IL GALLO FRANCESE E LA CHIOCCIA ITALIANA
E’ forse una questione storica ed atavica che
differenzia noi dai cugini d’oltralpe.
Ieri sera ci sono stati duri scontri a Parigi ed in tutta la Francia, per
impedire la promulgazione di una legge chiamata “sécurité globale” sulla
sicurezza che andrebbe a restringere le libertà dei singoli al fine di
garantire un miglior controllo della sicurezza pubblica.
Alla manifestazione, notizia presa dal sito Le Monde hanno partecipato dai 133.000 dichiarati dalla polizia ai 500.000 manifestanti dichiarati dagli organizzatori. Si sono bruciati due locali pubblici ed addirittura la facciata della Banca di Francia.
Questa violenza negli scontri non è la prima volta che si registra, ricordiamo infatti le giornate violente a Parigi dei gilet gialli.
Tra l’altro, ricevuti dal nostro ministro Di Maio, con tutti gli onori di una forza politica, cosa che fece indispettire il governo francese e Macron in prima persona, e poi domandiamoci perché nel consesso europeo non sono al nostro fianco.
Il primo fatto importante da sottolineare è che
cercando la notizia tra i due giornali a più larga diffusione nazionale non ho
trovato quasi nulla, come fosse un episodio da nulla, una lite tra beghine, di
cui non serve più di tanto dilungarsi.
Probabilmente la velina di governo è stata quella di non diffondere la notizia
per non scatenare un effetto imitativo in Italia.
Purtroppo, caro governo, non c’è bisogno, la differenza tra francesi ed
italiani è piuttosto evidente.
Sarà, come ho detto all’inizio, una questione storica e quindi atavica, loro hanno fatto la rivoluzione ed hanno tagliato la testa al re ed alla regina, hanno fatto la Comune nel 1870, resistendo ai Prussiani, mentre noi abbiamo fatto solo il 1848, ma come fenomeno locale e non come un fenomeno unitario che ha coinvolto tutte le popolazioni, se non nel fenomeno del volontarismo.
Sarà probabilmente che il nostro stato unitario, definitosi sulla carta solo nel 1918, ad oggi di unitario ha ancora ben poco, troppo grandi infatti sono le differenze sociali ed economiche, tra un nord ricco ed evoluto ed un sud Italia povero e fuori dal controllo statale.
Sicuramente questo ha comportato che, al di là dei partiti, non si sono mai sviluppati in Italia movimenti di opinione indipendenti e trasversali su questioni, importanti per la vita del paese, che riuscissero ad aggregare attorno a sé un forte consenso, movimenti capaci, se serve, di portare in piazza tutta la nazione, così come succede in Francia..
In questi giorni di oppressione delle libertà
personali e di impresa per molte categorie, senza a volte una logica apparente,
in un momento in cui il governo è investito dalle polemiche circa la gestione
politica della pandemia, un pò da “dilettanti
allo sbaraglio”, mi sarei aspettato la nascita di qualcosa del genere, di
un’élite intellettuale e politica che sapesse reagire a questo sfascio in cui
versiamo.
No, noi non siamo i francesi, non siamo capaci di questo loro orgoglio, di
questa loro capacità di arrabbiarsi se qualcosa non funziona.
Siamo italiani, troppo impastati con il potere per fare la rivoluzione. ma capaci di saltare subito sul carro del vincitore e buttare la casacca per vestirne una nuova, se le cose cambiano.
Come dice Tancredi, nipote del principe di Salina, in Italia: Tutto cambia perché nulla cambi.
Giuseppe Vignera
Litalia e una. Grande. Nazione. Di. Merda con un popolo. Di. Cagoni e. Ignoranti..buonisti…ecco. il. Xche. Di questi. Politici. Ladri…che. accrescono. Sempre. Piu…anno. capito capito…..che. questa. Nazione. Popolata. Da. Gente. Sottosviluppati e. Senza un. Minimo. Di. Fegato…x fronteggiare. …L arroganza. Di. Questi. Imbecilli. Ladri politici…litalia. non Sara. Mai. Piu. Combattiva. Come. Prima.quel Passato Oggiono Si. E. Spento ..Nel 1945…Oggi e. Un Italia. DIMMERDA…