Ricevo da un disperato commercialista (assolutamente a ragione), un tempo (almeno prima dell’ involuzione in dittatura sanitaria) piuttosto ben disposto  verso l’ attuale governo. E’ parte del testo dell’ ultimo provvedimento “ristorativo”, sbandieratissimo dai media di regime.

Decreto Legge Ristori-quater

Art. 8

Individuazione dei soggetti esenti dal versamento IMU

 1. Le disposizioni di cui all’articolo 177, comma 1, lettera b),del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, all’articolo 78,comma 1, lettere b), d) ed e), del decreto-legge 14 agosto 2020, n.104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n.126, all’articolo 9, comma 1, del decreto-legge 28 ottobre 2020, n.137 e all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149, si applicano ai soggetti passivi dell’imposta municipale propria, come individuati dal comma 743 dell’articolo 1 della legge27 dicembre 2019, n. 160, che siano anche gestori delle attivita’ economiche indicate dalle predette disposizioni.

E’ meglio, davvero meglio, non commentare : ma ognuno è in grado di farsi una opinione dello stile mentalmente autoerotico della presunta elite al governo.

Sdrammatizziamo (perché in fondo è sempre meglio ridere che piangere, e soprattutto più lesivo della superbia eurocratica di questo establishment) suggerendo, come da foto, un parallelismo con la mitica supercazzola dell’ indimenticabile Ugo Tognazzi. La quale, come vedete, ha ormai una sua dignità culturale da serissimo convegno, e ce ne rallegriamo per il grande attore di Cremona, tra gli interpreti dell’ Italia reale, non di quella “impegnata” e stiracchiata verso la nascente correttezza politica : un segno dei tempi, come il pendere dalle labbra degli editti di un avvocato mai eletto neanche consigliere comunale e di un professore universitario marxista di Storia soprattutto noto, fino al settembre 2019, per la sua schitarrata di Bella ciao.

A. Martino