I BEI TEMPI ANDATI

Qualche giorno fa, improvvisamente e inspiegabilmente, sono stato rapito da una struggente nostalgia per l’Italia di inizio secolo. Un’ Italia ancora fiduciosa e ottimista, che credeva davvero nelle proprietà  salvifiche e taumaturgiche dell’euro e che al contrario del covid-19 era terrorizzata unicamente dall’olio di palma.

Non so se vi ricordate. Agli albori del XXI° secolo, in un giorno imprecisato, iniziarono a diffondersi spot pubblicitari di alimenti in cui veniva precisato che essi non contenevano olio di palma. Di conseguenza la gente iniziò in modo rapido e scomposto a controllare meticolosamente le etichette  dei prodotti che acquistava, per trovare traccia dell’olio incriminato.

I ristoratori si affrettarono ad affiggere cartelli all’esterno dei propri locali dove si garantiva che, nella preparazione delle pietanze, non veniva utilizzato il “micidiale” olio di palma.

Praticamente, in men che non si dica, dall’oggi al domani, questo olio di palma era diventato pericoloso e nocivo quanto l’amianto, senza che nessuno ne capisse bene il perchè. Poi con la stessa velocità con cui fu demonizzato  l’olio di palma, in breve tempo, finì nel dimenticatoio, e lo si può trovare tranquillamente nei supermercati. Al contrario dell’amianto che è sparito dalla circolazione.

E’ lecito chiedersi se la demonizzazione mediatica dell’olio di palma sia stato, in tempi non sospetti, un primo esperimento per testare il livello di di creduloneria degli italiani…Come si suol dire:”Ai posteri l’ardua sentenza!”

Come detto prima l’Italia appena descritta mi riempie di nostalgia perchè alla fin dei conti l’olio di palma non ha mai provocato panico o isteria collettiva nel popolo italiano. A differenza del covid. Ormai è dal mese di Marzo del 2020 che stiamo assistendo ad una progressiva e sempre più grave dissociazione dalla realtà  in milioni di italiani. Come detto altre volte essi hanno volontariamente scelto di non pensare più con la propria testa e hanno delegato i media mainstream di pensare al posto loro.  Il risultato è che gran parte dei cittadini italiani sono in ostaggio di un terrore sordo e irrazionale che li porta a compiere atti inconsulti se non propriamente folli.

A parte la continua visione di guidatori solitari rigorosamente mascherinati, voglio condividere con voi un’esperienza vissuta di persona che dimostra ancora una volta di come tante persone posseggano il dono della ragione come fosse un optional. Prima di tutto voglio precisare che il sottoscritto non indossa mai la mascherina all’aperto e men che mai all’interno della propria autovettura.

E quindi qualche giorno fa, alla guida della mia macchina, mi accingevo ad uscire dal parcheggio condominiale per immettermi nella strada principale. Ad un certo punto vedo giungere dalla mia sinistra un’autovettura con alla guida un tizio che teneva la mascherina abbassata sotto il mento. Come egli vede che non indossavo la mascherina, repentinamente solleva la sua fino al naso e procede a tutto gas. Si, avete letto bene. Per le strade italiche circolano individui che, all’interno della propria autovettura, temono di essere infettati dal conducente di un’altra autovettura!

All’inizio non seppi se ridere o piangere. Ma poi realizzai che c’è ben poco da ridere. Perché una popolazione priva di razionalità e discernimento è come un panetto di plastilina pronto per essere plasmato a piacimento dai poteri forti e dai fautori del Nuovo Ordine Mondiale. E la mascherina, nonostante la sua comprovata inutilità medico scientifica, rimane comunque un formidabile strumento di sottomissione psicologico che la massa grigia e amorfa accetta di buon grado, senza fiatare.

Le dittature, in fondo, si sono sempre sostenute sul conformismo acritico delle masse. E a tal proposito non posso non fare alcune riflessioni riguardanti una foto che mi hanno inviato tempo fa.

In questo scatto in bianco e nero, fatto negli anni’30 in pieno regime nazista, viene immortalata una folla che sta evidentemente assistendo ad un comizio del fuehrer e di conseguenza sono tutti col braccio destro teso e la mano aperta. Ma se si osserva  attentamente questo “bosco di braccia tese”, parafrasando Lucio Battisti, si nota un uomo, unico in mezzo alla folla, con le braccia conserte. Un dettaglio non di poco conto. Perché se tutti guardando questa foto del passato non vedranno altro che un uomo con le braccia conserte chi vi scrive, con lo sguardo rivolto al presente, vede un uomo senza mascherina ante litteram.

Alessio Morrone

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