“COME UN COLPO DI CANNONE” 1PT: FIGLI DI TROJKA

Mentre per la solita stampa di regime il novo Esecutivo è il “Governo dei Competenti” guidato da un Super Competente, quale è Mario Draghi, per quelli che giocano ad avere una parvenza di opposizione questo non è altro che un “Conte ter” camuffato.

Per noi de l’Ortis, invece, è semplicemente la Trojka mimetizzata.

Siamo stati, infatti, i primi ad annunciare la volontà, da parte dell’Unione Europea, di voler cambiare il nostro Presidente del Consiglio, così come siamo stati gli unici ad aver fornito la roadmap che porterà al Quirinale l’ex Presidente della BCE, come, allo stesso modo, in solitaria, abbiamo denunciato il fatto che l’attuale Esecutivo non farà altro che portare a termine il lavoro già iniziato, anni fa, da Mario Monti, cioè quello di spogliare il nostro Paese di ogni ricchezza in favore delle potenze estere.

In tal senso si prenda pure nota di ciò che stiamo per dire: i partiti, ed i parlamentari, che, nel gennaio del 2022, eleggeranno Draghi a Presidente della Repubblica sono gli stessi che oggi lo appoggiano al Governo, cioè tutto l’Arco Costituzionale ad eccezione di Fratelli d’Italia, Paragone e qualche dissidente del M5S.

A tal riguardo si tenga presente che la ripartizione dei ministeri è stata fatta appositamente sulla scia del “Manuale Cencelli” e tutto per evitare discussioni e diatribe tra le forze in campo.

Dei 15 ministri apertamente politici:

  • N°4 sono toccati ai grillini, in quanto, sono ancora la prima forza in Parlamento;
  • N°3, a testa, sono andati alla Lega, Forza Italia e Partito Democratico;
  • N°1 è stato assegnato sia a LEU che a Italia Viva.

Invece gli 8 Ministri cosiddetti tecnici – tutti con deleghe rigorosamente pesanti e indiscutibilmente uomini del Presidente Mattarella – sono stati messi lì, esclusivamente, per tutelare gli interessi dell’UE e quindi lasciare al ruolo di mera tappezzeria tutti gli altri membri del Governo.

Infatti mi spiegate come sia possibile che un inadeguato come Luigi Di Maio sia riuscito a rimanere, ancora una volta, alla Farnesina?

Se ciò è stato possibile lo è solo perché, nell’Anno di Grazia 2021, il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italia conta, in ambito internazionale, come il “2 di Coppe con la Briscola di Bastoni”, cioè è, un mero “firmaiolo” ed esecutore bieco delle volontà di Washington, in primis, e di Bruxelles, poi.

D’altronde lo stesso discorso è valido anche per il nostro Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il quale non solo non è libero di comprare gli armamenti dove vuole, e si badi bene che non stiamo parlando di Paesi Extra Nato, quanto del fatto che egli non ha la potestà neanche di deciderne la quantità e qualità, in base alle nostre reali esigenze. Se poi parliamo delle Missioni all’Estero la cosa diventa veramente stucchevole: sono la Nato e l’UE a dettare la nostra agenda militare, siamo, in altri termini, servi dei servi.

Altro discorso è invece quello su Brunetta il quale, tirato fuori dal cilindro del Cavaliere dopo anni di naftalina, è stato nuovamente incaricato del Dicastero della Pubblica Amministrazione e suo sarà il gravoso compito di creare le condizioni affinché sia possibile licenziare i dipendenti pubblici in caso di esubero, cosa, ahimè, molto probabile e che avverrà a causa del default dovuto alla nostra incapacità di soddisfare le obbligazioni contratte con l’UE a seguito del Covid19.

Ma questa, appunto, è l’eccezione che conferma la regola e tanto potere gli è stato dato sempre e solo perché, alla fine della fiera, Renato Brunetta dovrà tutelare, non gli italiani, ma, l’Unione Europea.

In altre parole con l’avvio del Governo Draghi la Trojka, di fatto, è entrata nella stanza dei bottoni e non se ne andrà fin tanto che non avrà spremuto dalle nostre tasche anche l’ultimo centesimo.

Comunque se da un lato dovremo sicuramente prepararci alla reintroduzione dell’IMU sulla prima casa e a tante altre “fantastiche” imposte dall’altro dobbiamo iniziare ad appuntare le matite per completare la nostra Petizione Nazionale al fine di uscire dall’Unione Europea e cacciare un’intera classe politica collusa con i poteri forti.

Lorenzo Valloreja

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