LA VIA “GIUSTA” PORTA A MOSCA

Da sempre i più ottimisti considerano i periodi di crisi come pure e semplici occasioni per rinnovarsi, per cambiare e ripartire, così anche non tutto questo spread viene per nuocere. Infatti con buona pace degli speculatori e dei mercati, la paura del default, ha fatto si che il Governo Giallo/Verde tornasse alle buone intenzioni internazionali della prima ora, cioè:
• all’abolizione delle sanzioni nei confronti della Russia;
• ad un maggiore coinvolgimento del Kremlino nella gestione degli equilibri mondiali;
• alla messa in discussione totale e completa, di questa Europa.
Scelte, quest’ultime, che – al di là delle “sentenze” negative saettate sia dai soliti uccelli del malaugurio che dai conclamati traditori della Patria – non tardano a mostrare i propri effluvi positivi.
Non ultima la manifesta volontà del Presidente Putin, durante la recente visita di Conte a Mosca, di coinvolgere l’Italia nel progetto del gasdotto Turkish Stream nonché di trovare la giusta soluzione per eliminare le contro-sanzioni russe alle esportazioni italiane. Se ciò avvenisse sarebbe senz’altro un duro colpo, in genere, alla politica estera della Unione Europea ed una mazzata, nello specifico, a Macron.
Quest’ultimo, infatti, non deve temere solo per il rafforzamento dei rapporti economici tra l’Italia e la Russia – che, durante il vertice moscovita, hanno siglato ben 13 accordi commerciali per un valore complessivo che si aggira intorno al miliardo e mezzo di Euro  – quanto per l’invito che Giuseppe Conte ha rivolto a Vladimir Putin affinché partecipi alla conferenza sulla Libia che l’Italia terrà in Sicilia tra il 12 e 13 novembre 2018.
Se tutto dovesse funzionare come previsto si potrebbe finalmente ritornare ad una Libia unita, stabile ed alleata del Bel Paese.
In buona sostanza, ciò che noi, fortemente, auspicavamo mesi fa, ora si sta verificando  e, al netto delle varie “serpate” dei Kurz di turno, se l’Italia torna a fare l’Italia non ce ne sarà per nessuno.

Lorenzo Valloreja

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