È TEMPO DI SCEGLIERE: O CON LORO E, QUINDI, CON L’UNIONE EUROPEA, O CON NOI E, QUINDI, CON L’ITALIA, LA NOSTRA SACRA PATRIA.
<< Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione Europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’Euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione. Gli Stati nazionali … cedono Sovranità Nazionale per acquistare Sovranità condivisa … Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell’Unione Europea … Non c’è Sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere … Continueremo (a lavorare) affinché si avvii un dialogo più virtuoso tra l’Unione Europea e la Turchia, partner e alleato NATO. (Inoltre) L’Italia si adopererà per alimentare meccanismi di dialogo con la Federazione Russa. (A tal riguardo) Seguiamo con preoccupazione ciò che sta accadendo in questo e in altri paesi dove i diritti dei cittadini sono spesso violati>>.
Così parlò Mario Draghi e tanto bastò, a noi sovranisti, per tirare una linea retta e segnare, in maniera indelebile, i nomi di coloro i quali – appoggiando direttamente o indirettamente, questo esecrabile Esecutivo – vendettero la Patria.
Se vi è un aldilà e di sicuro esiste, Dante si starà già rivoltando nella propria tomba, mentre Foscolo sarà stato colto da terribili crisi di vomito e d’Annunzio si chiederà inutilmente per chi mai abbia combattuto e rischiato al vita, durante la I Guerra Mondiale.
C’è poco da fare e tergiversare, l’Italia è infeudata da una classe politica moralmente corrotta e votata solo al soddisfacimento delle proprie ambizioni personali.
Noi de l’Ortis sappiamo chi ha sponsorizzato Draghi e che cosa è venuto a fare, tuttavia siamo amareggiati e continuiamo a stupirci per l’enorme consenso ottenuto, da questi, in Parlamento, in quanto sintomo della complicità di un’intera classe dirigente.
In altri termini vuol dire che, coloro i quali, alle scorse elezioni, si presentarono, chiedendo il voto per mettere in discussione l’Euro e questa Unione Europea, nella migliore delle ipotesi avevano scherzato, nella peggiore hanno truffato, con il loro eloquio, gli onesti elettori.
Comunque sia, così come nell’uno o nell’altro caso, siamo costretti a porre rimedio da noi stessi a questo vergognoso stato di cose!
Il popolo italiano, così come ha già fatto nelle ore più buie e terribili della storia, saprà anche questa volta alzarsi e cacciare lo straniero invasore e lo farà, senza colpo ferire, perché coloro i quali oggi guidano il nostro Paese vivono fuori dalla realtà e dalla Grazia di Dio.
Infatti, un Paese come il nostro, dove le reti idriche sono un vero e proprio colabrodo ed i ponti, fino all’altro ieri, cadono come le foglie in autunno, è costretto dall’Unione Europea a perdersi, di fatto, in spese inutili ed obblighi folli.
A conferma di ciò si tenga presente con quale enfasi il Presidente Draghi nel proprio discorso ha citato a più riprese questi fantomatici 210 miliardi del Recovery Plan che serviranno, più che a rilanciare l’Italia, a finanziare il comporto economico/ecologista della Germania (vedi monopattini elettrici ed altre diavolerie similari).
Come se non bastasse, sono in arrivo ulteriori tasse: altro che riforma dell’IRPEF “con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività”.
Il modello italiano dovrà farsi simile a quello tedesco tanto per cambiare e se tenete conto che il calcolo dell’IRPEF in Italia è fermo, ancora oggi, su fondamentali degli anni 50 del secolo scorso, va da se, che questa riforma non ha la finalità di alleggerire il carico fiscale quanto quello di prelevare ancor di più nelle tasche degli italiani.
Quindi, bando alle ciance, è tempo di scegliere: o con loro e, quindi con l’Unione Europea, o con noi e, quindi, con l’Italia, la nostra Sacra Patria.
Lorenzo Valloreja
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