CON LA “RIFORMA DEL MES” LA MAGGIORANZA HA TRADITO L’ITALIA, MA ANCHE L’OPPOSIZIONE HA LE SUE COLPE

Che la “riforma del MES” sarebbe stata approvata in Parlamento era cosa risaputa, le nostre istituzioni, infatti, sono troppo succubi dell’UE, in primis e della Francia e della Germania, poi.

Ora è evidente che ci aspettano, mesi ed anni, di lacrime e sangue, tuttavia non dobbiamo scoraggiarci né dobbiamo consentire a questa classe politica imbelle di toglierci, la possibilità di dedicarci alla cosa pubblica, la volontà di lottare, il desiderio di sognare.

Infatti quando la disoccupazione aumenterà e gli stipendi diminuiranno, per molti di noi sarà talmente difficile sbarcare il lunario da costringerci a non poterci più permettere il lusso di uscire dalle nostre esigenze soggettive.

Sarà proprio allora, invece, che dovremo avere la forza di tenere la schiena ancora più dritta e le orecchie ben aperte, per poter “rovesciare” questo sistema falso e traditore.

Il voto di ieri ha consegnato alla storia i nomi ed i cognomi di coloro i quali si sono macchiati di alto tradimento innanzi alla Patria e questi volti, questi nomi, noi dobbiamo tenerli bene a mente, perché, se il Signore vorrà, verrà il giorno in cui tutti costoro ne risponderanno davanti a Dio e davanti agli uomini.

Tuttavia, la responsabilità di quanto è accaduto, per onestà intellettuale, non è attribuibile solo alla maggioranza giallo/rossa, ma, anche all’opposizione.

Essa infatti, nelle sue diverse componenti, non è stata all’altezza del compito che le era stata affidata:

  • Non lo è stato la Lega, rea di essere uscita dal Governo Conte nell’estate del 2019 buttando così il Paese nelle braccia del PD e quindi dell’Europa;
  • Non lo è stata Fratelli d’Italia troppo intenta a voler riformare un’Europa inriformabile anziché percorrere la strada dell’ItalExit;
  • Non lo è stata Forza Italia, troppo gigiona con Renzi e ancor di più con l’UE;
  • Non lo è stato Paragone così come non lo sono stati tutti gli altri movimenti extraparlamentari perché troppo concentrati sugli eventuali appuntamenti elettorali futuri.

Una cosa bisognava fare fin dall’inizio e non è stata fatta: RACCOGLIERE 500 MILA FIRME DI ELETTORI ITALIANI DEBITAMENTE AUTENTICATI E CORREDATI DA ALTRETTANTI CERTIFICATI ELETTORALI per poi depositare in Parlamento una Petizione Nazionale che chiedesse l’uscita immediata del nostro Paese dall’UE.

Invece no, ci si è concentrati sul dibattito sul Recovery Fund, sul Mes, così come sullo Shure, con l’emergenza del Covid19 in sottofondo, come se il tempo non passasse mai e il mondo, nel mentre, non mutasse.

Ci si è illusi che, da un momento all’altro, Mattarella avrebbe sciolto le Camere ed invece, le uniche cose a sciogliersi sono state: la nostra influenza nel Mediterraneo e la liquidità nei nostri conti bancari.

Io mi auguro che, tra tre anni la Turchia non si sia intanto annessa l’isola di Lampedusa, li Stati Unirti non abbiano dichiarato guerra all’IRAN, così come che l’Ucraina non abbia aderito all’UE ed alla NATO e quest’ultima non abbia mosso guerra alla Russia di Putin.

Insomma, mi auguro che, “alla fine della fiera”, il mondo non sia finito, ma, a tal riguardo, visti i presupposti, ho i miei dubbi!

Dunque, come si può pensare di riformare un Paese e l’Europa, quando è proprio l’impianto istituzionale a  gettare lo scandalo?

Meglio sarebbe, per logica deduzione, uscire immediatamente da questa Gabbia che è l’Europa e gestire da noi stessi i tanti, troppi, miliardi che  elargiamo a Bruxelles per far fare gli smargiassi a Tedeschi e Francesi

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