglio parlare in termini esclusivamente laici (o preferirei, naturalistici).
Veniamo al dunque: in Italia è possibile ed auspicabile un bonus per il monopattino elettrico o per comprarsi un tablet o computer, ma se una amministrazione locale vara un contributo per le donne che decidano di non abortire, rischia di essere linciata se non indagata dai soliti signore o signora “è una vergogna che…”. Devia infatti di qualche centimetro dal solito, ormai trito e ritrito come la ricotta della pastiera pasquale, Pensiero Unico politicamente corretto. Perché l’aborto è ormai percepito e fatto passare come un fondamento della Repubblica italiana alla pari della Resistenza e dell’antifascismo, alla pari dell’ideologia LGBT, alla pari dell’europeismo e atlantismo come dell’immigrazionismo. Nel caso della prima e del secondo, è pure storicamente e costituzionalmente comprensibile (in effetti l’ordinamento in cui viviamo nasce dallo sfacelo del regime fascista comunque lo si veda e che piaccia o no). Come durante il ventennio un antifascista per non avere grane o rogne, doveva sopportare le manifestazioni per il 28 ottobre anniversario della Marcia su Roma e indossare la camicia nera per fare carriera, così adesso bisogna sorbirsi il 25 aprile e meglio ancora indossare un bel foulard rosso, magari di Gucci o Balenciaga. C’est la vie….
Ma tutti gli altri aspetti nascono puramente e semplicemente dalla debolezza quantitativa e qualitativa del Pensiero tradizionale e naturale su scala globale, e dall’ acquiescenza e quieto vivere a libro paga delle cosiddette “destre moderne e democratiche”. Per quanto riguarda l’Italia o la Francia o la Germania ecc., questo chiamasi “destra moderata europea”. Dove moderata sta per innocua ed europea per allineata. E l’ideologia abortista, altro che semplice “liberazione della donna” ha solidissime e finanziatissime basi filosofiche, economicistiche, e mondialistiche.
Come avevamo previsto forse solo noi de L’Ortis, il 2020 lungi dall’ essere l’anno del rilancio demografico “in segno di speranza” ha confermato nel modo più drammatico il crollo della natalità. Hanno predicato terrore in parte anche a ragione dal punto di vista prettamente sanitario, seminato sfacelo economico e imprenditoriale, implicitamente ammonito sugli stessi rapporti sessuali per natura impossibili “a distanza”, e volevano pure il boom demografico: che ipocriti vergognosi, o che imbecilli! Fate voi.
Per il 2020 si registra un nuovo crollo storicodi nascite dall’unità d’Italia e un massimo storico di decessidal secondo dopoguerra. Glieffetti negativi prodotti dal Covid hanno confermato anzi aggravato la tendenza al declino di popolazione in atto dal 2010. Lo rileva l’Istat nel report “La dinamica demografica durante la pandemia covid-19- anno 2020”, in cui l’Istituto segnala che al 31 dicembre 2020 la popolazione residente è inferiore di quasi 384mila anime (ho questo vezzo antimaterialista laddove si direbbe “unità”) rispetto all’inizio dell’anno, come se fosse sparita una città grande quale Firenze. Dal primo gennaio al 31 dicembre 2019 la popolazione residente era diminuita di quasi 189.000 persone. Nel 2020 le nascite sono diminuite del 3,8%: quasi 16mila nati in meno rispetto all’anno precedente. Sono stati iscritti in anagrafe per nascita 404.104 bambini. Il report evidenzia d’altronde anche il crollo dei movimenti migratori internazionali: : -66,3% durante la prima ondata. Anche qui, non vedo soprese se non comprensibile rammarico per la sinistra immigrazionista.
Ed allora, non è normale non dico rimettere in discussione l’ incoraggiamento all’ eliminazione nel ventre materno ma almeno offrire incentivi a chi scelga per la Vita, e non le impedisca di nascere?
Questo aveva proposto il gruppo FdI al Comune di Pescara, ma l’opposizione bellaciao e mondialista ha scatenato un putiferio. La destra pescarese ed italiana dimostrerebbe così il suo trogloditismo, il suo atavico disprezzo per la donna e “i diritti” in genere. Ma cosa mai avrebbe proposto, e approvato a maggioranza?
Semplicemente, di impegnare il sindaco e la giunta a stanziare, in sede di primo bilancio utile e in base alle possibilità finanziarie, “le risorse necessarie per sostenere i progetti di aiuto alla Vita nascente attivati da parte di associazioni e organizzazioni quali – a mero titolo esemplificativo – i Centri di aiuto alla Vita”. E si sa come queste mozioni di impegno e buona volontà delle amministrazioni locali, quando si traducano in mettere mano al portafoglio e non macchine mangiasoldi degli automobilisti, si traducano spesso in nulla.
In sostanza, con il documento a firma di un consigliere Fdl, si vorrebbero (condizionale d’ obbligo) aiutare materialmente e concretamente le donne che si trovino in disagio finanziario e che optino per la prosecuzione della gravidanza.
Apriti cielo, il “pericolo” percepito dall’ opposizione grillino-bellaciao è stato sproporzionato a quello “reale”: “Un voto inaccettabile ed estremista, che non rappresenta i pescaresi. Pescara è una città libera e non è mai stata oscurantista”, affermano in una nota diversi consiglieri bellaciao-piddini, e con loro i segretari provinciale e regionale del Pd. “È un dovere costituzionale rimuovere gli ostacoli economici e materiali all’uguaglianza delle persone e alla loro piena realizzazione: nessuno pensi, però, di utilizzare questo dovere per agire con una leva moralista e paternalista contro la libera scelta delle donne. Molteplici possono essere le motivazioni che spingono una donna a scegliere l’aborto: questa Giunta istituisse più servizi a favore delle donne, piuttosto che pensare di comprare la loro libertà di scelta con qualche decina di euro”. La Legge 194 sarebbe ancora inattuata in molti suoi aspetti, proseguono i consiglieri pescaresi, “con consultori da potenziare e servizi che sono stati attivati solo parzialmente: è questo il dovere delle amministrazioni locali, non fare campagne contro le donne”.
Campagne contro le donne, estremismo, oscurantismo, moralismo e paternalismo: puri slogan di una classe politica che forse non sa neanche quello che dice ma ripete solo slogan, lobotomizzata e lobotomizzante, antinazionale e antinaturale, per cui sono andati bene, ripeto, i bonus per i monopattini o per i nonni-baby sitter, ma per cui la difesa della Vita e la promozione della maternità sono bestemmie contemplate nei loro bignamini pensierounicisti. Il loro Death Pride imperversa, con o senza le bare di Bergamo (vedi il mio TEMO CHE LA GIORNATA DEL 18 MARZO CHE HANNO ISTITUITO, DIVENTI IL “DEATH PRIDE” FONDATIVO DI UNA “NUOVA ITALIA” del 20 marzo).
A. Martino
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